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“Ero fuori a cena e non ho avuto la possibilità di vedere la puntata di Rigorosamente calcio se non per pochi spezzoni. Prima di qualsiasi considerazione aspetto di poterla guardare integralmente. Se qualche affermazione non dovesse combaciare con quanto risulta a noi uscirà un comunicato stampa”. E’ fin da subito molto chiaro Francesco Pioppi che di Boreas -la società intenzionata a subentrare nel Vicenza calcio- è il rappresentante.

In attesa di scoprire se le dichiarazioni di Franchetto corrispondono ai pensieri della finanziaria che si è avvicinata a via Schio, scopriamo a che punto è il percorso per l’acquisizione delle quote del Vicenza calcio.
Fa fede l’accordo firmato. Non conta il nome, contano solo i contenuti. Che sono ben precisi con l’obiettivo del passaggio societario. In quell’accordo sono ben descritti tutti i paletti che regolamentano anche questo periodo interinale.

La situazione però sembra in evoluzione.
Lo è perché stiamo ultimando la due diligence necessaria per verificare che i documenti rispecchino la realtà dei fatti e dei debiti. I problemi burocratici (si parla di scannerizzare documentazione cartacea, nda) non hanno permesso di completare tutte le analisi ma ViFin ci ha assicurato che manderà tutta la documentazione ai professionisti dello studio Danovi&Associati che si sta occupando della pratica. Anche se a questo punto non è prioritaria.

Nessun problema quindi?
Gli accordi presi prevedevano un determinato iter. Se la verifica sarà negativa ci saluteremo. Se positiva ci sono tutta una serie di step e condizioni per arrivare alla firma del contratto e al conseguente closing. Se il matrimonio s’ha da fare c’è già l’accordo senza ragionevoli dubbi.

Non c’è quindi alcun raffreddamento?
Da parte nostra no. Abbiamo infatti già manifestato all’avvocato Boscato di ViFin di procedere nei termini -temporali e operativi- previsti. In accordo con quanto già deciso siamo pronti a procedere con quanto pattuito: è tutto chiaro e a prova di legale.

Potrebbe quindi essere un problema legato a ViFin?
Non mi sembra ma nel caso bisognerebbe chiedere a loro. Ad ogni modo è già stato deciso il tecnicismo per il passaggio delle quote, ci siamo fatti andare bene la due diligence anche se non conclusa… insomma, ad ognuno il suo compito: noi stiamo facendo il nostro, ora aspettiamo che ViFin completi il suo. Ovviamente non ho la certezza matematica dell’esito positivo perché non posso rispondere anche per loro, chiaro però che è meglio fare in fretta. Più passa il tempo e più si complica la situazione perché non è mai facile mettere d’accordo tante teste.

Quali saranno le prossime tappe?
Noi siamo praticamente pronti. C’è qualche intoppo di natura burocratica ma le bozze contrattuali sono pronte e sarebbe quindi questione di un paio di settimane, o meglio qualche giorno. Per il resto non posso saperlo perché dipende da ViFin.

Nella trasmissione di TvA di ieri sera l’ex direttore generale del Vicenza Sergio Gasparin ha posto l’attenzione sul fatto che Boreas non abbia ancora scucito un centesimo.
L’accordo non prevedeva alcun esborso in questa fase e comunque non ci era nemmeno stato chiesto. Avevamo scelto di comun accordo un’altra strada preferendo una definizione rapida. Anche perché, come nella vita di tutti i giorni, prima si valuta e poi si compra. Non è certo la prima acquisizione che facciamo e il pagamento è sempre stato contestuale. In questa fase interinale si procede con la cogestione su tutto ed era importante non andare ad alterare lo stato della società.

Però è cambiato, e di molto, il patrimonio dei giocatori.
E’ vero, ma è una scelta voluta da entrambe le parti. Nell’interregno le scelte operative sono state sempre condivise. Ad ogni modo abbiamo accelerato le verifiche per ridurre questo periodo.

Come si spiega quindi la programmazione anche a medio termine di ViFin?
E’ un discorso razionale di chi è a capo di una società.

Anche l’abbandono di Isola?
Lo stadio e il centro tecnico sono discorsi prematuri. Abbiamo fatto uno studio di fattibilità per la formula più conveniente per il “Morosini”. Vogliamo che torni ad essere un valore patrimoniale per la società. Nell’ottica prospettica rappresenterebbe un asset patrimoniale importante.

Quanto al vostro budget legato al core business?
Intanto abbiamo stanziato la pianificazione biennale che ci permette un progetto serio. Che poi siano tanti o pochi soldi si vedrà più avanti. Ciò che è chiaro è che Boreas persegue un progetto finanziario che segue quello sportivo. L’obiettivo quindi è quello di tornare almeno in B in un periodo ragionevole. Ciò garantirebbe maggiori ricavi sia diretti che indiretti che abbinati a un’oculata gestione e alla valorizzazione del vivaio permetterebbe -tralasciando i debiti pregressi- un equilibrio finanziario di autogestione.

Alla vigilia della stagione abbiamo contattato anche Presicci, responsabile del settore giovanile. Ci dica allora qualcosa in più sulla sua idea del vivaio.
Ritengo che il settore giovanile debba essere il patrimonio di qualsiasi società. In particolare per quelle professionistiche deve essere come una fabbrica che produce le materie prime. Dobbiamo valorizzare i nostri giovani per poter pensare a un calcio sostenibile con l’autofinanziamento. E’ chiaro però che non bastano uno o due anni.

Per farlo, oltre agli investimenti, ci vogliono gli uomini giusti.
Per quello è ancora presto. Abbiamo comunque già espresso le nostre opinioni ma le decisioni le prenderemo quando saremo nella stanza dei bottoni. Abbiamo già individuato i possibili consiglieri e le figure di riferimento.

Rimane quindi fiducioso?
Noi non abbiamo cambiato la posizione rispetto al 17 maggio. Anzi, abbiamo verificato l’andamento della gestione e abbiamo quasi ultimato la due diligence. Le condizioni ci sono, siamo fiduciosi.

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