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La nostra chiacchierata di questa settimana ci porta in Friuli, esattamente a Cervignano, dove vive il nostro amico Vincenzo Pastore. La storia di Cervignano del Friuli, comune in provincia di Udine, nei tempi antichi si confonde con quella della bellissima Aquileia, fondata dai Romani nel 181 a.C. Ancor oggi molti nomi di paesi della pianura friulana risalgono agli antichi assegnatari latini, come appunto Cervignano.

Buongiorno Vincenzo, ho fatto un breve preambolo storico per evidenziare la bellezza dei paesi della Bassa Friuliana, che meritano senz’altro una visita. Mi dicevi che tu provieni da un paese in provincia di Avellino e che ti sei trasferito al nord da circa quarant’anni …. Com’è stato l’impatto con la terra friulana?
Ciao Anna, prima di tutto devo ringraziare la redazione di biancorossi.net per l’ospitalità in questa rubrica. Allora, rispondo alla tua domanda… quando sono arrivato in Friuli avevo solo cinque anni, mio padre vi si trasferì per motivi di lavoro. L’impatto è stato positivo, ottimo direi. La gente friulana, seppure etichettata come fredda e poco socievole è invece splendida e molto accogliente.

Dimmi, ma come si incrocia la tua vita con il Lanerossi Vicenza… in che occasione è scoppiata la molla della passione biancorossa?
La molla è scoppiata da bambino, nel modo più classico direi. A quei tempi non c’era il martellamento mediatico dei giorni nostri e i calciatori si conoscevano principalmente con l’album Panini. Un giorno, mentre guardavo i miei compagni più grandi fare scambio di figurine, mi passò tra le mani quella  di Paolo Rossi, ditemi voi… come facevi a non innamorartene? Sarà stata la sua faccia pulita, sarà stata la maglia biancorossa con la R, sarà stato che il mio nome Vincenzo curiosamente assomigliava a quello di Vicenza… fatto sta che pensai subito che bello, questa è la mia squadra del cuore! E così nacque tutto…

Il Real Vicenza ha rappresentato qualcosa di veramente nuovo e geniale nel panorama del calcio italiano della metà degli anni settanta. Con il passare del tempo è diventato addirittura leggenda… come dimenticare la perfezione tattica e tecnica dell’undici di Gibì Fabbri?
Del Real Vicenza di Gibì Fabbri, ricordo molto ma molto poco, prima di tutto perché ero poco più che un bambino e poi perché a casa mia si tifava e si parlava solamente delle cosiddette grandi… Juve, Inter, Milan. Devo confessarti che molti dei miei zii e cugini hanno fatto di tutto per convincermi a diventare tifoso di queste squadre, non riuscendoci ovviamente. Quindi nessuno ovviamente mi parlava delle grandi imprese sportive della squadra di Gibì Fabbri, imprese che solo da grande ho potuto conoscere e apprezzare fino in fondo.

Ci siamo trovati di fronte a un fenomeno mai visto prima. Prendo in prestito dal grande Giorgio Carrera la sigla “T.E.F.” ovvero tecnica, estro e fantasia, per cercare di condensare in poche parole ciò che quella squadra riusciva a esprimere in campo, ogni singolo calciatore sapeva gestire con grande padronanza la palla. Niente cross sbilenchi o fuori misura, niente palloni in tribuna. Persino i difensori giocavano di fino nell’area piccola. Tutti dotati di una buona dose di estro e di fantasia, niente gabbie mentali o schemi fissi!
Quella era davvero una squadra unica, inarrivabile. Leggendo alcuni libri ma soprattutto sentendo i pareri di tanti sportivi addetti ai lavori ho capito a che livello erano quei giocatori e che cosa hanno rappresentato nel calcio italiano. Solo Paolo Rossi ha raggiunto la fama e la maglia nazionale, ma tutti i suoi compagni erano degni di indossarla, Giorgio Carrera per me su tutti.

Un altro bel capitolo è rappresentato dal Magico Vicenza di Bruno Giorgi, lo chiamavano la cooperativa del gol…
Beh… quando penso a Bruno Giorgi  subito mi viene in mente Toto Rondon e i successi di quello spumeggiante Lanerossi Vicenza. Ricordo piacevolmente quel periodo, passavo le domeniche pomeriggio attaccato alla radiolina mentre studiavo, sempre in trepidante attesa dei risultati finali e della classifica. E’ stata una grande squadra, un vero peccato aver perso la massima serie guadagnata e meritata sul campo.

E per terminare con i ricordi belli il Vicenza delle Coppe di Francesco Guidolin… che grande formazione, che splendidi giocatori!
Sicuramente l’era di Guidolin è quella che amo di più per tanti motivi. La promozione in seria A, il primato in classifica, la Coppa Italia, la partecipazione alla Coppa delle Coppe culminata con la sfortunata semifinale contro il Chelsea. Ho tanti ricordi di quel recente passato, mi ci vorrebbe una vita per descriverli tutti. Nel 1995/96, durante il servizio di leva militare, passai undici mesi al secondo reparto speciale atleti di Napoli come magazziniere della squadra di calcio militare, squadra che vantava nomi del calibro di Del Piero, Cannavaro, Fiore, Bertotto, Galante, Nicola, Adani e anche i nostri Ambrosetti e Amerini…

Hai un ricordo di cui vuoi renderci partecipi di questo periodo?
Sì certo. Allora, ogni due settimane veniva organizzata una partita amichevole per la squadra militare e nel febbraio del 1996 fu il turno di un’amichevole con il Vicenza allo Stadio Menti!!!! Mamma mia, non potevo crederci!!! Il risultato fu a favore della Nazionale Militare per 3 a 1, ricordo un mister Guidolin molto contrariato a fine partita, ma la sconfitta portò bene perché la domenica successiva il Lane vinse contro la Juventus per 2 a 1!! Eh si, bellissimi ricordi, indelebili!

Sorvolando sul periodo buio degli ultimi tredici anni, arriviamo ai giorni nostri. La partita a La Spezia si è chiusa a reti inviolate, ma tante sono state le occasioni non concretizzate dal Vicenza. Un punto guadagnato o due punti persi?
Sì, hai ragione, evitiamo gli ultimi 13 anni tristi, tornando al presente e alla partita contro lo Spezia di mercoledì scorso a mio avviso sono due punti persi, è stato un vero peccato non vincere! Ecco quello che ci manca – e credo che i giocatori e mister Bisoli  ne siano consapevoli – è la cattiveria sotto porta.

Sono convinta che il 21 gennaio inizia il vero campionato del Vicenza. Abbiamo recuperato il gruppo e la fame di vittoria…
Sono d’accordo con te Anna nel dire che il 21 gennaio inizia un altro campionato per il Vicenza, e non è solamente una speranza… ne sono proprio sicuro, i segnali ci sono tutti!

Il mercato di gennaio è alle porte. Hai qualche suggerimento da dare per rinforzare la squadra?
Spero che il mercato ci porti una punta di spessore in attacco e un centrocampista di qualità, anche  se per me il vero acquisto è avere l’infermeria vuota, troppi infortuni questa stagione, vedi Giacomelli, D’Elia, Raicevic e Siega, quest’ultimo per me veramente un ottimo giocatore.

Cosa vedi tu nella tua sfera di cristallo da qui a alla fine del campionato?
Penso che la squadra è consapevole della sua vera forza e sicuramente arriverà a una salvezza tranquilla. Dopo il derby contro l’Hellas è cambiato l’affiatamento dello spogliatoio e di conseguenza anche l’atteggiamento della squadra. C’è più coesione, più convinzione.

Bene, siamo ai saluti finali. Ti lascio lo spazio per un messaggio al mister, alla squadra e a tutti i tifosi.
Non ho nessun messaggio particolare da lasciare al mister perché lui è un esperto di questa categoria e sa benissimo come portare più in alto possibile questa squadra. Ai giocatori voglio dire di ricordarsi sempre del valore della maglia che indossano, devono onorarla sempre, come è sempre successo nella lunga storia del Vicenza. A tutti i tifosi biancorossi dico che sono unici e fantastici, per me che sono lontano è una gioia vedere e sentire il tifo della curva sud. E poi ho imparato a conoscerli attraverso Facebook… tutte persone eccezionali!

Grazie della tua collaborazione Vincenzo! Spero che ci sarà l’occasione di vederci presto di persona al Menti!

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