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“Un difensore (due se usciranno almeno due tra Beduschi, Magri e Pinato) e un centrocampista che quasi certamente corrisponderà al nome di Ismail H’Maidat”. Questo scrivevamo a circa 48 ore dalla fine del mercato, con la dirigenza berica che ha chiuso la campagna trasferimenti centrando proprio queste operazioni. Scelta logica e dettata da quanto aveva detto il campo, oltre che derivante dalle chiare richieste che Franco Lerda aveva reso note pubblicamente al termine del match contro il Carpi.

Gli arrivi di Zaccardo e di Esposito vanno indubbiamente a rinforzare una difesa che aveva evidenziato lacune evidenti anche in considerazione di assenze pesanti come quelle di Adejo e D’Elia che ci si augura possano rientrare presto. E’ indubbio però che Zaccardo porterà esperienza e personalità, qualità che nel reparto difensivo del Vicenza mancavano; adesso Lerda può schierare un quartetto come Zaccardo, Adejo, Esposito, D’Elia, oppure Pucino, Adejo, Zaccardo, D’Elia, con i giovani Bianchi e Bogdan nel ruolo di valide alternative, e Fontanini che dovrà crescere di condizione e capire meglio il calcio italiano per dimostare quanto vale e cosa può dare alla causa biancorossa. Nel complesso un reparto arretrato che adesso ha i mezzi, tecnici e di esperienza, per affrontare il lungo e difficile campionato cadetto, pur considerando che la retroguardia dovrà comunque essere ricostruita dopo le gravi perdite di Sampirisi e Brighenti, due elementi importanti della linea difensiva del Vicenza dello scorso anno.

A centrocampo l’arrivo di H’Maidat, il confermato Urso, e soprattutto il recupero ormai completato di Bellomo aggiungeranno qualità e tecnica in un reparto in cui Rizzo e Signori sono stati scelti per le loro doti agonistiche necessarie nel modulo di Lerda per proteggere la linea difensiva. In attacco, dopo tante parole, nulla è cambiato e l’organico è rimasto immutato. I tentativi (poco convinti) dello Standard Liegi e quelli del Bari sono stati gli unici veri e concreti, ma Raicevic lontano da Vicenza non ci è in pratica mai stato. Stavolta le ore finali non hanno portato a cessioni in quanto anche il tanto sbandierato tentativo del Palermo non è di fatto mai esistito come ci è stato confermato dal presidente del Vicenza Pastorelli e da Gabriele Savino, in quanto Zamparini aveva deciso di chiudere i cordoni della borsa lasciando con il portafoglio vuoto il direttore sportivo dei rosanero Faggiano. La conferma di Raicevic diventa quindi un punto chiave nel futuro del Vicenza in questo campionato perché è evidente che spetterà a lui il compito di andare in gol; Di Piazza (richiestissimo in Lega Pro) e il giovane Cernigoi avranno il compito di rappresentare delle valide alternative a partire proprio da domenica nella sfida contro la Spal. Osservando però bene il reparto offensivo, perso Beretta finito alla Virtus Entella, più di un pensiero a Granoche, svincolato prima dell’accordo con lo Spezia di Mimmo Di Carlo, l’avremmo fatto perché riteniamo che la sua esperienza e la sua abilità in zona gol sarebbe stata molto utile a questo Vicenza. Un Granoche con la mitica 9 sulla schiena avrebbe dato un po’ più di forza in zona gol, e magari alzato anche la fiducia di una tifoseria che, in larga parte, ha mostrato pessimismo e di credere poco nel Vicenza ancora prima che il campionato iniziasse e che la squadra fosse completata.

La nostra idea è che il gruppo guidato da mister Lerda ha i mezzi per centrare la salvezza, obiettivo dichiarato per questa stagione in cui la nuova proprietà aveva fatto sapere fin dal giorno del suo arrivo che in questo campionato ci sarebbe stato da soffrire. Qualcuno forse questo se l’è dimenticato, forse ci si è scordati anche da dove e da come si è (ri)partiti e che senza i nuovi proprietari del Vicenza adesso si starebbe parlando di tifare Vicenza andando ad affollare i campetti della serie D. Ripartire dal torneo cadetto è stato quindi il primo vero grande obiettivo centrato dalla nuova proprietà, con tutte le componenti che adesso dovranno (dovrebbero?) lottare per mantenere la categoria. Restare in serie B non sarà certamente facile, ma è un obiettivo fondamentale che aprirebbe a nuove ambizioni come i vertici di Vi.Fin. hanno pubblicamente dichiarato più volte. La speranza è che per il Vicenza sia quindi iniziato un cammino nuovo, che regali ai tifosi biancorossi quelle soddisfazioni che si meritano. La parola adesso passa al campo, giudice inappellabile del valore della squadra, e del lavoro fatto dalla società. E allora non ci resta che augurare un buon campionato a tutti e, ovviamente, gridare a tutta voce “Forza Vicenza”!

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net