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Ciao a tutti,
mi chiamo Davide, detto Dorino dagli amici in Curva, e vado in Sud dai tempi di Rossigol. Ho tre figli, due femmine ed un maschio, Pietro sette anni quasi otto. Le figlie più grandi sono riuscito a portarle in Curva un paio di stagioni. Dopo si sono stancate ma io avevo raggiunto il mio obiettivo, trasmettergli la fede per il Lane.
Adesso vorrei un consiglio per spiegare al piccolo Pietro, sette anni quasi otto, che è stato diffidato perchè ha fatto parte di una curva “pericolosa” e non potrà essere al calcio, come diciamo noi Vicentini che di questo sport ce ne intendiamo, per vedere la partita più importante della stagione.
Al piccolo Pietro, sette anni quasi otto, che prima della partita mi ha detto: “Papà, speriamo che il Vicenza questa volta almeno pareggi”.. il verbo vincere, caro sig. Cassingena, a lui non appartiene.
Al piccolo Pietro, sette anni quasi otto, che quando l’Empoli ha fatto il quinto mi ha detto : “Andiamo a casa non ce la faccio più!!”.
Al piccolo Pietro, sette anni quasi otto, che una volta a casa, prima della fine del primo tempo al Menti, ha rigiocato la partita Vicenza – Empoli con il Nintendo Wii, finale 3 a 0 con tripletta di Malonga, perchè almeno lì, sul videogioco, non esistono l’Osservatorio, la tessera del tifoso e neanche il sig. Cassingena.
Ora e sempre forza Lane.
Davide Dalla Valle 


Buongiorno redazione
domani (oggi per chi legge, ndr) per noi è una nuova tappa importante. Il 16 maggio del 1993 al Menti, in occasione di Vicenza-Alessandria, si compie la matematica promozione in Serie B del Vicenza di Ulivieri. Ad onor del vero, io avevo già festeggiato la settimana prima al Benelli di Ravenna, quando con una fantastica semi-rovesciata, proprio sotto la nostra curva, Fabione Viviani ci aveva portato in paradiso, anche se mancava ancora la matematica. Sono orgoglioso di questo nuovo VENTENNIO CONSECUTIVO nel calcio che conta. Certo, il ventennio (consecutivo) precedente, si era raggiunto interamente in serie A, mentre questo, di serie A, credo vanti 5 anni o giù di li. Tempi diversi e questo va considerato, tuttavia io sono orgoglioso di questa nuova tappa, dove nel ventennio passato, gli sbalzi di adrenalina sono stati pazzeschi, nelle più svariate situazioni, ma una cosa è certa e di questo vado fiero: mai una sola annata nell’oblio o nella noia, ma sempre situazioni palpitanti che hanno reso la mia vita sicuramente più entusiasmante e magari le mie coronarie… un po’ più a dura prova. Sono fiero del mio Vicenza e lo ringrazio per queste emozioni, siano esse di gioia che di paura. Ora siamo difronte ad un nuovo ostacolo, forse il più difficile di questi 20 anni, ma vorrei tanto poter chiedere ai nostri giocatori di darci ancora una incredibile soddisfazione, quello di mantenere la categoria. Glielo chiederei implorandoli almeno per il massimo impegno. Ho vissuto l’inferno della serie C e lo considero un dramma sportivo. Non sarebbe più la C di Toto Rondon e lo sappiamo bene, tuttavia se non si potesse evitare, io assieme ai miei “fratelli foresti”, ci saremo ancora, fosse anche nel campetto dell’oratorio!!
Rimini 15 maggio 2013
Fanti Sergio

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