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In campo per tutti era il “toro di Sora” ma anche nella carriera di allenatore che ha intrapreso non ha certo perso la grinta, la personalità e la caparbietà che gli hanno consentito di essere stato un centravanti di primissimo livello. Pasquale Luiso a Vicenza lo ricordano tutti, i suoi gol nella Coppa delle Coppe, quella sera sfortunata a Londra contro il Chelsea non se la dimenticherà nessun cuore biancorosso. Adesso fa l’allenatore, ha fatto la gavetta, arrivando due anni fa ad allenare la Primavera biancorossa, un gruppo costruito dal niente che ha ottenuto ottimi risultati tanto che ancora adesso i “suoi” ragazzi lo ricordano con grande affetto.

Luiso, che ricordi ha di quel campionato? “ Bellissimi – attacca con la solita grinta l’ex numero 9 del Vicenza – è stato un gruppo costruito da zero, ma ho avuto la fortuna di trovare e crescere ragazzi d’oro. Anzolin che adesso è alla Juve, Zortea all’Atalanta, Vanzan, Paiolo, Sbrissa, ma dovrei nominarli tutti uno ad uno. Un gruppo solido e compatto, pensate che quando Anzolin e Zortea hanno giocato contro in Atalanta-Juventus mi hanno mandato una dedica con una foto di gioco che li ritraeva. Un gruppo che mi è rimasto nel cuore, quando li guardavo con la maglia biancorossa addosso rivedevo tutto, le vittorie, i gol e soprattutto quella curva sud straordinaria che tuonava “.

Le cose adesso non vanno bene, le gente biancorossa sperava in un campionato diverso. Lei cosa ne pensa? “ Penso che Vicenza è Vicenza, una società, un allenatore, i giocatori che vestono la maglia biancorossa devono sapere che in serie C si deve vincere. Io so bene cosa significa indossare quella maglia, e anche cosa comporta. La tifoseria vicentina dà tantissimo e giustamente pretende di vedere una squadra che lotta e che vince. Visto come stanno andando le cose, capisco la delusione e il malumore della gente biancorossa “.

Eppure con l’arrivo di una società forte guidata dal patron Renzo Rosso c’erano tutte le premesse per un campionato di vertice. “ La mia idea è che la squadra è forte, è composta giocatori di primissimo livello per la categoria. I vari Cinelli, Giacomelli, Guerra, Arma, per citarne alcuni, sono il meglio della categoria e di conseguenza la posizione di classifica attuale è penalizzante per il valore del gruppo. Probabilmente è mancata convinzione, grinta, il carattere e la personalità che sono necessari per centrare i risultati importanti. Requisiti che magari bisognava trasmettere ai giocatori, qualche strigliata forte in qualche circostanza sarebbe servita. Lo dico per esperienza. Io l’ho ricevuta da grandi tecnici come Guidolin e Reja e poi tutti hanno dato di più, ci abbiamo messo gli “attributi” perché nel calcio la vittoria la devi volere con tutto te stesso, a volte l’avversario te lo devi “mangiare”. Ho letto che non si vince al “Menti” dall’11 novembre dell’anno scorso e dico che con un pubblico come quello di Vicenza non è possibile, è incredibile “.

Da come parla per lei tornare a Vicenza e sedersi su quella panchina sarebbe un sogno. “ Un sogno che spero che si avveri, sarebbe per me una grandissima sfida, darei tutto me stesso per portare in alto i colori biancorossi. La gente mi vuole bene e io la porto nel cuore. Un giorno vedrete che succederà “.

(articolo tratto dal Corriere del Veneto, edizione odierna)

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net