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Sono stati ben 34 i giocatori utilizzati dal Vicenza in questa stagione, divisi tra 4 portieri, 11 difensori, 9 centrocampisti e 10 attaccanti, a dimostrazione delle difficoltà (sia di tipo tecnico che dovute ai numerosi infortuni) incontrate dalla formazione biancorossa in un campionato che fortunatamente si è concluso con una salvezza, che ad un certo punto sembrava quasi una chimera.
Questi i nostri voti che analizzano la stagione dei protagonisti con la maglia del Lane, visti all’opera nel corso di questo campionato.

PORTIERI

Vigorito: (29 presenze – 38 reti subite) In generale non ripete la buona stagione passata e, pur con qualche buona gara, il suo rendimento è macchiato da qualche prestazione negativa. Dopo la sconfitta con il Trapani e in coincidenza con l’arrivo di Lerda, termina il suo campionato con la decisione di operarsi alla spalla sinistra. Voto: 5,5 

Marcone: (1 presenza – 1 rete subita) In campo solo una volta nella gara di Avellino (in cui porta a casa una vittoria di squadra) e due volte in Coppa Italia dove si distingue  parando due rigori nella gara contro il Cosenza, che permettono al Vicenza il passaggio del turno. A gennaio si trasferisce all’Hellas Verona. Voto: ingiudicabile

Benussi: (12 presenze – 14 reti subite) Con l’arrivo di Lerda e a causa dell’infortunio di Vigorito è promosso titolare. Ha il merito di trasmettere tranquillità al reparto pur senza dover compiere interventi straordinari. La vittoria di Brescia però nasce anche da una sua prodigiosa parata su Caracciolo sullo zero a zero. Voto: 6,5

Pelizzoli: (1 presenza) Passerella finale nell’ultima di campionato per l’ex atalantino, arrivato precauzionalmente dopo il forfait di Vigorito. Chiude senza reti al passivo. Voto: ingiudicabile

DIFENSORI

Adejo: (12 presenze) Gli bastano dodici presenze per diventare un beniamino della curva. Arcigno in marcatura e difficilmente superabile nei duelli muscolari, con Brighenti trova subito un’intesa sia tattica che temperamentale. La speranza è che venga confermato in maglia biancorossa. Voto: 7

Bianchi: (1 presenza) Debutto positivo in Tim Cup, poi tanta panchina e l’esordio in campionato nell’ultima contro il Perugia. Chissà se lo rivedremo in biancorosso.  Voto: ingiudicabile

Brighenti: (22 presenze – 1 rete) Un bruttissimo infortunio subito durante la partita contro il Como lo manda in ospedale e ne fa temere persino per la carriera. Perde di fatto tutto il girone d’andata ed è un’assenza che al Vicenza pesa moltissimo. Capitano esempio di grinta, caparbietà e attaccamento alla maglia, torna con l’inizio del girone di ritorno, guidando i suoi fino alla salvezza finale. Una rete, purtroppo inutile, contro il Trapani. Voto: 7

D’Elia: (37 presenze – 2 reti)  Ha vissuto un campionato in chiaroscuro in cui le sue prestazioni sono state condizionate anche da qualche problema fisico. In positivo però da ricordare il suo battesimo con il gol in biancorosso, con due reti entrambe decisive per il cammino del Vicenza. Spettacolare quella che ha regalato i tre punti contro la Virtus Entella. Voto: 6,5

El Hasni: (14 presenze) Alla sua prima vera stagione in serie B ha pagato lo scotto di una esperienza non ancora rodata al meglio con la categoria. Ha trovato spazio nelle prime giornate, per poi fare soprattutto molta panchina.Voto: 5,5

Laverone: (25 presenze) Un infortunio e una squalifica di tre turni per l’espulsione rimediata contro il Pescara fanno iniziare la sua stagione con il piede sbagliato. Pur con qualche discreta gara non riesce mai a ritornare il giocatore apprezzato l’anno scorso e, dopo la sconfitta al Menti con il Cagliari, si deve arrendere ad un problema al tallone, terminando la sua stagione con due mesi di anticipo. Voto: 5,5

Ligi: (12 presenze) Preso in fretta e furia dall’Avellino dopo l’infortunio a Manfredini si fa trovare subito pronto dando un contributo positivo. Nel finale di campionato le scelte tattiche di Lerda lo vedono penalizzato dal buon momento di Adejo che gli viene preferito. Voto: 6

Manfredini: (1 presenza) La sua stagione si apre e chiude nella gara di Como dove si rompe il tendine d’Achille, lo stesso che lo aveva tenuto fuori da inizio campionato. Operato, tenterà il rientro in campo alla “tenera” età di 36 anni e non si può che augurarglielo di cuore. Voto: ingiudicabile

Mantovani: (17 presenze) Acquistato per garantire esperienza al reparto, non sempre si dimostra all’altezza del compito commettendo più di qualche ingenuità. Chiude la sua avventura in biancorosso a gennaio passando al Novara. Voto: 5,5

Pinato: (6 presenze) Dopo un convincente precampionato, si perde tra infortuni e sfortunate espulsioni (ben 2!) che ne compromettono un impiego più continuo. Voto: 5,5

Rinaudo: (4 presenze) Neanche una manciata di gare in campo dove peraltro non brilla particolarmente. Dopo la sconfitta interna con il Novara, Marino non gli concede altre occasioni e a gennaio rescinde. Voto: 5

Sampirisi: (38 presenze)  Una stagione difficile per la squadra che però gli ha consentito di mettere in mostra la sua duttilità tattica. Ha giocato praticamente in tutti i ruoli della difesa, sempre con un rendimento qualitativamente elevato. Ha saltato quattro gare ma solo una per infortunio, sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato del Vicenza. Voto: 7,5

CENTROCAMPISTI

Bellomo: (9 presenze) Poche presenze e nemmeno la metà in campo per una partita intera. Preso a gennaio come rinforzo di centrocampo non contribuisce in maniera apprezzabile e nella prima con Lerda, contro il Cagliari al Menti, anche lui paga pegno con la sfortuna e gli salta il crociato anteriore. Lo rivedremo la prossima stagione. Voto: 5,5

Cinelli: (21 presenze – 1 rete) Il capitano (più di cento gare giocate con questa maglia) chiude con il biancorosso dopo la partita di ritorno al Menti contro il Modena. Unico punto fermo del centrocampo di Marino e probabilmente unico ad avere un rendimento ampiamente sopra la sufficienza, lascia a gennaio con rammarico suo e dei tifosi per andare a conquistare la serie A con il Cagliari.  E al Menti arriva pure la beffa con il gol dell’ex… Voto: 6

Gagliardini: (16 presenze – 1 rete) Arrivato con le credenziali di giovane promessa entra poco in sintonia con il gioco di Marino e probabilmente meno ancora con l’ambiente. Nonostante scenda in campo con discreta continuità, decide di chiudere a gennaio la sua parentesi biancorossa per andare a fare panchina in serie A nella sua Bergamo. Voto: 5

Modic: (12 presenze) Ancora acerbo per un campionato difficile come quello di serie B in cui i suoi ritmi di gioco male si combinano con quelli spesso frenetici della categoria. La sua stagione di fatto si conclude nella gara d’andata contro la Virtus Entella, poi solo panchina fino alla presenza, buona solo per le statistiche, nel finale di gara nell’ultima di campionato, contro il Perugia.  Voto: 5

Moretti: (21 presenze) Torna a vestire la maglia del Vicenza dopo aver trovato poco spazio a Latina. In generale non si ripete sui livelli della scorsa stagione, dove però di fianco aveva una spalla tecnica come Di Gennaro ma, tra luci e ombre, aggiunge sicuramente ordine e fantasia alla manovra del Vicenza. Voto: 6

Pazienza: (6 presenze) Afflitto da continui problemi fisici, gioca novanta minuti filati solo nella gara a Trapani. Doveva essere il punto cardine del Vicenza bis di Marino, ne diventa invece uno degli oggetti misteriosi. Non gli va granché meglio a Reggio Emilia, dove approda a gennaio e dove in seguito finisce fuori rosa. Voto: ingiudicabile

Sbrissa: (26 presenze – 1 rete)  A centrocampo con Marino alterna prestazioni di sostanza ad altre anonime. Con Lerda gioca in una posizione per lui inedita che però dimostra di gradire, arrivando a prendersi qualche responsabilità in più anche in fase conclusiva. Una sola volta a bersaglio (nel pareggio 1-1 a Como) può fare di più, anche in zona gol. Voto: 6

Signori: (17 presenze – 2 reti) A gennaio torna in biancorosso, dove aveva già giocato nella stagione 2009/2010 e da spessore e sostanza ad un centrocampo che ne aveva assolutamente bisogno, contribuendo anche in zona gol. Nel finale di campionato è tra i trascinatori della squadra, recuperando palloni in quantità industriale. Sarebbe stato bello vederlo in coppia con Cinelli… Voto: 7

Urso: (25 presenze) – Convince in precampionato e rimane per volere di Marino, mettendo insieme una stagione positiva. Anche lui nel novero dei giocatori che perdono una fase di campionato per infortunio, esce dopo la vittoria nella prima di ritorno col Modena  per rientrare due mesi dopo, festeggiando due successi di fila con Ascoli e Livorno.  Portafortuna. Voto: 6

ATTACCANTI

Dieye: (1 presenza) Lerda gli concede l’esordio in serie B nella partita al Menti contro lo Spezia a risultato ormai abbondantemente acquisito per gli avversari. Voto: ingiudicabile

Ebagua: (17 presenze – 5 reti) Arriva da Como nel mercato di riparazione, accompagnato da più di qualche perplessità, visto che il suo rendimento in riva al lago non ha generato grandi entusiasmi. La partenza non è delle migliori, ma poco alla volta sale di condizione fino alla doppietta di Ascoli, seguita dalle fondamentali reti con Cesena e Ternana che raddrizzano la rotta verso la salvezza. Unico neo le due espulsioni evitabili subite a Bari e nella stessa gara con l’Ascoli. Voto: 6,5

Galano: (37 presenze – 7 reti) L’avvio non è stato dei migliori con le sue qualità messe in mostra solo a sprazzi. E’ uno di quelli che hanno beneficiato maggiormente dell’avvicendamento in panchina, sfruttando nel ruolo ritagliatogli da Lerda, la maggior libertà di iniziativa e le minori responsabilità in fase di copertura. Ad Ascoli sostiene da solo il peso dell’attacco dopo l’espulsione di Ebagua, aiutando il Vicenza nella conquista di tre punti fondamentali ma la fotografia del campionato è il rigore, oltre il novantesimo, con cui stende il Brescia mettendo un tassello decisivo nella salvezza biancorossa. Voto: 7

Gatto: (23 presenze – 2 reti) – Inutile dire che da lui ci si aspettava un contributo ben maggiore. Marino gli concede varie occasioni ma non ne cava fuori granché di positivo. Appena due gol (entrambi su rigore) e a gennaio le cessione alla Salernitana. Voto: 5

Giacomelli: (37 presenze – 6 reti) Tre reti realizzate dopo sei gare, ma non è arrivato il traguardo della doppia cifra, anche per l’infelice rapporto con i calci di rigore. In quello che ad oggi è il suo miglior campionato con il Vicenza,  i suoi gol sono comunque stati decisivi nelle vittorie esterne di Modena, Trapani e Perugia e in quella casalinga con la Virtus Entella. Dopo un inizio sprint si è via via spento, anche a seguito di un problema alla caviglia, tornando però ad essere protagonista nel finale di stagione.  Voto: 7

Pettinari: (11 presenze) Con la partenza di Cocco sperava forse di trovare posto da titolare ma si vede presto superato da Raicevic nelle preferenze del mister, che a dire la verità non lo prende molto in considerazione neanche quando il montenegrino è indisponibile, preferendogli addirittura Gatto come punta centrale. A gennaio inevitabilmente leva le tende con destinazione Como. Voto: 5

Pozzi: (4 presenze) Giocatore che ha fatto discutere molto i tifosi, purtroppo non per quanto visto in campo, dato che il suo impiego si ferma a 49 minuti totali, frammentati in quattro apparizioni sul terreno di gioco. Doveva essere il vice Cocco ma non lo si vede mai. Unica consolazione: l’ex bomber biancorosso a Pescara ha segnato appena un gol più di lui. Voto: ingiudicabile

Raicevic: (34 presenze – 11 reti)  E’ la sorpresa che non ti aspetti,  almeno per quello che riguarda la prima parte di campionato dove realizza 7 reti. Partenza con il botto nel girone di ritorno con la doppietta in rimonta contro il Modena poi, a causa anche di un fastidio al ginocchio, non riesce più a tornare sui livelli di inizio stagione. Resta comunque uno dei protagonisti della salvezza del Vicenza e chiude in doppia cifra con alcune reti decisamente spettacolari. Voto: 7

Vita: (27 presenze – 2 reti) – Un altro che paga dazio alla jella, dovendo saltare per infortuni, la fase finale del girone d’andata, proprio dopo la sua partita migliore contro l’Ascoli in cui realizza su rigore la prima rete in biancorosso. Nel finale diventa pedina importante e decisiva nel nuovo assetto tattico di Lerda, andando a bersaglio, stavolta su azione, nel 2-1 al Menti contro la Ternana. Voto: 6,5 

ALLENATORI

Marino: L’immagine che lascia è quella di un allenatore che ha mal digerito il mancato salto di qualità (ovvero il trasferimento sfumato al teoricamente ambizioso Catania, poi non iscrittosi alla B) e ancora meno le scorie dell’ultimo giorno di mercato con la cessione di Cocco e il tira-molla dimissioni successivo. Non si discute la professionalità del tecnico ma la capacità di dare i giusti stimoli ad una squadra che ad un certo punto sembrava arrivata ad un punto morto. Fortunatamente la situazione è stata presa in mano prima che si trasformasse in un punto senza ritorno. Troppe le incertezze anche a livello di formazione con un punto nevralgico come il centrocampo cui non è mai riuscito a dare una fisionomia definitiva. A sua parziale discolpa il non avere praticamente mai avuto a disposizione due colonne difensive come Brighenti e Manfredini, mentre di contro c’è da considerare che le scelte sul mercato estivo, poi ampiamente sconfessate da quello di riparazione, sono state fatte in gran parte assecondando le sue richieste. Voto: 5

Lerda: Per lui vale il discorso opposto: è riuscito a ridare vitalità ad una squadra che pareva essersi appiattita, rigenerando giocatori come Galano ed Ebagua, ma anche ricaricandone le batterie anche dal punto di vista atletico. Va a suo merito anche aver riportato entusiasmo in un ambiente che pareva ormai quasi rassegnato al peggio. Si guadagna la riconferma, anche perché se a Vicenza non si sono aperti scenari peggiori della “semplice” retrocessione va ascritto anche a suo merito. La prossima stagione potrà (e dovrà) dimostrare anche cosa può fare prendendo la squadra fin dal ritiro estivo.  Nel frattempo un grande grazie e … applausi. Voto: 7,5

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