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A fronte di ciò che sta accadendo in questi giorni, dobbiamo mettere da parte la pacatezza che ci ha sempre contraddistinti e urlare a gran voce: “basta, e’ una vergogna!”

E’ una vergogna infangare in questo modo 115 anni di storia, di cui noi tifosi siamo rimasti ormai gli unici rispettosi custodi.

E’ una vergogna non avere ancora sentito l’unica sensata parola che la proprietà dovrebbe pubblicamente pronunciare: “scusateci”.

E’ una vergogna sentire parlare solamente di teatrini societari, litigi, dimissioni e rescissioni di contratti, mentre futuro, progetto, programmazione restano solamente concetti utopici.

E’ una vergogna che nessuno dica niente, che nessuno parli ai tifosi.

E’ una vergogna che nessuno capisca quanto stanno soffrendo i tifosi, perché il Vicenza fa parte della loro vita e vederlo ridotto così fa troppo male: per molti il calcio e’ un gioco, per altri un business, ma per noi e’ vita. Perché l’amore per questa maglia e’ così grande che finisce inevitabilmente per contagiare la vita di chi lo prova.

E poi dispiace molto vedere che chi ha la possibilità di farlo, le istituzioni, il Comune, il ricco tessuto imprenditoriale di Vicenza, non muova un dito per risolvere la situazione, per chiedere chiarezza, per dare una mano e salvare 115 anni di gloriosa storia.

A livello nazionale parlano tutti del Vicenza come di una piazza gloriosa e prestigiosa, un posto dove si può fare calcio e dove il pubblico di un’altra categoria fa la differenza, un patrimonio per il calcio: è possibile che qui invece nessuno faccia qualcosa per tutelare questo patrimonio? I tifosi hanno già fatto abbastanza e continuano a farlo facendo sentire sempre la loro voce. E tutti gli altri, dove sono?

Nella nostra provincia abbiamo forze importanti che possono giocare ora la partita, che devono fare qualcosa per non lasciare il Vicenza in balia degli eventi, verso la rovina completa: abbiamo politici di peso, in primis il sindaco, che con il suo carisma e la sua capacità può contare in questo momento; abbiamo un’associazione industriale vicentina che è tra le prime in Italia; abbiamo aziende sul territorio importanti e solide che potrebbero, a fronte di un impegno economico, ottenere una grande visibilità non solo in provincia ma anche fuori. Abbiamo gli organi di stampa e della televisione che si stanno dando da fare per informare tutti al meglio su quanto sta accadendo, sui rischi a cui si va incontro perdendo il patrimonio calcistico di Vicenza. Abbiamo tante persone di spessore e di conoscenza che possono aiutare e che hanno fatto del calcio la loro vita e hanno ottenuto risultati eccezionali nel Vicenza e anche nel resto d’Italia. Abbiamo presidenti di società vicentine di calcio che oltre a essere imprenditori di spessore sono portatori di qualità morali e competenze calcistiche e tecniche. E possono esserci anche (e non so quanti) soci dell’attuale proprietà che possono riscattarsi dalla gestione disastrosa e fallimentare appena trascorsa (tutti gli altri, quelli che non hanno a cuore il Vicenza, non sono ben accetti).

E abbiamo i tifosi: la più bella curva d’Italia, i distinti, la tribuna, un’unica tifoseria che incanta ad ogni partita.
Non è possibile che tutto questo non basti. E’ ora di salvare il Vicenza: dobbiamo riprenderci il nostro Lane.

Il Centro di Coordinamento chiede che venga organizzato un incontro presieduto da una persona che ami il Vicenza e che, pertanto, coordini un’idea di futuro volto a rispettarne le radici e i principi che ne hanno fatto la storia. Si auspica, dunque, che venga predisposta una tavola rotonda che coinvolga gli esponenti sopracitati e tutte le realtà del territorio che possono dare realmente una mano. Siamo tutti legati al Vicenza. È importante, adesso, essere uniti e cercare una soluzione tutti insieme: è evidente che, purtroppo, da soli i tifosi non possono farcela e quindi è il momento che tutti quelli che vogliono il bene del nostro Lanerossi diano sostegno alla società che tanto ammirano.

E intanto ci auguriamo che le trattative in atto in queste ore, se sono concrete e portatrici di un beneficio al Vicenza, siano prese seriamente in considerazione dall’attuale proprietà, in quanto ora la priorità deve essere quella di dare continuità alla storia biancorossa.

Forse siamo intervenuti tardi nel chiedere ciò, ma se lo abbiamo fatto è perché abbiamo sempre pensato maggiormente a sostenere la squadra e a cercare di spingerla verso la salvezza. Ora però è tempo di agire.

La storia deve continuare. 115 anni non si possono cancellare.
Noi ci siamo, fatevi avanti anche voi: ora non ci si può più nascondere.

Forza Lane, sempre.

(cccbvicenza.it)

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