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Riprende la rubrica dedicata ai tifosi del Lane che vivono lontani dalla città di Vicenza. Se volete prendere parte alle interviste della nostra Anna Belloni vi invitiamo a scriverci a redazione@biancorossi.net.

Daniele Carrubba vive a Gela ma nella Vicenza calcistica lo conoscono proprio tutti perché in Italia è il tifoso lontano più lontano di tutti …. ben 1.403 km dalla città del Palladio. La grande scrittrice britannica Virginia Woolf ha scritto che dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna …. ma dietro a un tifoso così speciale chi c’è? Giriamo la domanda alla signora Carrubba che deve avere nel suo DNA la proverbiale pazienza di Giobbe.

Buongiorno Valentina, il vostro è un matrimonio a tre… o mi sbaglio?
Sì… hai ragione, logicamente parliamo del Vicenza come terzo incomodo (ride… n.d.r.). In effetti il calendario degli impegni della mia famiglia è subordinato a quello del Lane. Prima eravamo liberi la domenica, adesso non se ne parla proprio di uscire o di accettare inviti il sabato, con Daniele incollato a Sky negli orari della partita… E poi con anticipi e posticipi non so mai come regolarmi ….

Ma quando vi siete fidanzati eri al corrente di questo “malato grave” che ti stavi portando a casa?
I suoi amici per la verità mi avevano avvisata che Daniele soffriva di una malattia molto grave e purtroppo incurabile. All’inizio pensavo che scherzassero, poi a poco a poco ho capito che la sua passione avrebbe fatto parte anche della mia vita. E pensare che quando l’ho conosciuto non sapevo nemmeno dov’era Vicenza…

Dai, racconta anche ai nostri lettori alcuni gustosi episodi del vostro matrimonio che rappresentano quant’è grande la passione di tuo marito…
Ti racconto questa. Durante la cerimonia del nostro matrimonio mi sono accorta solo davanti all’altare che nel mio bouquet “qualcuno” aveva inserito una spilla con il logo del Vicenza. E poi quando siamo arrivati al ristorante oltre alla bandiera della Regione Sicilia e dell’Europa era esposto anche un bandierone del Lane. Da lì in poi la convivenza ha portato a una miriade di episodi simili…

E la storia della famosa coperta matrimoniale biancorossa?
Penso di essere stata l’unica donna a comperare la lana in agosto qui a Gela. Ho lavorato a ferri per un mese intero ma è venuta bene, una grande coperta a strisce biancorosse verticali con la scritta FORZA VICENZA… se non è amore questo…

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Scusa la domanda ma non ti è mai venuta voglia di mandarlo a quel paese, di metterlo alle strette con il classico aut aut “o me o il Vicenza”?
No, questo no, però un paio di volte ci sono andata vicino (ride… n.d.r.). Ma è possibile che io per anni della città di Vicenza abbia conosciuto solo lo stadio Menti e il centro di allenamento di Isola?

Una presenza ingombrante questo Vicenza. Hai anche dovuto cedere una stanza di casa, quella che noi donne di solito usiamo come disbrigo/stireria, per lasciare che Daniele potesse allestire il suo sacrario biancorosso. Una curiosità tipicamente femminile: nelle faccende di casa ti è mai capitato di rovinare uno dei cimeli di Daniele ?
Purtroppo sì. A Daniele era stata regalata la maglia giocata di Sgrigna con dedica personalizzata. Visto che era sudata e puzzolente l’ho lavata in lavatrice e puff… quando l’ho stesa ad asciugare era sparita la scritta… mio marito non l’ha presa molto bene! E poi la volta che sbagliando lavaggio ho scolorito la maglia biancorossa ANTIHELLAS facendola diventare tutta rosa! Ma il clou è stato con la partita playout contro l’Empoli. Ero uscita con le mie figlie per lasciare tranquillo Daniele e a un certo punto mi sono collegata a internet per controllare il risultato… mancava mezz’ora alla fine e vincevamo 2 a 0 e così per festeggiare la salvezza ormai raggiunta ho comprato un vassoio di dolcini. Quando ho aperto la porta di casa cantando e ballando per la gioia ho sentito un silenzio tombale… Daniele era seduto sul divano con gli occhi sbarrati senza dare più segni di vita. Non posso ovviamente ripetere le contumelie, posso solo dirti che i dolcini hanno fatto una brutta fine.

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La passione di Daniele ti ha comunque permesso di conoscere la città di Vicenza e di fare molte amicizie, di cui alcune particolarmente profonde…
Vicenza è meravigliosa ma non è stato certo grazie a Daniele che ho scoperto le bellezze artistiche della vostra città. Ho amici stupendi e sono molto contenta dei legami che anche le mie figlie hanno instaurato nel tempo con alcune coetanee vicentine.

E siccome le disgrazie non vengono mai sole anche loro sono tifose accanite. Sentiamo per prima la più piccola. Ciao Martina so che il tuo giocatore preferito è Cristian Galano. Vuoi mandargli un messaggio e un saluto?
Volentieri! Caro Cristian ti auguro di andare in doppia cifra e che continui sempre a onorare la maglia biancorossa. Spero che tu possa restare con noi a Vicenza ancora tanti anni perché il Vicenza ha bisogno di te e tu hai bisogno del Vicenza.

Sentiamo ora Giulia. Anche tu hai un messaggio da mandare al tuo beniamino?
Il mio giocatore preferito è Stefano Giacomelli. Jack merita di indossare la fascia di capitano lasciata da Brighenti perché è sempre stato fedele al Vicenza nonostante le offerte da altre squadre e perché ha lottato sempre nonostante i problemi alla caviglia. Spero che guarisca al più presto e torni a essere un esempio di attaccamento alla maglia per i nuovi arrivati.

Per ultimo facciamo dire due parole anche al padrone di casa. Daniele il microfono è tutto tuo…
Cosa ti devo dire… mi fa un piacere immenso che una giornalista si sia fatta 1.403 km per venire a intervistare me nella lontana Sicilia (ride… n.d.r.) questo significa che c’è grande considerazione e rispetto per chi come me soffre lontano dal Menti…

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A te chiedo solo due perle: raccontami del Vicenzoscopio…
Ma no… dai… che figura mi fai fare! Allora avrò avuto 12 anni ed ero già completamente fuori di testa per il Lane. Una mia zia era tornata da Lourdes con uno stereoscopio con le immagini della Madonna che aveva poi regalato ai miei. Ho solo sostituito le diapositive religiose con le figurine del Vicenza e passavo il tempo a guardare nel visore le foto ingrandite dei miei beniamini: Rondon, Nicolini e Cerilli… un delirio!

E il Vicenzometro?
Per il Vicenzometro ho usato il coperchio di latta dei biscotti danesi, un foro al centro dove era avvitata una freccia di cartone e tutto intorno erano incollate le figurine dei giocatori. Girando la freccia veniva decretato chi avrebbe segnato nella prossima partita. Roba da pazzi…

Grazie Daniele, lontano ma sempre vicino con il cuore. Dal sacrario biancorosso alla gattina “Brighe” e a mille altri aneddoti, perché anche a Gela tutti sanno della tua passione! Sono stata testimone diretta della grandissima simpatia che il Vicenza raccoglie grazie a te in questa città così lontana e sono sicura che anche in molte altre località sparse in ogni angolo d’Italia o del mondo i tifosi lontani sono ambasciatori dei nostri amati colori biancorossi.
Molti lettori sorrideranno leggendo questi ricordi, ma la lontananza e l’assoluta mancanza di notizie che per tanti anni potevano arrivare del campionato di serie C evidentemente stimolavano la fantasia di chi viveva lontano e i legami con la squadra del cuore si mantenevano anche solo con l’immaginazione. In questa epoca in cui la tecnologia rende tutto più semplice e veloce i ricordi di Daniele si colorano di poesia pura e ci fanno rimpiangere il calcio vero, quello dei sentimenti.
Grazie Daniele e grazie a tutti… ovunque voi siate!

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