Salta al contenuto principale
News

Pescara: è Gessa il portafortuna

Da 13 Maggio 2011 - 08:41Non Ci Sono Commenti3 min leggere

 L’esterno biancazzurro, dopo il giro di boa, è rimasto fermo per sei volte tra infortuni e squalifiche: Siena, Varese, Sassuolo, Grosseto, Padova e Livorno. Non è un caso che il Pescara senza di lui spesso accusa il colpo. Contro il Livorno, ad esempio, la mancanza si è fatta sentire. L’ex Grosseto ama i numeri, mettersi al tavolino e studiare incastri, calendari e classifiche. «Abbiamo fatto 110 punti in due anni», fa notare. «Credo che da tempo il Pescara non faceva una cosa del genere», dice fiero il 31enne amuleto di Eusebio Di Francesco. «Anche la statistica dice che stiamo facendo qualcosa di straordinario e non dobbiamo fermarci qua». Gessa è carico e non vuole nessun calo di tensione per la volata play off. «Dobbiamo crederci perché la matematica non ci condanna e siamo sempre a due punti dalla zona calda. Su chi fare la corsa? La Reggina non credo, mentre il Torino può ancora scivolare. Quindi è nostro dovere crederci, a partire da Vicenza: possiamo divertirci e far divertire. La piazza merita il meglio da noi. Vedere un pubblico del genere non è una cosa che capita spesso. Ho rosicato come un pazzo venerdì contro il Livorno. E’ un motivo d’orgoglio avere una tifoseria del genere per uno come me che è arrivato qui l’anno scorso rimettendosi in gioco». Anche lui ha un pensiero per Tore Pinna. «Peccato, è stato sfortunato. Tore è un grande portiere e non meritava questo epilogo. I tifosi hanno dimostrato l’affetto che hanno nei suoi confronti dopo quell’episodio e io gli sono vicino». Con quale spirito si riparte? «Sono convinto che ci dobbiamo divertire e con tanta voglia di fare bene. L’entusiasmo ci può trascinare fino alla fine. Dopo la salvezza perché non sognare? Noi siamo abituati a sognare e ci proveremo». E aggiunge guardando a sabato: «Se vinciamo a Vicenza, sono sicuro che ritroveremo un grande Adriatico in casa contro il Novara. Il mio obiettivo è quello di giocare una grande partita a Vicenza». Dopo la salvezza il Pescara affronta una tappa molto importante. «Si, ma non bisogna dire che questo è un punto d’arrivo. Penso che sia sbagliato. Dobbiamo guardare quello che è stato fatto pensando che è davvero tanto, ma bisogna avere anche l’ambizione di riportare il Pescara dove merita». L’ultima è per Max Allegri, cresciuto da calciatore a Pescara e fresco vincitore dello scudetto sulla panchina del Milan. «Era il mio allenatore a Grosseto. Inizialmente non ho avuto un grande rapporto con lui a livello professionale perché preferiva altri giocatori e non me nelle scelte. Poi è stato esonerato ed è stato richiamato per il finale di campionato. Insieme abbiamo ricominciato una stagione e da lì ha avuto sempre fiducia in me. Dico una cosa: in tempi non sospetti avevo detto che tre allenatori avrebbero fatto una grande carriera in A: Allegri, Pioli e il terzo sono sicuro che sarà Di Francesco». La scommessa è aperta.

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!

Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

Lascia una Risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.