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Ci sono tanti modi di essere tifoso del Lane: c’è chi segue le partite al Menti ma non va in trasferta, chi vede le partite su Sky a casa o al bar, e chi segue la diretta radiofonica. Ci sono poi gli stakanovisti …. quelli che sono onnipresenti in casa e fuori, quelli che le partite a cui non hanno assistito di persona le puoi contare davvero sulle dita di due mani.

Oggi vogliamo raccontarvi di uno di loro, Patrizio Guerra, soprannominato a furor di popolo “IL PRES” proprio perché sempre presente ovunque giochi il Vicenza.  Stiamo parlando di numeri stratosferici … di tutte le partite ufficiali giocate dal 1990 ad oggi dal Vicenza – in casa e fuori – Patrizio dal vivo ne ha perse solo nove.

Per chi frequenta lo stadio è assolutamente normale vederlo in curva sud, nello spicchio sotto l’immagine del “Moro”, con al collo la sciarpa del Lane. Il Pres è conosciuto da tutti e conosce tutti, non puoi essere abbonato e non conoscerlo.

Ecco cosa racconta di lui l’amico Stefano Marchetti:

IL PRES A ISOLA

Il Pres non si limita a seguire il Lane in casa e in trasferta, ma durante la settimana non manca agli allenamenti al campo di Isola. Appena arriva al Morosini osserva i giocatori  presenti e si trasforma in un pallottoliere vivente: “32 in rosa, meno due infortunati, meno due che si allenano a parte, meno tre portieri uguale 25. Ma come è possibile … io ne conto solo 24 … ne manca uno, chi è?” Allora tira fuori il foglietto con la rosa e comincia la spunta fino a trovare l’assente. E finalmente trova la pace. E come non ricordare il giorno che mister Gregucci,  avvicinandosi alla recinzione ci chiede nel suo dialetto romanesco:  “Ma dov’è? Me sembra che manchi qualcuno!”. Di lì a poco arriva il Pres, che scende dalla macchina borbottando perché qualcuno gli aveva fatto ritardare l’appuntamento con l’allenamento. Gregucci allora da metà campo si rivolge alla squadra dicendo: “ Ragà, adesso ce semo tutti  … se po’ comincià ”.

L’INCUBO DI EMPOLI

Non posso non aggiungere un ricordo del maledetto spareggio play out di Empoli per la permanenza in serie B. Partimmo da Vicenza con grandi speranze e entusiasmo, come tutta la marea di tifosi biancorossi che seguirono il Lane in terra toscana. La partita è stata peggio di un incubo e penso che quei gol  non li abbia più rivisti nessuno tanto ci sono stati indigesti. Saliti nell’auto parcheggiata nel piazzale dello stadio e pronti per tornare a casa chiesi “Pres … dobbiamo andare a destra o a sinistra?” Lui rispose laconicamente “Sinistra”, poi fino alle porte di Padova nessuno proferì più parola, nemmeno la radio fu accesa tanto eravamo depressi! Un silenzio di tomba, cosa impensabile per noi abituati da sempre a commentare per ore anche il minimo dettaglio di una partita.  Non potrò mai dimenticare quel viaggio di ritorno …. E come me penso anche la maggior parte dei tifosi che negli ultimi due minuti della partita hanno provato tutti i sintomi dell’infarto miocardico e dell’ulcera gastrica.

CUORE GENEROSO

Fernando ha 81 anni ed è un tifoso di vecchia data, uno dei sempre presenti al centro tecnico di Isola Vicentina. Dopo l’ennesima delusione con la retrocessione in Lega Pro non voleva più rifare l’abbonamento. E poi, con l’avanzare dell’età,  non se la sentiva più di guidare. Chi poteva fargli cambiare idea se non il Pres! E così Fernando – che sognava un abbonamento in tribuna ma che per ragioni economiche lo aveva fatto sempre nel settore distinti – si ritrova abbonato in curva e con l’autista personale a sua disposizione per le partite del Lane al Menti. Il Pres …. grande cuore biancorosso, ma anche grande disponibilità e umanità.

Ecco invece i ricordi condivisi da Fabio Tagliaro detto Tiger:

IL PRES CALCIATORE

Era un sabato dell’aprile 1987, Patrizio era  tesserato con l’A.C. Sarcedo e ancora non seguiva tutte le trasferte del Vicenza. Volendo restare comunque informato sulla partita del Lane che quel giorno era impegnato a Bari, mi chiese di comunicargli i cambiamenti di risultato. Le due gare iniziavano in contemporanea alle 15 e quando lui con i suoi compagni fecero il saluto di rito verso il pubblico, io ricambiai il saluto con le braccia, ma purtroppo per comunicargli che il Bari era già passato in vantaggio dopo nemmeno due minuti di gioco!! Per lui fu una gara da dimenticare, tanto che alla fine del primo tempo chiese il cambio e trascorse il secondo tempo in tribuna con me per ascoltare alla radiolina la partita del Vicenza……   il calcio dilettantistico perse un discreto calciatore ma noi abbiamo guadagnato un grandissimo tifoso.

… e quelli di Roberto Marchioro detto il Bomber ….

GLI INIZI

Patrizio deve la sua passione a due persone. A mamma Nicoletta, che lui considera la vera tifosa biancorossa di casa e che quando il Lane perde si arrabbia anche più di lui e al suo padrino Sergio, che inizia a portarlo con se alle partite e alle trasferte gia’ a nove anni, ai tempi della fantastica cavalcata fino al secondo posto della serie A dei ragazzi del Real Vicenza. Ottimi cromosomi e un buon insegnante hanno fatto di un ragazzino qualunque un personaggio leggendario della storia del tifo a Vicenza!

LE SUE COLLEZIONI

Con un palmares di centinaia di trasferte sul groppone, catalogare i ricordi diventa di fondamentale importanza. Il Pres conserva tutto. Notevolissima la sua raccolta di foto di stadi e curve scattate in trasferta. A Catanzaro, campionato 2005/2066, entra con auto e pass dei giornalisti, Patrizio è già all’interno dello stadio quando si accorge di non avere il tagliando d’entrata. Sembra una belva in gabbia. Allora esce, si reca al botteghino e si fa rilasciare un regolare biglietto, con gli addetti che lo guardano come un marziano: “Ma come .. questo è gia’ dentro e vuole il biglietto … mah!”. I pezzi di carta, cari amici calabresi, talvolta raccontano un sacco di cose …. molto più delle parole.

IL PRES E MISTER MARINO

E’ rimasto famoso il testa a testa del Pres con Mister Marino. Lo scorso anno, dopo il mancato approdo al fallito Catania, il tecnico di Marsala accetta di ritornare a Vicenza. Il Pres vuole capire i motivi di questa decisione e lo aspetta per un confronto ai campi di allenamento a Isola. La discussione si protrae a lungo e il mister inizia in ritardo la seduta, con conseguente multa a suo carico. Il Pres allora raggiunge capitan Cinelli e gli spiega che l’allenamento è iniziato tardi per colpa sua e che quindi la sanzione pecuniaria deve essere comminata a lui, ma il capitano – che lo conosce bene – lo dispensa.  Come dire, la verità val bene una multa …

LA FUGA MAI SCOPERTA

Siamo ai tempi oscuri della serie C, e al Pres viene chiesto di fare da testimone a un caro amico proprio una domenica in cui il Vicenza gioca in casa. Queste sono le tipiche situazioni imbarazzanti in cui si può rischiare di rovinare una bella amicizia, bisogna trovare un espediente per uscirne con eleganza. Per fortuna la cerimonia è fissata al mattino, seguita dal classico interminabile pranzo che si protrae fino a sera. Cosi, nella lunghissima pausa per le foto degli sposi il Pres riesce a sgattaiolare a casa, cambiarsi d’abito, prendere lo scooter, arrivare al Menti, vedere la partita, ritornare a casa, cambiarsi di nuovo e tornare al matrimonio senza che qualcuno si sia mai accorto della sua assenza. Un vero capolavoro di strategia e di perfetta tempistica!

Ed ecco per concludere alcuni ricordi affidati alla penna di Corrado Ferretto ….

Parlare di quasi trent’anni di trasferte in poche righe è un’impresa, non basterebbe un libro. E anche scegliere qualche episodio curioso tra i tanti non è facile. La mente va alle trasferte fatte insieme nei campetti dell’allora serie C, a Pavia, Massa, Casale, Lugo di Romagna; quella volta che andammo a Sesto San Giovanni e ci fermammo a chiedere informazioni: “Scusi, per lo stadio?”-  la risposta fu un desolante – “ eh ragazzi, siete lontani da San Siro …”. A Leffe nell’ottobre del 1992, quando il Vicenza vinse 3 a 1: allo stadio non c’erano prese telefoniche, e il segnale del cellulare era nullo, tranne in un angolino della tribuna che scopro proprio grazie a Patrizio riuscendo così a mandare in onda la radiocronaca. Ma sorrido ancora adesso  pensando al ritorno da una trasferta a Pesaro, quando Patrizio e il mitico Fabio Tagliaro lottarono letteralmente contro il resto del pullman per difendere lo 0 a 0 ottenuto dal Vicenza. Era l’ultima giornata del girone di andata, alla fine del campionato il Vicenza fu promosso in serie B. Da lì, altri stadi, altre storie. Come quando a Napoli, nel marzo del 2003, la società partenopea decide di mettere i biglietti popolari ad un euro e al San Paolo ci sono quasi 80 mila persone;  non dimenticheremo mai il rumore assordante di tutto il San Paolo che fischia, e prima della partita il traffico degli ultimi quattro chilometri; per percorrerli ci impiegammo oltre quaranta minuti riuscendo ad entrare allo stadio poco prima del fischio d’inizio.

Tra le tante però, forse la trasferta più incredibile è quella di Andria, raggiunta in auto. Era la stagione del primo anno di serie B del Vicenza del Presidente Pieraldo Dalle Carbonare; all’arrivo al casello siamo accolti da tre poliziotti che ci consigliano,  nel caso fossimo diretti allo stadio,  di parcheggiare l’auto in un posto sicuro pena il dover tornare a casa in treno. Ci suggeriscono una sorta di ristorante vicino allo stadio, da dove  partiamo per raggiungere l’impianto di gioco. Sconfitti per uno a zero con un gol di Quaranta da quaranta metri … a pochi minuti dalla fine, il peggio doveva ancora arrivare. Quando Patrizio e Fabio escono dallo stadio il pullman dei tifosi del Vicenza viene preso a sassate e scortato in fretta e furia dalle forze dell’ordine fino al casello dell’autostrada. Noi però avevamo l’auto parcheggiata al ristorante, e non vedendoli arrivare, un pò preoccupato, chiedo informazioni al responsabile delle forze dell’ordine di Andria che mi rassicura che tutto era sotto controllo e che li dovevo aspettare dov’ero; dopo una decina di minuti arriva una camionetta dei carabinieri da dove Fabio e Patrizio scendono sani e salvi.  Tutto è bene quel che finisce bene? Sì, ma i quasi 800 km. per arrivare a Vicenza dopo tutto quello che era successo sono stati duri da percorrere …

Movimentata è stata anche la trasferta di Benevento dove nel novembre del 2001 il Vicenza di Eugenio Fascetti affronta il Napoli in campo neutro. Volo con partenza da Verona, ma la nebbia ci dirotta a Bergamo. Da lì si parte in grave ritardo, ma ancora in tempo per arrivare allo stadio alle 15. A metà volo però sorge un problema tecnico e ci fanno atterrare ad Olbia. All’aeroporto sardo, proprio sulla pista di atterraggio come in un film di Fantozzi,  saliamo su un nuovo aereo e finalmente arriviamo a Napoli alle 14,45. L’allora presidente Aronne Miola, che era sceso con il nostro stesso volo, ha un pulmino che lo attende per portarlo allo stadio e cortesemente ci fa salire. Entriamo al Santa Colomba di Benevento durante l’intervallo e Patrizio si siede inavvertitamente nei posti vip, vicino a quello riservato all’allora presidente del Napoli Giorgio Corbelli. Dopo poco arrivano gli steward decisi a farlo sloggiare ma Patrizio ha in mano la busta degli accrediti intestata al presidente Miola e quasi involontariamente mostra la scritta PRESIDENTE DEL VICENZA. Gli addetti si bloccano. “Fermati, non mandarlo via, è il figlio del presidente” – dice uno degli steward – e Patrizio rimase al suo posto. Dall’alto della cabina radio mi gustai la scena, come se fossi stato seduto in prima fila al cinema. Ancora adesso rido da solo quando mi ritorna in mente … e fu da quell’episodio che tutti cominciammo a chiamarlo il PRES!!!

 

(Riceviamo queste righe da Patrizio dopo che ha letto questo “articolo-sorpresa”: Ringrazio Anna, Giovanni, Corrado e tutta la redazione di Biancorossi.net e ne approfitto per salutare tutti i tifosi del Lane ricordando a loro che io sono stato solo più fortunato nella possibilità di essere più presente, ma ci sono tantissimi grandissimi tifosi del Lane ancor più di me che gioiscono e soffrono per questi colori anche magari impossibilitati nell’essere alla partita o facendo notevoli e innumerevoli sacrifici nel seguire il Lane. Tutti uniti e solo forza Lane ovunque e comunque!)

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