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Questa settimana vorrei farmi e farvi un grande regalo: un’intervista con il tifoso lontano che noi tutti amiamo di più e che quando pronunciamo il suo nome il cuore incomincia a cantare.

Buongiorno grande, indimenticabile e indimenticato Marcelo Otero. Vorrei strapparmi dall’anima l’ultima immagine che ho di te, in curva con noi tifosi quella stramaledetta sera di Empoli. Ho ancora ben impressa nella mente l’espressione del tuo viso al fischio finale.
Un brutto ricordo, quella sera eravamo tutti molto tristi, ma penso che da tutto questo ne è derivato comunque qualcosa di molto positivo. La tifoseria del Vicenza è straordinaria, infatti pur nella situazione in cui stavamo giocando e pur sapendo che la squadra avrebbe potuto perdere la partita e automaticamente la permanenza in serie B la squadra era accompagnata da migliaia di tifosi e questo la dice lunga sul significato della parola calcio a Vicenza.

Da qualche tempo hai lasciato la Spagna e sei ritornato in Uruguay. Che cambiamenti hai trovato nella tua terra natale a distanza di tempo?
I cambiamenti sono molti e penso che ogni volta che si cambia è per ottenere qualcosa di meglio. Ho preso la decisione di ritornare perché volevo stare con la mia famiglia, i miei genitori, i miei fratelli e credo di aver fatto una buona scelta perché un anno fa è mancato mio padre e così ho fatto in tempo a stare con lui e godermelo. Oggi i miei figli studiano in Spagna e io e mia moglie invece siamo in Uruguay. Questo succede a molti ex giocatori di oggi.

Grande calciatore ma, da quel che so, anche grande allenatore. Raccontaci qualcosa della tua esperienza in panchina e della tua squadra.
Beh, ancora non sono un allenatore, sto studiando per prepararmi ad esserlo. Sono assistente di mio fratello, è lui l’allenatore e le decisioni sono prese da entrambi. Ti dico la verità, la mia esperienza è veramente molto buona, ma era ancora meglio quando giocavo (ride, ndr) perché io dentro il campo di gioco potevo risolvere alcune situazioni, per esempio, decidere quando fare un gol o colpire la palla. Invece da fuori, anche se voglio non posso fare molto, solo dare indicazioni e insegnare a tutti la mia esperienza di ex giocatore. La squadra è in seconda divisione professionale, la vostra serie B, in campionato siamo arrivati quarti. Anche per questo grande risultato, mi ritengo soddisfatto del nostro lavoro, dal momento che è la mia prima esperienza come assistente tecnico. Il nostro obiettivo per il prossimo anno è la promozione in prima divisione e stiamo lavorando per questo.

Mimmo Di Carlo, Giovanni Lopez, Fabio Viviani, molti dei tuoi ex compagni hanno intrapreso con successo la carriera di allenatore. Ma tu, che sei per tutti i vicentini l’emblema del “genio e sregolatezza”, come sei riuscito a cambiare il tuo carattere e diventare uno che le regole le dà agli altri?
Si, a volte parlo con Mimmo e Fabio, e mi rallegro per loro perché penso che siano dei grandi allenatori e delle grandi persone. Abbiamo un’amicizia molto bella. Per quel che riguarda i cambiamenti, credo che il carattere non si possa cambiare, questo è quello che insegno ai miei giocatori. Quando ero un giocatore lo facevo con il cuore e la mente fredda pensando a quello che stavo facendo. Oggi talvolta mi paragono a Dalle Carbonare quando era in panchina, vi ricordate com’era vero? Da allenatore gioco una partita a parte e sono molto nervoso. Come ho detto nella risposta precedente, cerco di trasmettere alla mia squadra tutti i migliori insegnamenti, adesso io non gioco più e sono loro che entrano in campo.

Un mese fa è stata giocata una partita tra i grandi ex del Vicenza e una squadra amatoriale russa. Abbiamo visto in campo alcuni dei tuoi compagni di squadra ancora in ottima forma atletica, solo qualche capello bianco in più o in meno. Ma tu sei addirittura stupefacente, per te sembra che il tempo non passi mai. Come ti mantieni così giovane?
Grazie per i complimenti, la mia ricetta segreta è… l’amore della famiglia. Cerco anche di mantenere uno stile di vita sano e soprattutto buon sesso (ride, ndr).

Parliamo del Vicenza. C’è qualche giovane giocatore uruguayano che consiglieresti al tuo amico Giovanni Lopez?
Qui ci sono molti buoni giovani giocatori con un buon futuro ma starà alla società decidere. Li suggerirei con le migliori intenzioni perché come ex giocatore e grande tifoso del Vicenza voglio il meglio per Lopez e la squadra, perché sia sempre nella migliore posizione.

Marcelo, sei conscio di aver cambiato per sempre la storia del tifo di Vicenza? Mai prima era successo che un calciatore si mescolasse ai tifosi per vedere una partita, come hai fatto tu anche quando giocavi ed eri squalificato. Partire dalla Spagna per essere con noi a Empoli ti ha reso una leggenda vivente!
In verità non ho pensato a niente, l’ho fatto perché il cuore mi diceva di partecipare con i tifosi e i miei amici a una partita così importante come è stata quella di Empoli. Sono felice e orgoglioso che dopo tanti anni mi ricordino così, con tanto affetto, è una cosa per me indimenticabile. Questi bei ricordi resteranno sempre con me.

Hai un ricordo particolare di Vicenza che non hai mai raccontato prima, da condividere oggi con noi?
Sì ne ho molti e molto belli, ma quello più significativo è quando arrivai a Vicenza. Eravamo in ritiro di precampionato in montagna, la sera c’erano centinaia di tifosi che acclamavano il mio nome, qualcuno mi disse che avrei dovuto uscire per salutare. Sono uscito e quello che ho visto mi ha davvero impressionato. In quel momento ho capito che dovevo giocare bene, altrimenti …mi avrebbero ucciso (ride, ndr)!

Grazie caro Marcelo, è stato davvero un piacere parlare ancora con te. Ti lascio lo spazio per mandare i saluti, con la speranza di rivederti al più presto qui a Vicenza.
Grazie mille a te, agli amici tifosi e al mio caro e amatissimo Vicenza! Grazie, grazie di cuore!

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7 Commenti

  • Massimo ha detto:

    Un giocatore indimenticabile… la quaterna alla Fiorentina è una delle tantissime emozioni che mi ha regalato questo formidabile uomo e calciatore.

  • Paolo ha detto:

    indimenticabile fantastico super Marcelo Otero , sei un grandissimo ti voglio bene .

  • Alex ha detto:

    In realtà un giocatore in curva c’era gia stato 10 anni prima…. un certo Roby BAGGIO… anche se poi in seguito ci ha “tradito” per andare a Bologna rifiutando di fatto la partecipazione Coppa delle Coppe!!
    Mah….

  • Alex ha detto:

    MARCELO “Avioncito”…… ti ho visto giocar, ricordo ancora a distanza di anni e ancora oggi, nei giorni migliori, l’OOOOOOOTERO che pronunciamo NOI tifosi quando il portiere avversario rinvia la palla e ricordo il tuo mitico gesto irriverente con le braccia aperte quando segnavi!!!!

    P.s.: Quanti anni dovranno passare ancora per rivedere vestire i colori biancorossi un GIOCATORE Straniero Capocannoniere in COPPA AMERICA con la propria Nazionale??????
    Non certo con CASSINGENA-SCHETTINO al Vertice!!!!!!!!!!!!

    MARCELO Torna presto tra NOI, magari come Allenatore!!!!!!!!!!!!

  • Cristian ha detto:

    Don’t cry for me Fiorentina…..
    Grande Marcelo e grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato.

  • gianluca reniero ha detto:

    Marcelo, como ves nadie se olvida de ti, de tu forma de jugar y de tu forma de ser: lo hiciste todo de maravilla como jugador y como persona y acabaste de la forma mejor para un jugador, es decir volverte hincha del mismìsimo equipo en que jugaste.. Suerte para tu nueva experiencia de entrenador, de momento en Uruguay, y para màs adelante….quièn sabe!!! …Otero, Otero facci un bel pero!!!!!!!!!!!!!!!

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