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Chiarezza. E’ questo che chiedono i tifosi biancorossi dopo la lunga e a dir poco travagliata trattativa con la holding lussemburghese Boreas Capital Sarl rappresentata dall’ing. Francesco Pioppi, una contrattazione in cui una parte ha comunicato anche troppo usando i social oltre misura, e l’altra si è trincerata dietro ad un silenzio assordante che il patto di riservatezza stipulato giustifica solo in parte. Pioppi ha scelto di parlare tanto e qualche volta in maniera poco opportuna, come se una trattativa di acquisto di una società di calcio possa essere influenzata dai giudizi dei tifosi e dagli articoli dei giornalisti della piazza, quasi sperando che il contesto potesse favorire il buon esito della trattativa. Non è ovviamente così, il Vicenza calcio oggi gravato di circa 13,5 milioni di debiti tra IVA rateizzata, ristrutturazione del debito e spese correnti, e chi si avvicina al club berico sa, anzi deve sapere, che si appresta ad acquisire debiti prima che una società di calcio. In questo momento la realtà è questa, con i soci di Vi.Fin. che hanno acquistato la società di via Schio da Finalfa Srl presieduta da Sergio Cassingena con circa 23 milioni di passività, una voragine incredibile, un dissesto finanziario che è andato di pari passo a dei risultati sportivi altrettanto disastrosi con ben tre retrocessioni sanate, si fa per dire, da altrettanti ripescaggi poco onorevoli.

La missione che la finanziaria vicentina ha deciso di intraprendere era, ed è tuttora tutta in ripida salita, e tutto è stato ulteriormente complicato da una retrocessione in serie C, frutto di una lunga serie di errori che hanno visto l’ex presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli in prima fila. La rottura tra il patron de La Colombo Finanziaria e il resto dei soci di Vi.Fin. ha fatto il resto, con Marco Franchetto che ha preso in mano i timone del comando del club berico ma che ha subito precisato come da sola Vi.Fin. non ha i mezzi per portare avanti la complessa situazione del club biancorosso. Ecco perchè la trattativa con Boreas Capital pareva poter essere la soluzione a tanti (non certo tutti) problemi del Vicenza calcio e la conclusione positiva delle contrattazioni era data da più parti molto probabile perchè si percepiva la chiara impressione che da una parte c’era chi voleva vendere e dall’altra chi intendeva acquistare. Cosa sia successo dopo agosto è difficile da comprendere con Pioppi che darà la sua versione dei fatti giovedì 5 ottobre alle ore 16 in una conferenza che si terrà all’hotel Tiepolo, e Vi.Fin. che invece sta lavorando in un’altra direzione per cedere la maggioranza del club perchè come è noto la finanziaria vicentina da sola non ha i mezzi per andare avanti. Questa tra tante voci ed illazioni sembra essere una delle poche certezze, e di conseguenza era abbastanza evidente che oltre a Boreas Capital ci fosse un’alternativa che Vi.Fin. stava valutando. Se questo sia accaduto perchè la consistenza economica della holding lussemburghese sia venuta meno (ma era stato lo stesso Franchetto a comunicare la solidità di Boreas) non è dato a sapersi perchè non è stato spiegato alla tifoseria che di conseguenza si è fatta mille domande nella speranza (vana) di trovare le risposte. In questo, nella comunicazione alla tifoseria, Vi.Fin. ha continuato nella disastrosa via tracciata dalla gestione Cassingena, con i tifosi che diventavano importanti e degni di considerazione solo quando è in corso la campagna abbonamenti, oppure quando c’è la partita della vita da vincere e serve lo stadio pieno per sostenere ed incitare la squadra.

Un errore grave, gravissimo, quello di non comunicare con la gente biancorossa, quello di non essere chiari e di dire come stanno le cose, con sincerità e chiarezza. Perchè se ai tifosi dici la verità, questi magari “brontolano” ma capiscono e ti sostengono, si uniscono e si compattano per il bene del Vicenza, di quei meravigliosi colori di cui sono innamorati. Ma se tutto è nebuloso, se non c’è chiarezza, è normale che si regni confusione e che ci sia il completo distacco tra la società e a tifoseria, due componenti fondamentali che, insieme alla squadra, devono remare dalla stessa parte per ottenere risultati importanti. A Vicenza oggi regna invece una enorme confusione, una completa mancanza di comunicazione con la tifoseria che non sa quello che accadrà domani. Quello che abbiamo notato è che non c’è stata discontinuità con la precedente gestione con Vi.Fin. che si è presa il gravoso impegno di pagare i debiti fatti da Finalfa e che, forse non a caso, alcuni componenti di Finalfa hanno fatto poi parte anche di Vi.Fin. Una continuità che non piace ai tifosi biancorossi che nei loro striscioni di protesta citano Vi.Finalfa in un gioco di parole che dice tutto. La realtà di oggi ci dice che per una vera svolta serve un progetto serio accompagnato però da una disponibilità finanziaria molto importante, decisamente superiore del progetto (7/8 milioni in tre anni) presentato da Boreas perchè la situazione debitoria del Vicenza è importante in un campionato come la serie C dove di fatto non ci sono introiti dalla Lega di categoria. Adesso urgono fatti, i soliti ben informati parlano di novità societarie,  che potrebbero concretizzarsi entro pochi giorni. Vicenza attende, ma pare chiaro che la pazienza dei tifosi biancorossi è finita

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net