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Per l’intervista in vista dell’ultima di campionato andiamo ad incontrare Carlo Biavati di Imola, un omonimo del grande giocatore del Bologna Amedeo Biavati – ala destra celeberrima per essere stato l’inventore del “doppio passo”, veloce ed elegante dribblatore che giocò anche 18 incontri con la Nazionale Italiana.

Buongiorno Carlo, con questo antefatto mi vedo costretta a chiederti se anche tu hai giocato a calcio ….
Ciao Anna, grazie innanzitutto per avermi proposto questa intervista, è la prima volta che ne faccio una e un po’ di emozione non nascondo di averla. La mia è una vita dedicata allo sport a 360°: tanti anni di agonismo nel nuoto e nel judo e poi nel body building. Ma lo sport è anche il mio lavoro: diplomato all’ ISEF, sono stato titolare di due Club Sportivi a Imola e Bologna per molti anni e sono tuttora Docente di Scienze Motorie e Sportive nella scuola superiore di secondo grado. Il calcio però l’ho sempre vissuto solo da tifoso e da appassionato…e questa passione ha sempre avuto per me un solo nome: Lanerossi Vicenza.

E la tua passione per i colori biancorossi quando ha avuto inizio e soprattutto perché? Il tuo non è un cognome di origini vicentine …
Il mio non è un cognome molto diffuso ed è originario di queste zone, non per niente gli antenati della mia famiglia risiedevano a Imola già nel 1700. La mia passione biancorossa inizia a 5 anni nel 1974 quando, guardando in televisione una partita del Lanerossi, decisi che quella sarebbe stata la mia squadra del cuore. Perché?… non saprei veramente cosa rispondere ma penso possa essere come quando ci si innamora … succede e basta. Questa passione l’ho però coltivata crescendo, prima grazie ai miei genitori che di tanto in tanto mi accompagnavano a vedere il Lane in trasferta a Bologna e Cesena e poi, dalla seconda metà degli anni ’80, quando partivo da solo in treno e mi facevo tutte le trasferte possibili (Spal, Piacenza, Modena, Cesena, Bologna, Parma ma anche Empoli, Pisa, ecc.). Indelebile è rimasta sicuramente per me la stagione 1985-86 perchè i genitori di Alfonso Bertozzi, allora difensore del Lanerossi e originario di Imola, mi portarono per la prima volta al Menti dove fui ospite del Centro Coordinamento Club Biancorossi e potei assistere alla mia prima partita in Curva Sud. Vicenza poi è stata anche “galeotta” visto che mia moglie è una vicentina “purosangue” ed ovviamente tifosa sfegatata del Lane (…e come sarebbe potuto esser altrimenti, ahahah). Insieme siamo riusciti, come due “Jedi Biancorossi”, a strappare nostro figlio dal lato oscuro del calcio (cioè ad una iniziale simpatia juventina) e riportarlo alla “forza”…cioè al magico Lane. Cosi oggi siamo fedeli abbonati e in questa stagione non abbiamo perso neanche una partita in casa partecipando anche alle trasferte di Modena, Cesena e Carpi (al Braglia per la coppa Italia). Venerdì sera saremo tutti e tre presenti per l’ultima di campionato contro il Perugia con i membri del Gruppo Fantasma e gli amici “tifosi da fora” toscani per festeggiare tutti insieme questa salvezza tanto sofferta quanto meritata.

So che sei un membro effettivo del “GRUPPO FANTASMA” che raccoglie i “tifosi da fora” dell’Emilia Romagna. Mi racconti come e quando si è costituito questo Gruppo?
Il “GRUPPO FANTASMA” nasce nel 1993 a Faenza (RA) grazie a Massimo De Tomasi e ai suoi fratelli. Originari di Vicenza, ma trasferitisi in Romagna ancora ragazzi, fondarono questo Club nell’intento appunto di radunare tutti i tifosi del Lane in Emilia-Romagna e denominandolo “Fantasma” in quanto essendo pochi allo stadio il gruppo non si notava. Son passati 23 anni da allora e di acqua ne è passata sotto i ponti: moltissimi si sono aggregati al gruppo grazie anche alle nuove tecnologie e ai social che ci permettono contatti ed una visibilità impensabili decenni fa. Siamo un nutrito gruppo di tifosi che condivide una grande passione ma allo stesso tempo siamo legati da un’amicizia ed da un rispetto reciproco che va oltre la squadra del cuore e questa, probabilmente, è una delle ragioni di una cosi longeva vita del Club. Ne approfitto per rivolgere un invito a tutti i tifosi del Vicenza residenti in Emilia-Romagna che ancora non l’avessero fatto, a contattarci direttamente al numero del nostro Presidente 335-5338797 (Massimo De Tomasi) oppure cercando la nostra pagina Facebook “Gruppo Fantasma Emilia-Romagna” che sarà a breve disponibile.

Nelle partite più importanti vediamo anche il vostro grande striscione esposto sulla balaustra al confine tra curva sud e distinti … ed è sempre un bel vedere! Non sono tante le squadre cosiddette provinciali ad avere un seguito così importante al di fuori del proprio territorio …
In occasione delle partite più importanti riusciamo ad essere più numerosi ed esporre il nostro striscione è per noi una grande gioia e motivo d’orgoglio perché significa rendere visibile a tutti, tifosi avversari compresi, che la passione biancorossa e l’amore per questa maglia va oltre i confini della provincia Berica. Non bisogna scordare però che, anche quando lo striscione non è esposto, noi del Gruppo ci siamo sempre. Un obbiettivo che ci siamo posti per la prossima stagione è quello senza dubbio di rendere la nostra presenza sempre più significativa e “visibile” in casa ma anche in trasferta soprattutto in quelle più vicine a noi o più “sentite” come il futuro derby con l’Hellas Verona.

Scusa la domanda, ma come festeggia la salvezza un tifoso lontano? Va al lavoro con la maglia biancorossa? Espone la bandiera dal balcone? Gira in macchina con la sciarpa fuori dal finestrino?
Ovunque vada ed in qualsiasi momento, al lavoro o in vacanza, in gita scolastica o fuori con gli amici, ho sempre con me qualcosa del Lane, che sia la sciarpa, una felpa o una maglietta. Quello che cambia in occasioni come la salvezza appena raggiunta o i playoff conquistati la scorsa stagione, è sicuramente la gioia che sprizza da ogni poro e che chiunque mi incontri percepisce immediatamente.

Intendo dire che tifare Vicenza in questi ultimi anni è diventato un po’ scomodo, con danni permanenti alle coronarie e il rischio di diventare lo zimbello degli amici …
In Romagna non ci sono squadre di riferimento con un seguito di tifosi significativo come in Emilia ed anche il Cesena è comunque una squadra che non trova certamente terreno fertile tra gli appassionati di calcio delle altre provincie romagnole per ovvie ragioni campanilistiche. Quindi la stragrande maggioranza delle persone tifa per la Juventus o altri squadroni come Milan, Inter, ecc. Anche alcune squadre meno titolate, tra cui sicuramente il Vicenza, sono qui molto conosciute e rispettate. Certamente veniamo da un lungo periodo di magre soddisfazioni e questa considerazione è probabilmente ancora il frutto dell’eco dei fasti passati ma io sono una persona positiva per natura ed un inguaribile ottimista e penso che chi sa gioire delle piccole cose poi al momento giusto saprà godere maggiormente e dare il giusto valore anche ai traguardi più importanti e qualcosa mi dice che forse siamo ad una svolta, incrociamo le dita e speriamo che sia la volta buona.

In questi giorni è salito alla ribalta la grande impresa del Leicester di Claudio Ranieri, che ha meritatamente vinto il campionato inglese. Quale formazione del nostro Vicenza ti senti di poter paragonare al club britannico …. Il Real Vicenza di Gibì Fabbri o il Vicenza di Francesco Guidolin e perché?
Una grande impresa quella di Ranieri, una squadra partita per salvarsi che riesce a conquistare il titolo in Premier League non è cosa da poco anzi direi un’impresa soprattutto se si considera l’importanza, il lustro e, soprattutto, il budget di molti altri club inglesi. Il Vicenza di Guidolin è per me il giusto parallelo perché quella Coppa Italia vinta contro il Napoli è stato il trofeo più prestigioso conquistato da una squadra sulla cui vittoria all’inizio nessuno avrebbe puntato un centesimo. E’ anche questo il bello del calcio dove tutto sembra scontato ma dove invece tutto può succedere.

Come dice il proverbio “Nemo profeta in Patria” … per i giornalisti Italiani Ranieri era l’eterno secondo, un perdente. Si è tolto un gran bella soddisfazione, in fondo il calcio nostrano non vale poi così poco … forse se si mettesse un limite agli stranieri verrebbero valorizzati meglio i giovani talentuosi di casa nostra. Inutile lamentarsi poi cha la nazionale italiana va male …
Io ho vissuto gli anni in cui le squadre italiane non avevano stranieri e i giocatori erano professionisti ma ancor prima uomini che spesso sposavano una causa, una città, una squadra e ne divenivano la bandiera. Sembrano tempi così lontani oggi che le maglie si cambiano in continuazione e per trovare un italiano in squadra capita a volte si debba aspettare la prima sostituzione. Penso che “in medio stat virtus” e limitare il numero di stranieri garantirebbe ugualmente un potenziale maggiore alle compagini nostrane ma allo stesso tempo rivaluterebbe enormemente i settori giovanili che tanto hanno sofferto e soffrono tuttora la sfrenata ricerca di giovani talenti esteri che, spesso e volentieri, deludono e disilludono tifosi e società. I risultati della nostra nazionale sono ovviamente il frutto di questa politica; una nazionale che sempre più deve affidarsi a giocatori oriundi o che giocano in campionati esteri vista la scarsità di linfa nostrana alla quale attingere.

Parliamo del nostro amato Lane. Mister Lerda è riuscito a traghettare la barca biancorossa ormai alla deriva nel mare in tempesta e condurla in acque tranquille. A questo punto un immenso grazie al nostro allenatore è più che doveroso!
Mister Lerda ha compiuto quel miracolo in cui pochi ormai credevano. Io ho sempre pensato che, soprattutto dopo gli aggiustamenti alla rosa del mercato di gennaio, il Vicenza avesse tutte le potenzialità per ottenere una tranquilla salvezza ma aldilà degli infortuni e delle geometrie di gioco spesso prevedibili ed infruttuose, era venuta a mancare quella componente mentale, mix di intesa, agonismo e fame di vittoria, che dovrebbe costituire il DNA di ogni giocatore soprattutto a questi livelli. Il Mister ha saputo entrare nelle loro menti e riportare quell’equilibrio che era venuto a mancare e questo fin dalla prima partita col Cagliari. Il lavoro che ha svolto il mister ha una valenza incalcolabile perché non ha solo salvato la nostra gloriosa e storica società da una retrocessione ma probabilmente da un sicuro fallimento e quindi anche il mio, il nostro grazie è e sarà per sempre immenso.

Dopo la buona prova – nonostante la sconfitta – di Latina, possiamo festeggiare la salvezza con una giornata di anticipo. E’ comunque il momento delle analisi e dei bilanci e dei buoni propositi per il futuro ….
Non è facile analizzare una stagione come questa, cosi anomala, cosi imprevedibile ma che ci ha regalato tante emozioni positive e negative ma che si è comunque conclusa, non dimentichiamolo, con una salvezza che vale 114 anni di storia. Sicuramente oggi tutti ci aspettiamo, speriamo a breve, quel tanto agognato passaggio di testimone a livello societario e la nascita di un nuovo progetto che possa riportare in un futuro prossimo il Vicenza Calcio, la città ed i suoi tifosi a calcare quei palcoscenici che ci spettano di diritto. Sono sicuro che sarà un’estate calda ….bollente; abbiamo un allenatore che merita a pieno la nostra fiducia, una buona squadra da migliorare, potenziare e non da svendere come è successo troppo spesso in passato ed una piazza con una tifoseria che tutta Italia ci invidia: le fondamenta ci sono tutte, ora tocca a chi di dovere proseguire nell’opera.

Bene Carlo, siamo arrivati ai saluti finali. Ti lascio lo spazio per un tuo messaggio a mister Lerda, alla squadra e anche ai tifosi biancorossi.
Al Mister chiedo di rimanere con noi, si è conquistato sul campo la nostra fiducia ed il nostro rispetto ed è giusto che agli splendidi risultati ottenuti ed al lavoro svolto in questo fine di stagione si possa insieme dare continuità anche l’anno prossimo. Ai giocatori rinnovo le mie congratulazioni per il traguardo che sono riusciti a raggiungere e auguro loro di avere l’onore di vestire ancora a lungo la nostra gloriosa maglia. Ai tifosi biancorossi, che non si sono mai arresi anche nei momenti difficili facendo sentire il proprio supporto con un tifo degno di una compagine di serie A, chiedo di rimanere sempre cosi, splendidi ed unici. Noi del “Gruppo Fantasma” dal canto nostro ci saremo sempre e comunque, pronti a sostenere la nostra squadra del cuore …. e pronti a gridare….”FORZA LANE”!!!

Grazie Carlo … ci vediamo venerdì sera, sarà una grande festa per tutti e l’occasione per rendere omaggio al nostro mister e a tutta la squadra. Grazie al biglietto a due euro il Menti sarà gremito in ogni ordine di posti … impossibile perdere questo grandissimo spettacolo!

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