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Della doppietta di Comi al Pordenone si è parlato poco sia perchè la Coppa Italia di serie C non è certo al centro dell’interesse dei tifosi biancorossi, sia perchè la situazione più importante è sempre il futuro del club, un domani legato inevitabilmente ad un possibile passaggio di proprietà di cui si parla da mesi senza che ci siano stati finora sviluppi concreti. Negli ultimi giorni le contrattazioni riguardanti la cessione del Vicenza calcio si sono intensificate, ben prima della dichiarazioni pubbliche rilasciate dal presidente di Vi. Fin. Marco Franchetto che ha comunicato che intende lasciare la socità biancorossa. La decisione del capo gruppo di Pulitalia e di Caffè Vero è stata presa dopo l’esposizione di uno striscione (nella foto) esposto martedì notte dal gruppo Lanerossi Crew, uno scritto che Franchetto ha ritenuto offensivo verso di sè e la sua famiglia. ” “ In questi mesi ho lavorato tanto per il Vicenza concludendo rapporti di collaborazione importanti con aziende di prestigio come  Valbruna, Famila e non ultimo con Volksbank, intesa definita a Bolzano lunedì scorso. Non posso però negare di essere amareggiato perché da anni la famiglia Franchetto è vicina al Vicenza calcio, lo sostiene economicamente nei tanti momenti difficili che ci sono stati e che ci sono, e per questo non posso accettare quanto è successo. Non ho mai chiesto niente se non rispetto soprattutto per la mia famiglia, ma così non è stato. Se lo stonato nel coro sono io la soluzione è semplice: mi tolgo e del Vicenza se ne occuperà qualcun altro “. Lo sfogo di Franchetto è comprensibile, ed è innegabile che il suo operato registri operazioni che hanno portato benefici importanti al club berico. Ma perchè la tifoseria biancorossa, o se vogliamo una parte (numerosa) dei supporters berici, ha preso da tempo questa posizione di protesta nei confronti di Vi. Fin. Perchè, ed è stato spiegato in maniera chiara, in un momento di grande difficoltà, confusione e tensione del club berico, si chiedeva di capire cosa sta succedendo, si chiedeva chiarezza. Un confronto, un dialogo, l’ha chiesto anche il centro di coordinamento dei clubs biancorossi tramite il presidente Maurizio Salomoni, tanto che le linee dei gruppi della curva negli ultimi mesi sono state vicine, cosa che non era forse mai accaduta, a quelli dei tifosi degli altri settori.

Purtroppo la comunicazione con i tifosi è stata disastrosa, forse sarebbe meglio definirla totalmente assente, sotto la gestione di Sergio Cassingena per il quale ” i tifosi non dovevano pensare”, ma non si può dire che le cose siano andate tanto diversamente con l’arrivo di Vi. Fin. In un primo momento l’ex presidente Alfredo Pastorelli ha comunicato sui social in un modo (troppo) colorito e singolare, in seguito invece è calato un silenzio assordante che non può essere giustificato dai patti di riservatezza stipulati con i pretendenti, veri o presunti, del Vicenza calcio. L’errore di fondo è il non considerare i tifosi biancorossi una parte importante di questa società, una delle tre componenti fondamentali (le altre sono squadra e società) che devono camminare unite e compatte per poter centrare gli obiettivi che la storia e la tradizione della Vicenza calcistica merita. Quante volte su queste pagine avete letto che non ci si può ricordare dei tifosi solo quando c’è la campagna abbonamenti in corso, oppure quando al “Menti” c’è la partita che vale la stagione e servono gli spalti gremiti? Come si può non rispondere ai tifosi che chiedono solo chiarezza e di conoscere la verità delle cose? Spiegando, parlando e confrontandosi siamo certi che anche quanto fatto finora (ristrutturazione del debito, rateizzazione IVA, immissione di denaro che ha salvato il Vicenza dal fallimento) sarebbe stato valutato diversamente e, pur magari ognuno restando della propria opinione (perchè ahinoi c’è anche una retrocessione in serie C da mettere in conto) , il clima adesso sarebbe meno teso e non si sarebbe arrivati al muro contro muro attuale. Del resto se non ci si parla non ci si può capire, e senza dialogo l’unica arma che possiede il tifoso è la contestazione che a Vicenza, bisogna sottolinearlo, è sempre stata civilissima. In questo contesto, con Franchetto che saluta, con Vi. Fin. che non ha i mezzi per andare avanti, il futuro del club berico non può prescindere da una svolta che si annuncia difficile e complicata vista la situazione debitoria di cui abbiamo parlato innumerevoli volte, dell’inferno della serie C, e di una cessione che, numeri alla mano, resta una sorta di Everest da scalare. In corsa resta Boreas Capital Sarl che da alcune settimane allo studio Danovi di Milano ha affiancato l’avvocato Roberto Atzeni, noto ai tifosi vicentini per aver smascherato le bugie dei vertici dell’allora proprietà impegnata a negare l’esistenza di una trattativa con l’ex presidente del Varese Antonio Rosati che invece, prove alla mano, era nota e reale. Il legale vicentino non conferma (ma neppure smentisce) una ripresa delle trattative, ma ribadisce che Boreas Capital è pronta ad acquisire il Vicenza calcio. ” Posso solo ripetere ancora una volta che Boreas Capital è pronta ad acquisire il Vicenza calcio nei termini e alle condizioni sottoscritte nella lettera di intenti firmata nel luglio scorso – ha precisato Atzeni – e a conferma di questo entro il 15 ottobre la holding lussemburghese ha inviato la manifestazione di volontà all’acquisto del club “. Atzeni altro non dice se non ripetere ancora una volta come Alfredo Pastorelli non faccia parte del progetto della holding lussemburghese. ” L’ex presidente del Vicenza è un socio importante di Vi. Fin. oltre che  un creditore del club berico – spiega il legale vicentino –  non ha fatto e non farà parte del progetto di Bores e questo concetto non lo ripeterei se non fossi certo perchè se tra qualche mese risultasse il contrario la mia immagine ne subirebbe un danno grave “.  Boreas quindi, tra i silenzi dell’ing. Francesco Pioppi, dal nostro punto di vista più promettenti di tanti proclami, sta ancora lavorando per acquisire il Vicenza calcio anche se è inevitabile che le condizioni dovranno essere, almeno in parte, modificate rispetto all’accordo iniziale. La holding lussemburghese, forte del diritto di esclusiva e della diffida a terzi a trattare il club berico, pare in vantaggio rispetto al gruppo rappresentato dal dott. Fabio Sanfilippo che sembra stare alla finestra in attesa di capire cosa accadrà tra Vi. Fin. e la holding lussemburghese. Il quesito, a pochi giorni dalla scadenze di fine mese per un valore totale di oltre 800 mila euro, è sempre lo stesso? Per quale motivo un gruppo che non è vicentino, non è tifoso, appassionato dei colori biancorossi, e non ha chiari interessi in loco, acquisterebbe un club con circa 13,5 milioni di euro di debiti? E i soci di Vi. Fin. pur di liberarsi delle fideiussioni faranno un ulteriore sforzo finalizzato ad arrivare alla cessione del club liberandosi delle firme a garanzia che gravano sulla loro testa come una spada di Damocle? Il nocciolo della questione è questo, con i tifosi che non attendono altro che una svolta vera. Con la speranza di tutti che chi non la può garantire si faccia da parte.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net