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Negli ultimi giorni, complici gli scarsi risultati e l’avvicendamento in panchina, sono tanti i tifosi che ci hanno scritto sul difficile momento della squadra. Vi ricordiamo che potete scrivere a redazione@biancorossi.net inviandoci le vostre opinioni, i vostri consigli e le vostre domande. La redazione si riserverà il diritto di non pubblicare o censurare testi e parole non ritenuti idonei.

Gentile redazione, per settimane ho letto che il Vicenza è stato costruito per salvarsi e “non per andare in serie A”, dando per scontata la salvezza, anche se naturalmente “con sofferenza”. Da quando domenica scorsa il nostro Grande Presidente ha esternato la sua preoccupazione, si è finalmente cominciato a ragionare sulla pochezza della nostra squadra e sull’eventualità che le cose si possano mettere male sul serio. Pastorelli mi sembra un motociclista miracolosamente uscito indenne da un pauroso incidente che, qualche mese dopo, riprenda a guidare una moto di grossa cilindrata, ma senza indossare il casco. Un uomo cui la lezione di qualche tempo prima non è servita a nulla!
Filippo R.

Eccoci alla frittata…..dopo un’estate fatta di apprensione fino all’ultimo grazie agli strascichi della gestione Cassingena, poi gli enormi errori di mercato e comunicazione (Brighenti su tutti e via discorrendo) eccoci all’epilogo. Più che un flop …..un caos al massimo livello. Forse pagherà l’anello più debole ovvero Lerda (nel momento in cui scrivo si sta decidendo) sicuramente colpevole di qualche svarione, naturale, ma forse le colpe più grosse sono di altri.
L’importanza di Brighenti: Al di là delle capacità tecniche il capitano, lui è non chi si fregia della fascia quest’anno, sapeva gestire uno spogliatoio non proprio oasi felice…..lui con un pancreas ricucito veniva ancora convalescente a spronare e caricare la squadra invece di stare a casa a giocare con la playstation come qualche suo collega. E la società e il nuovo ds che ogni volta che lo intervistano ti viene il mal di mare con sta cavolo di sedia rotante??? Lo tradiscono li fanno firmare il rinnovo per placare la piazza e poi ritrattano…..rinegoziare le cifre please serviva che ad aprile stessi sereno te e la piazza adesso scendi…. La parola data e le firme cosa vuoi che valgano ….pazzesco.
E poi trionfanti annunciano abbiamo risparmiato 900.000 euro Brighenti era solo uno attaccato ai soldi. Viva la riconoscenza e adesso eccoci qua a vedere Adejo che non guidato fa errori che l’anno passato non c’erano. Amen.
Due: Niente centrocampista non serve uno che possa lanciare in profondità, verticalizzare dribbling e via…… no giochiamo con due mediani con palla lenta in orizzontale e ali che non crossano ma che restano imbottigliate proprio perché è lento il gioco, non c’è un dai vai che sia uno, e men che meno un giocatore che tagli portando via l’uomo ….
Ma sto d.s. è sempre non colpevole o forse a Lecce era talmente bravo che lo abbiamo strappato alla concorrenza del Real Madrid???? Ho è un cadeau per avere il Tesoro senior in cordata??? Adesso circolano nomi pazzeschi… mi auguro che seppur Lerda non del tutto esente da colpe ma persona piacevole e onesta non venga sostituito e men che meno da minestre riscaldate (Gregucci, Colomba ecc) o amici salentini (Bollini, Braglia, ecc).
Se proprio il signor Pastorelli vuole riscattarsi lasci perdere le proposte del d.s dalla giacca azzurra e punti su un uomo di valore anche e soprattutto morale come Edy Reja se no avanti con Lerda le altre scelte sono vie senza ritorno.
Forza lane
Stefano Storto.

IL FATTORE E I BAMBINI
Sto sognando, sono beato nel mio letto, vedo la fattoria, che amo tanto, sullo sfondo, sto camminando fra alti alberi che mi proteggono dai raggi del sole e finalmente arrivo nel cortile pieno di animali, ci sono i cavalli, i maiali, le galline, tutto bellissimo.
Mi si fa incontro il fattore e con fare borioso mi chiede, “Chi sei, cosa vuoi, questa è la mia fattoria, qui mando avanti tutto io, i soldi li metto io, non ho tempo da perdere con te” io rispondo che venivo da piccolo in questa fattoria con i miei genitori tanti e tanti anni fa, ma c’era un altro fattore molto gentile che mi faceva giocare con gli animali, “Ho comprato tutto io, adesso comando io, gli animali sono miei, tutto è mio, devi andartene, qui si deve lavorare”, un po’ sorpreso gli chiedo, “Mi ricordo di un cavallo bellissimo con cui giocavo, era un cavallo di razza, era rossiccio con bellissime venature di colore bianco, c’erano tanti bambini che giocavano insieme a lui, era stupendo”, “quel cavallo, si ho capito quale” dice il fattore “l’ho mandato via, costava troppo mantenerlo, mangiava, mangiava e basta” adesso ne ho tanti di cavalli, hanno poche pretese lavorano e basta, cosa credi che sia, questa fattoria, un parco giochi? Se vuoi giocare vai al lunapark” sempre più sorpreso rispondo “ma i cavalli di cui parla sono quelli rinchiusi nel recinto là in fondo, quelli con la testa bassa, quelli tristi” “certo” risponde lui, “dove vuoi che li metta, là devono stare”, mi faccio coraggio e gli dico che il cavallo rossiccio con le venature bianche era libero di correre per tutta la fattoria con la folta criniera al vento, era meraviglioso vederlo scorrazzare, saltare, giocare, dava un senso di gioia, pace e libertà, tanti bambini venivano apposta in questa fattoria proprio per divertirsi con lui, molto contrariato il fattore con uno scatto d’ira mi dice “Ancora con questi bambini, chi se ne frega dei bambini che giocano, mica ci guadagno con i bambini”. Lo guardo, scuoto la testa e sconsolato mi allontano. No non è giusto, torno sui miei passi, lo chiamo, mi avvicino “questa fattoria non è più la fattoria dei miei sogni, è triste, cupa, grigia non è più rossiccia con le meravigliose venature di bianco, tutto si confonde, tutto si perde nel grigiore che la circonda, non ci sono più i bambini che giocano, una fattoria senza bambini che saltano, gridano, corrono e si divertono non ha senso, non mi piace più, non verrò più qui a giocare” .
Mi giro, mi allontano, mi incammino verso gli alberi, non c’è più il sole, le nubi coprono tutto, rendono tutto scuro, lampi nel cielo, si alza il vento, gli alberi si scuotono, le fronde ondeggiano, un tuono forte, assordante squarcia il cielo.
Mi sveglio di soprassalto, sono tutto sudato, fuori è tornato il sole, sento un rumore un nitrito provenire dal mio giardino, mi affaccio è lui, il cavallo rossiccio con le venature bianche, non ci credo, corro giù per le scale, esco in giardino, lo abbraccio, lui si fa accarezzare la criniera bianco rossa, sono felice, sono tornato bambino, gli salto in groppa e cominciamo a cavalcare, a cavalcare per sempre insieme.
Barbaro Angelo Paolo

Salve, sono Giulio da Lusiana. Mi sono posto un quisito a cui non so darmi risposta… il Cittadella calcio ha la tribuna distinti totalmente nuova di copertura anti pioggia per le interperie costata 100 mila euro da una ditta brasiliana che ha lavorato per i mondiali in brasile .hanno servizio bar e i bagni sono perfettamente funzionanti. il biglietto di questo settore costa la somma di euro 13 intero eppure mi sembra siano in veneto a mezzora da vicenza e disputino il campionato di serie B . ma se loro sono primi in classifica e fanno pagare 13 perché noi da ultimi facciamo pagare 30 euro nello stesso settore il giorno della partita senza la copertura per la pioggia e con i bagni antiigenici? Chi fa i prezzi dello stadio Menti? Perché questa differenza enorme tra le due società? Grazie, forza Lane per sempre

Buongiorno e un grazie alla redazione per l’aggiornamento continuo sulle vicende del nostro amato Lane.
Scrivo questa lettera a voi ma la indirizzo idealmente al Presidente Pastorelli.
Ho 47 anni, ricordo che da bambino non seguivo molto le vicende calcistiche in generale, ho cominciato a interessarmi di calcio seguendo distrattamente le gesta della nostra nazionale ai mondiali di Spagna 82…poi qualcuno mi ha detto che il giocatore simbolo di quella nazionale che di nome faceva Paolo Rossi, un tempo, neanche tanto lontano, giocava nella nostra città, nel Vicenza calcio. La cosa mi è sembrata strana, perché guardando la cronaca sportiva di giornali e televisione (al tempo non c’era internet) non si trovavano molte notizie sul Vicenza calcio. In famiglia poi il calcio non era certamente oggetto di discussione. Ricordo una domenica mattina che mio padre, un uomo che badava essenzialmente a cose più concrete del pallone, fece a me e a mio fratello più piccolo, una proposta che giudicai “strana”, di andare a vedere una partita del Vicenza. Mi disse solo che era una partita importante, si sarebbe giocato contro il Bologna. Nel tragitto verso lo stadio, io e mio fratello ci facevamo delle domande: in che serie poteva mai giocare il Vicenza, dal momento che non lo sentivamo mai nominare, in che posizione di classifica si trovava, eravamo insomma ignari di tutto. Siamo entrati allo stadio a pochi minuti dal fischio d’inizio, nell’allora settore parterre sotto la curva Sud. Ricordo quel momento come fosse ieri, probabilmente la mia espressione doveva essere molto simile a quella di Russel Crowe quando entrò al Colosseo nel film il Gladiatore. Ero lì “imbambolato” a guardarmi attorno, mio fratello vicino, quando un signore ci gridò: bambini via dal lì sotto è pericoloso….cosa poteva mai esserci di pericoloso in quel luogo così bello. Poi capì, dalla curva sopra di noi cominciò a cadere di tutto, rotoli di carta, fumogeni, petardi, monetine… una di queste colpì il portiere avversario, seppi in seguito che si chiamava Bianchi, colpevole di essere un ex. La partita finì 0-0 perdendo poi a tavolino. Questo per dire che la mia prima volta allo stadio Menti non fu certo per la partita del secolo, ma tanto bastò che io, mio fratello e anche il mio burbero papà ne fummo stregati. Da allora non perdemmo una partita, andando spesso anche in trasferta. Il biancorosso entrò a far parte della nostra vita. Ora ho due figli di cui il più piccolo un maschietto di otto anni, ha il calcio nel DNA, ogni suo momento libero dagli impegni scolastici, lo passa sul pallone. Gioca a calcio già da qualche anno e ovviamente è tifoso del Vicenza. Lo porto allo stadio oppure guardiamo la partita su Sky quando si gioca in trasferta. Portiamo anche il nonno, che ormai per problemi di salute non si muove quasi più, ma per vedere giocare il Vicenza stringe i denti. Purtroppo ultimamente sto vivendo un “dramma”, per me è una coltellata al cuore al termine di quelle che faccio fatica a definire partite di calcio, sentirsi dire dal figlio che si è annoiato, dal vecchio padre che non verrà più perché non ne vale la pena…Ed io a dire a mio figlio che il vero Vicenza non è quello che vede ora, ma che si deve amare comunque e a prescindere, perché c’è stato un momento in cui il nostro Lane dettava legge, in Italia e in Europa, lui mi guarda perplesso… fa fatica a immaginarselo ed io a convincerlo che quei momenti un giorno potrebbero tornare. Vede sig. Presidente, è inutile fare una campagna abbonamenti “il primo amore non si scorda mai” che ha lo scopo di affiliare le nuove generazioni di tifosi quando quello che si è in grado di offrire è questo spettacolo.
Io già quest’estate ero molto perplesso… ma come, a una squadra che ha raggiunto una salvezza quasi insperata (grazie mister Lerda), si concede, per la nuova annata, un budget dimezzato. I casi sono due o la nuova società è composta di fenomeni in grado di scovare campioni a pochi soldi, oppure si è destinati a una retrocessione senza appelli. E poi cosa vuol dire faremo una stagione di transizione per risanare il bilancio (un anno di ristrettezze basta per compensarne dodici di nefandezze?) e dalla prossima si punta in alto, una frase del genere l’ho sentita dire anche dal sig. Cassingena quando si presentò ai tifosi…in realtà lui aveva chiesto due anni di transizione…
L’unica cosa certa, il patrimonio vero di questa società sono i suoi tifosi, gente che aspetta da troppo tempo, siamo come un orso biancorosso che da troppo tempo è in letargo, abbiamo avuto un sussulto non più di un anno fa, il lungo inverno sembrava finito, ci siamo destati, eravamo convinti di poter uscire dalla tana, di far sentire nuovamente il nostro ruggito, in realtà c’eravamo sbagliati, l’inverno non era ancora finito. Il mio è un appello accorato sig. Presidente, ha preso questa società, l’ha salvata dal fallimento, poteva non farlo, girarsi dall’altra parte come tutti quelli che avrebbero potuto fare qualcosa. Ora le chiedo, però, di non considerarla come una delle tante altre sue attività imprenditoriali, deve diventare la sua missione, si circondi di gente capace che le possa dare una mano, riporti in alto i nostri amati colori e avrà la gratitudine del popolo biancorosso…Presidente faccia tornare la primavera.
Olivo da Montecchio Maggiore

Buongiorno a tutti,
Io credo che per fare una analisi seria del momento no della squadra dovremmo tenere in considerazione la formazione che aveva a disposizione Lerda la fine dello scorso campionato dove ha fatto veramente bene e quella che ha a disposizione ora. Sono 2 squadre diverse. L’anno scorso c’era una difesa composta da 2 terzini fra i migliori della serie B, D’Elia e Sampirisi che ora non ci sono (D’Elia non sta giocando) e il miglior stopper Brighenti che non c’e’ più. A centrocampo c’era Moretti che volente o nolente rispetto agli attuali centrocampisti era un gigante. (Urso era in panchina). In attacco Raicevic non girava ma c’era Ebagua e Giacomelli che i loro gol ci hanno salvati. A peggiorare la situazione quest’anno sono arrivati giocatori che oltre a scarsità tecnica sono in ritardo di condizione ed alcun non hanno giocato per lungo tempo. Abbiamo una squadra molto più debole dello scorso anno e se con quella squadra ci siamo salvati per un pelo con questa io credo che NON CE LA FAREMO.
Il rientro di Giacomelli non sarà purtroppo sufficiente. L’unica possibilità è che davanti qualcuno cominci a segnare qualche gol altrimenti non è possibile rimanere in questa categoria.
Tanti saluti
Roberto

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net