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Anche in Lega Pro sono oltre 5mila le presenze fatte registrare sugli spalti del Menti. I tifosi del Vicenza però sono molti, molti di più. E, a differenza di molte altre squadre, hanno una grande particolarità: non provengono solo dal capoluogo berico e dalla provincia ma si tifa Lane in tutte le parti d’Italia e del mondo. Nell’era di internet, biancorossi.net ha pensato di creare la rubrica “Ovunque biancorossi” insieme ad Anna Belloni, custode dei “tifosi da fora”. Se ancora non fate parte di questa grande comunità o se volete raccontarci la vostra passione scriveteci a redazione@biancorossi.net.

 

Cominciamo questa nuova rubrica dedicata ai tifosi eroici che seguono il Vicenza da tutta Italia e dall’estero, con il fiore all’occhiello, colui che detiene il record di lontananza… Ed Lund di Auckland, Nuova Zelanda.

La presenza degli Italiani in Nuova Zelanda (circa 2.500 persone), anche se non molto numerosa, vanta una storia antica che risale addirittura ai viaggi dell’esploratore Cook intorno al 1775. Verso il 1890 iniziarono ad arrivare i primi gruppi di emigranti, in cerca di lavoro di manodopera non specializzata, ovvero braccianti e muratori. Dal Veneto e in particolare dalla provincia di Vicenza, approdarono in cerca di fortuna parecchi operai che furono assunti come minatori nelle miniere di carbone, mentre l’emigrazione dal sud Italia trovò spazio soprattutto nel settore alimentare. Oggi la comunità italiana della piccola Little Italy di Island Bay a Wellington mantiene ancora vive le sue radici culturali e le sue tradizioni.

Buongiorno Ed, anzi dovrei dire buonasera visto che qui è l’alba e da te è ora di cena… 
Buonasera Anna, prima di tutto complimenti per la ricerca fatta sull’immigrazione qui in Nuova Zelanda. Leggendo quel pezzo già avrei voluto saperne ancora di più!

La prima domanda è la più scontata. Come mai un tifoso del Lane in Nuova Zelanda? Raccontaci la tua storia…
Domandone questo! Ok, nasco a Milano da papà neozelandese e mamma vicentina, di Novoledo per la precisione. A diciotto anni, dopo aver studiato in una scuola privata inglese, parto per Londra dove, dopo tre anni, mi laureo in Scienze Politiche, ma otto anni dopo mi rendo conto che non sto concretizzando le mie aspirazioni e così decido di seguire al contrario la pista intrapresa da papà: compro un biglietto di sola andata per Wellington. Una volta in Nuova Zelanda, armato di passaporto neozelandese grazie alla doppia nazionalità di mio padre, mi arruolo nell’esercito come sottotenente di fanteria. Nel 2006 dopo un serio incidente al ginocchio vengo congedato e mi trasferisco ad Auckland dove incontro mia moglie e vengo assunto in una banca. Ora lavoro per la Co-Operative Bank come direttore di filiale.

Qual è il primo ricordo che hai del Vicenza?
Come ho detto prima, essendo nato a Milano, la prima squadra per cui ho tifato è stata il Milan, però mi ricordo nel ’95… quando per la prima volta ho visto il Vicenza calcio contro l’Inter a Milano combattere senza paura in seria A… Da lì in poi amore assoluto! Altro che Milan… Forza Vicenza!

E l’ultimo?
I quattro gol contro il Savona!

Riesci a seguire le vicende biancorosse anche da laggiù? Che idea ti sei fatto della profonda crisi societaria, di risultati e di immagine di questi dieci anni?
Si, seguo sempre il Vicenza… ma solo su Facebook o su siti proprio come Biancorossi.net e simili. Guarda, devo dire che non essendo a Vicenza la vicenda societaria la vedo con un po’ più di distacco. Prima di tutto ormai mi sembra ovvio che dobbiamo cambiare, e alla svelta, però ricordiamoci che non sono solo i Cassingena a dover rispondere alla situazione attuale ma anche persone come Cristallini and company, che secondo me hanno contribuito ad aver portato il Vicenza ai livelli che vediamo oggi. Però è anche importante dire che l’attuale società è riuscita almeno a farci giocare quest’anno, e vi assicuro abbiamo più potenziale d’acquisto adesso, che come società fallita.

Gli emigrati vicentini che hanno lasciato il nostro paese a fine ottocento e inizi del novecento erano salpati soprattutto verso gli Stati Uniti, l’America Latina e l’Australia. Ti è mai capitato di incontrare qualche tuo compaesano da quando ti sei trasferito in Nuova Zelanda?
Padovani, Udinesi e Romani tanti. Vicentini niente.

Cosa ti sentiresti di dire a un giovane che non trova lavoro in Italia, la Nuova Zelanda offre occasioni di impiego per i giovani europei o è solo un sogno destinato a rimanere tale?
Mah… guarda… la Nuova Zelanda io la vedo un po’ come il Far West, cioè se hai voglia di fare e di aver successo e hai la volontà e l’attitudine giusta puoi farcela, solo questo ti serve per aver successo qui da noi. Gli unici intoppi, per un giovane italiano che vuole farsi una vita qua, sono principalmente la conoscenza della lingua inglese e poi chiaramente tutto quello che attiene ai requisiti governativi richiesti per soggiornare e lavorare qui. Il sogno non deve rimanere tale, e alcuni miei amici italiani questo sogno lo hanno realizzato davvero!

Julian_Ed_ovunqueSo che hai un bimbo di tre anni, Julian. So anche che gli è stata regalata una piccola maglia del Lane, quando è nato. Pensi un domani di riuscire a trasmettergli l’amore per i colori biancorossi?
Io spero col cuore di si! Qui in casa ho solo maglie, sciarpe etc del Vicenza… e quando va in allenamento gli dico sempre…che sarà il futuro Otero. Otero che per me rimane il Bomber nella storia del Vicenza preferito in assoluto.

C’è un messaggio che vorresti lanciare ai nostri amici tifosi lettori di Biancorossi.net per salutarli ed incoraggiarli in questo momento così travagliato della storia del Vicenza?
Posso dirlo in inglese e poi tu traduci? Tifosi biancorossi … “The colours may of faded but they will never run! … Keep believing keep fighting!”

“I colori possono sbiadirsi, ma non scompariranno mai… Rimaniamo uniti! Rimaniamo al fianco della nostra squadra”… Sembra quasi il grido della Haka, la celeberrima danza Maori, un urlo pieno d’amore che arriva da 16.400 km di distanza, a ricordarci che la passione non ha confini! Grazie Ed. Arrivederci a presto… magari in un giorno non troppo lontano tornerai a Vicenza e riuscirai a vedere una partita del tuo Lane nella serie che gli compete, nel calcio che conta davvero… 
Lo spero di cuore. Chi lo sa… magari proprio per vedere Julian giocare la sua prima partita da titolare Biancorosso!

 

Insieme a questa iniziativa abbiamo creato un album fotografico sulla nostra pagina Facebook con le foto dei tifosi lontani. Inviateci a redazione@biancorossi.net le vostre immagini (rigorosamente biancorosse con maglia, sciarpa o gadget del Vicenza) insieme ai simboli della vostra città… perché i tifosi del Lane sono ovunque!

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2 Commenti

  • Siro Torresan ha detto:

    E da Zurigo: Forza vecchio cuore biancoross, sempre e ovunque!

    • gianluca reniero ha detto:

      Vivo a Torino dal 1998, ma quando posso il Vicenza lo vado a vedere. Domenica scorsa sono stato nel mitico “Maracanà” della Pro-Vercelli. Che strano (e un po’ patetico) sentirsi dire dai tifosi della Pro: “Salutate i sette scudertti”. Che strano, per me ormai cinquantenne, anche vedere i nostri ragazzi (le nuove leve del tifo biancoross)o…lodevoli comunque per il viaggio fatto in serie C) che sembravano non accorgersi di quando nel primo tempo i vari Giacomelli e Tulli sfioravano il gol. Ma questi ragazzii, la guardano la partita? Boh? Comunque FORZA MAGICO LANE!!!!!!!!!!!! … E speriamo la società riesca a pagare gli stipendi.

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