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Era il 7 novembre quando il Vicenza superava l’Ascoli con un netto 3 a 0 e si riprendeva l’ottavo posto in classifica. Sottolineato che probabilmente la squadra fino a quel momento aveva dato il massimo delle sue possibilità, da quel momento Cinelli e compagni hanno iniziato ad offrire prestazioni sempre più deludenti fino a quella impresentabile di sabato scorso a Chiavari contro la Virtus Entella. Cosa sia successo in questi quaranta giorni è difficile dirlo, ma di sicuro le motivazioni sono diverse e hanno origine da una estate in cui le dichiarazioni societarie, durante la presentazione del Marino-bis, parlavano di una costruzione di un Vicenza che avesse i mezzi per ripresentarsi da protagonista. La prima incongruenza della stagione in corso è stata proprio questa, con un mercato condotto invece con il solito unico obiettivo di fare cassa (1 milione 450 mila euro circa l’attivo del mercato estivo) con la cessione nell’ultimo giorno di mercato di Cocco che ha provocato le dimissioni-bis di Marino, poi ancora ritirate. Certamente non buone premesse per iniziare un campionato difficile come la serie B, anche se l’avvio è stato positivo, con una squadra che ha sempre dato il massimo delle sue possibilità, disputando delle buone partite e non lesinando grinta ed applicazione. Dopo la vittoria sull’Ascoli il Vicenza ha perso malamente a Terni e probabilmente le poche certezze del gruppo hanno cominciato a vacillare, e subito non ci si è calati nella realtà sella serie B in cui il centro classifica non esiste e se non puoi (perché non hai i mezzi) guardare in su devi assolutamente lottare con i coltello tra i denti per tenere distante la zona pericolosa. Spirito che i giocatori del Vicenza non hanno mai colpevolmente mostrato di avere, e che invece devono ritrovare fin da mercoledì contro il Latina in quella che si presenta come uno scontro diretto di grandissima importanza. Marino ha sottolineato come scenderà in campo chi avrà le giuste motivazioni, mentre ha negato che le vicende societarie abbiano influito sul rendimento molto negativo della sua squadra.

A riguardo ognuno ha diritto di avere la sua opinione, ma quello che nessuno può negare è che al momento la situazione societaria del Vicenza ha del paradossale: c’è una proprietà che non determina, con Sergio Cassingena, presidente di Finalfa Srl che ha già firmato le condizioni della sua uscita qualora Vi.Fin. decidesse di esercitare l’opzione (che scade nel dicembre del 2016) che gli consente di acquisire il 92% delle quote della società biancorossa. Un passaggio che tarda però ad essere definito, e anche in questo caso è necessario venga fatta chiarezza al più presto perché una situazione del genere non può avere futuro e non può non incidere negativamente nella gestione della squadra. Un quadro paradossale in cui le responsabilità e le decisioni vengono rimpallate da una parte all’altra, visto che non c’è chiarezza nei ruoli e nelle posizioni. Per questo riteniamo che Vi.Fin. debba decidere a breve quale sarà il suo futuro nel Vicenza; prenda in mano la situazione, entri nella stanza dei bottoni portando i suoi uomini di fiducia nei ruoli tecnici, ed inizi una nuova gestione del Vicenza completamente staccata da quella di Finalfa srl. Oppure rinunci all’operazione, spieghi in maniera chiara i motivi della decisione alla tifoseria e riconsegni a Sergio Cassingena la gestione del Vicenza. Una decisione che crediamo sia necessaria ed urgente perché continuare in una gestione a dir poco ambigua (con ruoli chiave ricoperti ancora da persone legate a Finalfa Srl) non porta da nessuna parte, e soprattutto allunga l’agonia di una società che ha bisogno di un piano di rilancio serio e credibile. In alternativa c’è il rischio concreto che si arrivi al fallimento della società biancorossa, che sarebbe il logico epilogo di una gestione fallimentare portata avanti negli anni da Sergio Cassingena. Dispiacerebbe per la storia del Vicenza, per i creditori che perderebbero tutto, e per tutte le persone che lavorano attorno alla società berica. Ma adesso urge una soluzione al problema Vicenza, una decisione chiara e credibile che regali un futuro, anche se dovesse essere necessario ripartire dalla serie D.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net