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Sesto appuntamento con la diretta Instagram delle 18.00 in casa L.R. Vicenza. Protagonisti di questa diretta Domenicale due colonne portanti del Lane di Di Carlo, entrambi arrivati in estate rispettivamente da Ascoli e Catania: Alessandro Marotta e Emanuele Padella.

Da quanto vi conoscete?
Padella: “12 anni fa, durante un Cisco Roma-Gubbio. Non c’è stato subito amore, ma poi abbiamo vinto assieme il campionato a Benevento e da lì è nata una bella amicizia.
Marotta: “Da avversari ci odiavamo perché siamo caratteri forti e vogliamo sempre prevalere, ma dopo le emozioni vissute a Benevento siamo diventati grandi amici.

Gol più bello fatto da Marotta?
Padella: “Colpo dello scorpione a Messina, in quel 0-5 con la maglia del Benevento. Quest’anno invece quello contro la Feralpi, uno di quei colpi tirati fuori dal cilindro da un gran calciatore.

Perché avete scelto Vicenza?
Marotta: “Per le ambizioni della società e per la storia del club, sapevo di incontrare Padella perché è arrivato prima di me e sapevo che avremmo affrontato un grande campionato, ma il fattore determinante è stata l’ambizione.
Padella: “Quando ti chiama Vicenza ci devi andare, è una piazza che vive di calcio e ha molta storia. Non ci ho pensato due volte quando mi ha chiamato il direttore, c’era tutto per fare un percorso importante e ho scelto Vicenza per provare a ripetere quanto fatto a Benevento.

Che squadra tifate?
Marotta: “Napoli.
Padella: “Roma, principalmente perché Totti è il mio idolo, è il simbolo di Roma.

Cosa fate in caso di promozione?
Padella: “Per scaramanzia non parlo, sono molto scaramantico e non voglio parlare prima del tempo. Ora peraltro c’è poco da dire, c’è da pensare a combattere contro il virus, non sappiamo neanche quando riprenderemo gli allenamenti, probabilmente torneremo in campo a Giugno/Luglio quindi è tutta un’incognita.
Marotta: “Sarà tutto un altro campionato, rifaremo la preparazione e si ripartirà completamente da zero e sarà tutto più difficile.”

Padella, ti senti un capitano in campo, un leader della difesa?
Padella: “Mi sento come tutti gli altri, cerco di dare tutto per portare questi colori più in alto possibile.

Che momento è stato quando sei uscito con la Vis Pesaro?
Marotta: “Sono fatto così, mi piace stare in campo e non mi piace uscire. Volevo restare in campo per compensare il fatto di non aver potuto dare il massimo fin a quel momento, mi sono arrabbiato con me stesso ma non c’è assolutamente alcun caso.

Come vi trovate col mister?
Padella: “Molto bene, lui è la nostra punta di diamante. Ha costruito un gruppo solido, maturo, che sa quello che vuole, cioè arrivare in alto e vincere il campionato. Sarà dura, ma speriamo di farci trovare pronti per realizzare il sogno di questa città.
Marotta: “Ci ha fatto capire cosa significa giocare qui e l’importanza di provare a vincere, ha dato la possibilità di giocare a tutti e ha inserito bene anche il suo staff, siamo molto contenti di averlo.

Reputate la tifoseria del Vicenza come la più calda che avete vissuto?
Marotta: “Ho giocato in grandissime piazze, davvero tante, quindi sicuramente Vicenza entra a far parte di una delle tifoserie più calde che ho vissuto.
Padella: “Vicenza è molto calorosa, ma anche Ascoli è una piazza che vive di pane e calcio, pure Benevento dove abbiamo fatto la doppia promozione ho visto la piazza trasformarsi, siamo passati da 4000 spettatori a 20000 nel corso di un paio d’anni.
Marotta:”Esatto, il nostro obiettivo è far esplodere di gioia Vicenza come già successo a Benevento.

Vi tenete allenati?
Marotta: “Il calcio oltre ad essere la nostra passione è la nostra professione, ovviamente ci terremo allenati per farci trovare pronti.
Padella: “La società ci ha dato tutto per poter fare bene anche a casa, abbiamo una struttura solida alle spalle e siamo tutti professionisti, non sappiamo quando si riprenderà ma ci faremo trovare pronti.

Partita più emozionante di quest’anno?
Padella: “Ce ne sono due: quella con la Reggiana in casa, dove venivamo dalla sconfitta di Piacenza, e quella col Carpi in cui abbiamo vinto lo scontro diretto davanti un pubblico pazzesco che dava una carica di adrenalina pazzesca.
Marotta: “Condivido quello che ha detto Bizzotto, lui disse che la partita più importante è stata la vittoria di Trieste, così come quella contro la Reggiana. In entrambi i casi venivamo da due sconfitte contro Piacenza e Padova e affrontavamo avversarie difficili, perciò vincere era molto importante per noi, per i tifosi e per dare una scossa al campionato.

Storia della trombetta?
Padella: “È una cosa molto scaramantica, è il nostro portafortuna che suono solo quando si vince, spero di suonarla altre 11 volte. Me l’ha regalata il mister prima della sfida con il Rimini in casa. Il patto era che se avessimo vinto l’avrei sempre portata e suonata. Come si può capire ha portato bene.”

Attaccante più forte contro cui hai giocato?
Padella: “A parte i nostri che sono i più forti, quelli che mi hanno messo più in difficoltà sono stati Odogwu e Magrassi della Virtus Verona, sono forti fisicamente e giocano bene assieme.

C’è un leader in squadra?
Padella: “C’è tanta gente che ha vinto campionati, la società ha fatto un gruppo importante formato da tanti leader.
Marotta: “Il vero leader è l’umiltà, ci sono tante persone che hanno giocato in squadre importanti ma tutti si sono messi a disposizione, ognuno fa il suo e c’è grande rispetto tra noi, e questa è l’arma in più.

Che dieta il nutrizionista vi dice di dover seguire?
Padella: “Alterniamo tra varie cose, basta non sgarrare con dolci e cibi che fanno ingrassare, pasta e carne la mangiamo normalmente.

Che futuro vedete per i nostri giovani biancorossi?
Marotta: “Domanda difficile, sono ragazzi molto giovani che stanno facendo una stagione importante, io vedo un futuro roseo per loro ma essendoci mille insidie nella carriera di un calciatore non si può mai dire.
Padella: “Sono giovani forti, bravi ragazzi e persone serie, che stanno nel gruppo bene, sono grandi professionisti, si impegnano. Miglioreranno sempre di più e possono fare una grande carriera.

Che passione avete oltre al calcio?
Padella: “Sono un papà e marito al 100%, mi piace stare a casa con la mia famiglia, una vita tranquilla di amore, serenità e felicità.
Marotta: “Condivido, stare a casa in questo momento è bello perché vivi tante cose che nemmeno immaginavi, vedi i tuoi figli felici perché passano tanto tempo con te ed è una cosa bella. Durante l’anno è così sempre, stiamo dietro agli impegni dei figli principalmente.

Trasferta che vi ha impressionato di più come pubblico?
Marotta: “Cesena, già dal Sabato ci hanno incitato in tanti durante l’allenamento in un momento difficile.
Padella: “Già, 500 persone a una rifinitura sono stati un segnale importante per mostrare che tutta la tifoseria era con noi. Vincere a Cesena non era facile ma abbiamo dimostrato di essere una grande squadra.

Partita più sudata?
Marotta: “Vincere non è mai semplice, soprattutto da prima della classe. A volte è sembrato più semplice ma vi assicuro di no, ogni partita è difficile.
Padella: “Concordo, sono tutte difficili e per vincere ci vuole sempre quel qualcosa in più dell’avversario.

Piazza più bella in cui hai giocato?
Padella: “Tutte le piazze mi hanno lasciato qualcosa di importante, forse Benevento perché a livello umano mi sono sposato e sono diventato padre, oltre ad aver conquistato la doppia promozione fino alla Serie A, ma anche ad Ascoli si stava come a casa, c’era un bel clima. Ora difendo con tutto me stesso questi colori e spero di portarli dove ho portato il Benevento.
Marotta: “Per me Benevento.

Piatto tipico vicentino che avete provato per primo?
Padella: “Ho assaggiato il baccalà, mi è piaciuto ma da buon romano preferisco la carbonara.
Marotta: “Pure io l’ho assaggiato ma secondo me dipende tanto dal posto dove lo abbiamo mangiato.

Ti taglierai la barba in caso di B?
Marotta: “A Benevento dopo la promozione mia moglie non mi ha parlato per un mese per essermela tagliata, quindi direi di no, anche perché non mi piace ripetermi. Però potrei farmi biondo come Arma.

Cosa ne pensate della società?
Padella: “Vicenza è una società solidissima, che ha costruito basi solide e si vede tutto. Quello che abbiamo fatto dipende dalle basi che ci sono dietro, senza la società e i suoi investimenti non avremmo tutto quello che abbiamo ora.

Squadra più cattiva affrontata?
Padella: “La Fermana a Fermo, abbiamo affrontato una squadra cattiva e affamata di punti, venivamo dalla sosta natalizia e non era facile, è stata una partita brutta e spigolosa. Tanti falli, molto spezzettata, abbiamo giocato poco il pallone per merito loro, la tipica partita di Serie C.

Dopo la sosta tornerete a giocare in un campo decente?
Marotta: “Ne ho dette tante all’erba del Menti ma in questo momento ci tornerei subito, a prescindere dal campo.

Episodio della birra a Trieste?
Marotta: “Non era preparata per niente, tra l’altro non ho neanche segnato io, ma quando ho visto la gente esultare ho visto quel tifoso con la birra e mi è venuto di berla, era anche fredda al punto giusto.”

Pregi e difetti uno dell’altro?
Marotta: “Forse è un po’ fissato con la scaramanzia, fa sempre le stesse cose dopo le vittorie, mi manda gli stessi messaggi, facciamo colazione assieme, insomma tutta una serie di rituali… Il pregio è che si tratta di uno venuto dalla strada come me, ci siamo costruiti tutto da soli, inoltre è un ottimo padre di famiglia, è schietto e sincero, è educato e rispettoso con gli altri, ho grande stima di lui e lo reputo una grande persona.
Padella: “Ale l’ho chiamato subito quando sono venuto a Vicenza perché per me è un giocatore importante ma soprattutto è una persona vera e reale, gli voglio molto bene.

Come è il vostro morale in questo momento?
Marotta: “Io sono sempre felice perché sono una persona positiva, nessuno è abituato a stare in casa forzatamente tutto il giorno, ma questo non cambia il mio approccio alla vita. Sto di più con i miei figli e mia moglie, occupo il tempo in modo diverso, ma il mio morale è sempre molto alto.
Padella: “Il morale deve essere sempre alto, non possiamo mollare in un momento delicato, dobbiamo stare uniti con le nostre famiglie e speriamo che i medici trovino presto un vaccino, stanno facendo tutti il massimo e speriamo di uscirne presto.

Quanto è bello esultare sotto la Sud?
Padella: “Bellissimo, c’è un clima bellissimo che te lo porti sempre dietro quando finisce tutto.
Marotta: “È talmente bello che lo prendiamo come stimolo per vincere la partita, è molto importante per noi. Sapere che vincere la partita significa quei cinque minuti di festeggiamenti sotto i tifosi è sicuramente un grande stimolo.

 

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