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A Topolinia succedono tante cose, alcune divertenti.

Per esempio capita che l’allenatore del Topolinia FC, al termine di un’annata straordinaria saluti su Facebook i suoi (ex) tifosi annunciando con enfasi il ritorno alla terra natia.

Mica per coltivare patate, no, per diventare il mister di una squadra concorrente del Topolinia FC.

In realtà, il contratto dell’allenatore con la società dei topi avrebbe durata biennale, ma Topolinia non è il mondo reale e queste cose succedono, sono permesse e tollerate.

Poi accade che il Team Gambadilegno (la nuova squadra del vecchio mister di Topolinia) abbia alcune grane con la giustizia sportiva e rischi la sparizione.

Niente di strano, nel campionato dei fumetti succede un’estate sì e l’altra pure. Solo che a questo punto il vecchio mister si ritrova davvero a coltivare patate, mestiere mica facile e poco redditizio.

Nel Topolinia FC, nel frattempo, si organizzano brain storm come se piovesse, per trovare una valida alternativa alla panchina.

E siccome i cervelli, nel Topolinia FC, sono tanti, spuntano anche tante alternative. Ma…

Ma perché andare a pagare un nuovo allenatore, lasciando la strada vecchia per la nuova, quando il vecchio ha sì salutato la piazza, ma mica ha firmato formali dimissioni?

Spunta l’ideuzza, il gran ritorno a Topolinia del mister figliol prodigo, magari con un adeguamento e allungamento dell’ingaggio. Ora conviene, il manico del coltello è societario.

Sarà la possibile conclusione della storia? Possibile, probabile.

Alla vicende di Topolinia siamo abituati, mister Marino, queste tragicommedie fanno parte del già visto e sentito.

Una sola preghiera per la prossima stagione: nelle interviste pre o post partita, faccia la cortesia, lasci da parte le emozioni del Menti, l’elogio sperticato alla tifoseria e alla città, le indicibili sensazioni che i suoi ragazzi le hanno suscitato.

Parli, la scongiuriamo, di zero, uno o tre punti. Ragioni di numeri, a Topolinia contano solo quelli.

Ringrazi di abitarci, a Topolinia, perché nel mondo reale mica gliele perdonano le dimissioni su Facebook, se va bene le arriva un calcio sul sedere e la mettono a ramazzare la stanza con il magazziniere per un anno.

Lasci, per favore, a noi vecchi innamorati delle strisce bianche e rosse del Topolinia FC l’illusione di poter credere ancora a valori come lealtà, correttezza, attaccamento alla maglia e alla città.

Grazie (è una parola che conosce bene, l’ha scritta diverse volte nel suo saluto “definitivo” ai tifosi del Topolinia FC).

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net