La situazione societaria ha esasperato i tifosi che ora si rivolgono, come Antonio, direttamente al Capitano, mister Giovanni Lopez. Vi ricordiamo che potete scriverci a redazione@biancorossi.net inviandoci le vostre opinioni, i vostri consigli e le vostre domande. La redazione si riserverà il diritto di non pubblicare o censurare testi e parole non ritenuti idonei.

Sulla società ormai è stato detto di tutto e di più ed è ormai chiaro che sotto tutti i punti di vista (finanziario, gestionale, sportivo) è allo sbando: è come una diligenza che viene trainata da cavalli che vanno ognuno per conto proprio. Non solo non si fa strada, ma pure la si sfascia (vedi le condizioni attuali del Vicenza Calcio spa). Detto questo vorrei rivolgermi direttamente a Gianni Lopez. Ho 52 anni e da 30 seguo il Lane: ho visto tutto. Dallo spareggio di Ferrara, alla partita di Coppa a Stamford Bridge e per me sei e resterai sempre “Il Capitano” e per sempre ti ricorderò come esempio umano e sportivo. Adesso, però, vorrei rivolgermi a te per un’altro motivo. Anche se lo so che la maglia biancorossa è per te, come per noi, una seconda pelle, che comunque la professionalità non deve mai mancare, che non è giusto abbandonare la nave che affonda perché da irresponsabili, anche se so tutto questo, ti chiedo di considerare l’opportunità di dare le dimissioni e di abbandonare questa indegna società e proprietà al loro destino. Perché vedi, caro Gianni, che alla fin fine stanno prendendo in giro anche te, esattamente come stanno prendendo in giro noi da 10 anni a questa parte. Credo che l’orgoglio e la dignità non abbiano prezzo: sarà anche la solita farse fatta, ma è pur sempre una realtà. Se hai chiesto di poter partire con una certa base di giocatori su cui costruire qualcosa compilando una lista di nomi a cui credevi per poter affrontare dignitosamente il prossimo campionato e poi ti vendono Mustacchio, allora credo proprio che la presa per i fondelli sia palese.
Non ti sto rimproverando nulla, sia chiaro, ma con questo voglio comunque rendere noto che se mai dovessi arrivare ad una tale decisione, da parte mia sarai sempre “Il Capitano” né verrai mai intaccata la stima che ho in te e non la vedrei come una fuga. Non ti ricorderei per “quello che è scappato”, ma ti ricorderei per quello che ha avuto il coraggio di un gesto forte. Perché vedi, caro Gianni, la tua statura umana e professionale, nonché la tua abnegazione non sono cose consone a questa dirigenza: semplicemente non le meritano.
Per finire: se la tifoseria tutta dovesse prendere la decisione di ritrovarsi davanti al Menti e non entrare allo stadio io, seppur con la morte nel cuore, sarò lì con loro. E se per caso tra noi ci dovessi essere anche tu sarei più felice che non se si dovesse vincere il campionato: noi e te, noi e il nostro Capitano.
Antonio da Montecchio Maggiore