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La nave biancorossa procede a vele spiegate per raggiungere più velocemente possibile la salvezza, obiettivo che per una ripescata dalle acque torbide e melmose della Lega Pro si preannunciava a inizio campionato come una conquista quasi impossibile. Il vascello è solido e ben governato da mister Marino, e il vento che soffia in poppa ha un nome e un cognome, Andrea Cocco. Parliamo di questo e di molto altro con un tifoso lontano che vive a Rovigo: Stefano Andreotti.

Buongiorno Stefano, innanzitutto ti ringrazio per averci scritto a redazione@biancorossi.net, è sempre un piacere conoscere nuovi sostenitori del Vicenza sparsi in tutta Italia. Vuoi raccontarci prima di tutto la tua storia di tifoso lontano?
Sin da piccolo sono sempre stato affascinato dallo sport (in generale), dalla storia e dall’arte. Quindi, per il sottoscritto, Vicenza è stata assolutamente una calamita perfetta da qualsiasi punto di vista. La città del grande Palladio, una squadra calcistica di grande tradizione e uno stadio, il Menti, che per quanto mi riguarda ha molto più fascino rispetto ad altri, perché ha una sua “identità”, la sua particolarità (in particolare il glorioso ingresso, rimasto inalterato nel corso degli anni e degli ammodernamenti). Ecco quindi da tutta una serie di mie personali curiosità è nata e cresciuta la passione per i biancorossi. Anche la fortuna ha fatto la sua parte. Un mio zio al tempo lavorava per Renzo Rosso (faceva il rappresentante, quindi abituato a far la spola tra Polesine e Vicenza), e nei fine settimana, conoscendo le mie passioni, mi portava spesso con lui nel capoluogo berico ed ad assistere alle partite del mitico lane.

Forse non tutti sanno che il calcio è stato portato in Italia a fine ottocento, e più precisamente proprio a Rovigo, da un tuo illustre concittadino, Francesco Gabrielli, che diffuse il nuovo gioco del football come disciplina ginnastica nell’area del Triveneto e dell’Emilia Romagna. Come mai nella tua città non si è poi creata una cultura calcistica di spicco, come invece è successo a Vicenza, Padova, Venezia e Verona?
Il cuore di Rovigo è ovale. Qui la grandissima passione (da cui io non sono esente, chiaramente) è il rugby. Rovigo ha una grandissima storia e tradizione in questo sport. Abbiamo vinto scudetti, abbiamo visto giocare fior di campioni come Naas Botha, Gert Smal, Tito Lupini, Alex Penciu. La stessa Rovigo ha portato alla ribalta nazionale campioni doc come Mario Battaglini, Carlo Checchinato e Andrea Scannavacca. Insomma per una volta il calcio (a differenza di quanto avviene in altre località) è stato sonoramente battuto.

Il nostro Vicenza ci sta regalando soddisfazioni che da troppo tempo mancavano. Al riguardo vorrei citare vorrei citare la famosa “Legge di Gumperson” (ricordo che si tratta di una raccolta di frasi umoristiche il cui intento è essenzialmente quello di deridere le negatività e la sfortuna del nostro vivere quotidiano) che recita più o meno: “La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità”. I tifosi vicentini ne sanno qualcosa al riguardo, vero?
Direi proprio che la stagione agonistica in corso dimostra quanto Gumperson avesse ragione. Si era partiti per un campionato di Lega Pro ed anche con un po’ di scetticismo sulla campagna acquisti effettuata, scetticismo confutato dalla sconfitta casalinga di Coppa Italia nel derby con il Bassano. Poi improvvisamente ed inaspettatamente è arrivata la Serie B, seguita da una campagna acquisti fatta di corsa con la logica conseguenza di una partenza non entusiasmante, ma comunque più che sufficiente. Ancor più clamoroso è stato quanto è avvenuto in seguito. Nessuno dopo l’esonero di Lopez si sarebbe aspettato tanta grazia, e invece, fortunatamente, dopo tante sofferenze finalmente ci stiamo togliendo tante piccole soddisfazioni scalando la classifica!

Altra legge del calcio è quella dell’imprevedibilità e della fortuna. Squadroni attrezzati per una promozione sicura e campagne acquisto milionarie non sempre garantiscono il risultato atteso. Il Vicenza diventa ora -confermata dalla splendida vittoria a Bari e il quinto meritatissimo posto in classifica- l’autentica scheggia impazzita del campionato. Una squadra sulle ali dell’entusiasmo, che gioca a occhi chiusi sostenuta da una grandissima forma fisica fa paura a chiunque…
In effetti negli ultimi anni la tendenza della serie B mi sembra un po’ questa. Più dei nomi in sé direi che conta riuscire a creare una squadra nel vero senso della parola. Non definirei il Vicenza una scheggia impazzita, la squadra sta dimostrando di esserci e sta continuando a dare segnali positivi, sia in casa che in trasferta. Ad esempio proprio parlando di trasferte, era da molto tempo che si vedevano tante prestazioni brillanti lontano dal Menti. La stessa Bari ha confermato che esiste un buon telaio che permette anche ai nuovi innesti di inserirsi e di dare un contributo brillante. La positiva prestazione di Petagna ne è una prova.

Parliamo ora della storia del Vicenza: Andrea Cocco -con la meravigliosa tripletta rifilata al Perugia- ha portato a undici il suo personale bottino di gol. Ti sei già fatto un’idea di dove potrà arrivare? E soprattutto, a che bomber biancorosso ti sembra possa assomigliare di più?
Debbo dire, con un pizzico di orgoglio, che Rovigo nel suo piccolo ha contribuito alla crescita dell’attuale bomber biancorosso. Infatti Cocco ha militato nel calcio Rovigo 2008-2009. L’attaccante sardo è una piacevolissima sorpresa e mi auguro continui così. Difficile dire dove potrà arrivare perché la B è un campionato difficile ed imprevedibile, ma sto ammirando l’impegno con cui Cocco sta giocando e dimostrando attaccamento alla maglia (come avete giustissimamente fatto notare voi nelle vostre pagelle). Credo che se conserva questo spirito Andrea possa serenamente ambire anche alla vittoria della classifica cannonieri. L’attaccante del passato a cui mi sembra che Andrea assomigli di più è “Toto” Rondon.

Sei in contatto con qualche altro esponente del tifo lontano o la tua è una passione solitaria?
Non è assolutamente una passione solitaria, ho “gemellato” con un supertifoso bassanese (sinistra Brenta, ci tiene molto alla specifica) del Lane, che si chiama Giovanni Zanetti. Sul vostro bellissimo sito volevo ufficializzare il più possibile anche questa unione, scattando una foto insieme al buon Zanetti, ma purtroppo, i suoi pressanti impegni lavorativi non gli hanno permesso di raggiungermi in Polesine in queste ultime settimane. Io e Giovanni siamo grandi amici. Ci siamo conosciuti in ambito professionale e la nostra comune fede ci ha praticamente uniti subito. Ci confrontiamo sul passato (vedasi un clamoroso errore di Memo al Menti, lo spareggio di Ferrara contro il Prato, la miticissima semifinale di Coppa Coppe col Chelsea), sul presente ed anche sul futuro. Abbiamo davvero creato un nostro personalissimo binario a tutto tondo tra la provincia Berica ed il Polesine. Ci vediamo spesso e siamo costantemente in contatto per seguire qualsiasi evoluzione del campionato del Vicenza. Una passione entusiasmante e continua, infatti anche nell’ultima giornata interna di campionato eravamo assieme al Menti a gustarci la vittoria in rimonta sul Perugia. L’unica cosa su cui non siamo d’accordo è la valutazione delle prestazioni di Stefano Giacomelli. Secondo Giovanni, Giacomelli non è forte, secondo me invece (pur dovendo migliorare un pochino in fase realizzativa), il mio omonimo ha grandi potenzialità. Non a caso quest’anno mi sembra stia ripagando abbastanza bene la fiducia di Marino, dandomi l’ennesimo punto a favore nei confronti dei mio amico.

Per finire, anche a te rivolgo la domanda che faccio quasi a tutti: la tua formazione ideale del Vicenza di tutti i tempi.
La mia formazione ideale è la seguente: Sterchele, Mazzeni, Bjorklund, Lopez, Fortunato, Di Carlo, Civeriati, Pizzi, Otero, Baggio, Schwoch.

Vuoi mandare un saluto e un messaggio alla squadra e a mister Marino?
Vorrei sottolineare che un grazie a mister Marino è più che doveroso. Le mie amicizie beriche erano molto preoccupate per l’esonero di capitan Lopez, direi addirittura pessimiste (stato d’animo per la verità abbastanza diffuso). Sono stati fortunatamente sonoramente smentiti e ora è veramente un piacere guardare le partite del Lane. Non che prima non lo fosse intendiamoci bene! E’ un piacere vedere dopo tanti anni di sofferenze che la squadra gioca bene a calcio, che sa reagire ed imporsi! Vorrei inoltre mandare un ringraziamento specifico al direttore generale Andrea Gazzoli. Le mie esperienze lavorative mi portano a sostenere che se la società funziona il merito principale va al management di primo livello. Forse non è un caso che l’arrivo di Gazzoli abbia iniziato una gestione efficace sportivamente e spero sinceramente che possa emulare le gesta di Sergio Gasparin. Detto ciò un grazie anche a tutti i giocatori biancorossi che quest’anno ci stanno regalando soddisfazioni! Vorrei anzi cogliere l’occasione per dire che speriamo vivamente di raggiungervi quanto prima a Isola Vicentina, portandovi oltre al nostro tifo sempre costante, anche il dono del nostro piccolo gemellaggio con tanto di prodotti tipici (Asiago dop e insalata di Lusia)! Ragazzi continuate così! FORZA LANE!

Bene, grazie Stefano della tua disponibilità! E chissà che oltre alla salvezza, a giugno ci sia qualcosa di più importante da festeggiare… e allora il prosecco ce lo metto io!

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