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Hellas Verona-Vicenza: le pagelle

Da 9 Febbraio 2013 - 17:59Non Ci Sono Commenti2 min leggere

Milanovic 6,5: partenza con qualche incertezza, dove si capisce subito che nell’uno contro uno se preso in velocità va in sofferenza. Ma in area si conferma corazziere facendo sentire peso e centimetri.

Di Matteo 6: solita prova di grande generosità e abnegazione tattica, senza contare che di fronte aveva un avversario ostico come Rivas.

Semioli 7,5: chissà, fosse uscito alla fine del primo tempo forse la sufficienza non l’avrebbe nemmeno raggiunta. Nella ripresa però trova passo e misure, ma soprattutto un gran gol che ridà ossigeno al campionato del Vicenza.

Cinelli 6,5: preferito a Castiglia (che aveva bisogno di rifiatare) risulta prezioso nel fare diga in mezzo al campo.

Ciaramitaro 7: il gran lottatore che mancava? Probabilmente sì. Non avrà piedi sopraffini, ma ringhia come pochi sugli avversari e chiude stremato. Uno di quelli a cui Dal Canto difficilmente rinuncerà in questa scalata salvezza.

Bellazzini 6: partita di sacrificio anche la sua, macchiata da qualche errore di troppo. Sta rimettendo minuti sulle gambe dopo la panchina di Cittadella, nella speranza di vedere presto il miglior “Bella” (dall’86’ Mustacchio sv: scampoli di gara nel finale).

Malonga 6: è la carta a sorpresa che si gioca Dal Canto. Nessun guizzo è vero, ma tanto lavoro per i compagni anche in fase di ripiegamento, quello sì. Un Malonga così non si era mai visto ed è comunque da annoverare tra i segnali positivi (dal 65′ Castiglia 6: entra subito in partita, spende bene un giallo anche se gli costerà Brescia perché diffidato).

Bojinov 6: sufficienza risicata per il bulgaro che forse sentiva troppo questa gara. Ma anche lui, come il compagno di reparto, nel primo tempo spesso ripegava per dare una mano, segnale che la squadra sta remando tutta dalla stessa parte (dal 59′ Tiribocchi 6: una mezz’ora positiva per il Tir).

All. Dal Canto 7: non aveva mai perso un derby da allenatore e continua la tradizione positiva. Una gara prepararata nei minini dettagli, tatticamente vince il duello a distanza con Mandorlini che si affida solamente alla grande qualità della sua rosa.

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