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La classifica lo impone, altrimenti il successo di Verona resterebbe impresa isolata quanto inutile. A fine gara la soddisfazione della squadra guidata da Alessandro Dal Canto era giustificata e meritata, ma la cosa più importante che deve essere ben chiara nella testa dei giocatori è che la vittoria di Verona deve essere solo il primo passo di un lungo cammino pieno di difficoltà ed ostacoli per venir fuori da una situazione assai complicata. Il tutto per sottolineare che la luce in fondo al tunnel è flebile e lontana e che nonostante l’impresa di Verona al momento il Vicenza retrocederebbe direttamente in lega Pro. Ecco perché la partita di sabato prossimo a Brescia sarà importantissima, perché in serie B per scalare la classifica serve continuità di risultati e per ottenerli necessitano grinta, determinazione e convinzione di poterli ottenere. La squadra di Dal Canto a Verona ha mostrato abnegazione, spirito di sacrificio e capacità di lottare su tutti i palloni come mai aveva fatto vedere prima. La speranza è che questi tre punti diano maggior convinzione al gruppo biancorosso che ha ampi margini di crescita considerato che molti giocatori sono arrivati a gennaio con poche partite sulle gambe nelle squadre di appartenenza nel girone di andata. Ma per centrare l’obiettivo salvezza urge anche che la società batta un colpo, faccia sentire la sua presenza, dia un appoggio alla squadra nella corsa alla salvezza. La realtà, però, racconta di una società che è sempre in vendita e senza un presidente, carica vacante motivata con il fatto di voler attendere la chiusura dell’annosa questione della cessione della maggioranza della società. Ma c’è qualcuno vicino ad acquisire il Vicenza? La risposta, nonostante gli sforzi del vice presidente Tiziano Cunico, non può che essere no, nonostante a riguardo girino voci tanto disparate quanto purtroppo non corrispondenti al vero. Quello che però è chiaro a tutti è che la permanenza in serie B del Vicenza è l’obiettivo assolutamente primario per poter dare ancora un futuro alla gloriosa società biancorossa. Una retrocessione sancirebbe molto probabilmente la fine di 110 gloriosi anni di storia biancorossa ed è triste sottolineare come il Vicenza si trovi nella stessa situazione di un anno fa.

In questo contesto la tifoseria ha capito (chi prima, chi dopo) la drammaticità del momento e sta cercando di dare il massimo per sostenere  la maglia, per quei meravigliosi colori biancorossi che tutti noi amiamo. Vedere saltare di gioia le centinaia di tifosi del Vicenza nella curva del Bentegodi è forse la più bella immagine della giornata del derby di Verona. Un applauso va a tutti i presenti vicino al tabellone che sanciva il Verona-Vicenza 0-1, ma una nota la meritano anche quei 150 che sono rimasti fuori dallo stadio pur in possesso di regolare biglietto. Colpa della solita “tessera del tifoso”, ma qualcuno del sistema calcio dovrebbe spiegare perché nel 2013 si vendano regolari biglietti per poi impedire, a chi ne è in possesso, di entrare allo stadio.
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