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Nell’appuntamento settimanale con “Cuore Biancorosso“, trasmissione radiofonica di Radio Vicenza dedicata al Lane e condotta da Luisa Nicoli, è stato ospite il segretario generale del Sassuolo Andrea Fabris (ex dirigente biancorosso). Queste in sintesi le sue dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione.

Lei che è dirigente del Sassuolo, cosa ci puo’ dire a riguardo dell’attuale situazione del calcio italiano? Si ripartirà e in che modo nel caso?
Fabris: “Guardi, siamo quotidianamente impegnati in tavoli di lavoro perché c’è la speranza di poter riprendere. In Lega stiamo analizzando tutte le problematiche che ci potrebbero essere alla ripresa della stagione, dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare il grandissimo problema della ripartenza anche da un punto di vista economico. Dovremo fare grandi cambiamenti che migliorino la situazione del calcio italiano, siamo in mezzo alla bufera al momento e dobbiamo pensare a fare un passo alla volta. Ci stiamo attrezzando perché sarà un campionato completamente diverso da come lo era in precedenza, non avendo più attività di settore giovanile sarà sicuramente più semplice sfruttare gli spazi ma sarà comunque complicato abituarsi alle nuove regole relative a distanziamento e utilizzo di mascherine. L’auspicio è quello di ripartire a Maggio, in pieno spirito collaborativo stiamo cercando di anticipare di qualche giorno la ripresa per poter sviluppare il protocollo medico di controllo degli atleti. Io immagino, vedendo quanto ci viene comunicato, che sia plausibile ricominciare a inizio Maggio, a patto che l’evoluzione della situazione dei contagi resti quella attuale e non torni a peggiorare.

Per quanto riguarda le categorie inferiori invece cosa ci puo’ dire?
Fabris: “Credo che sia nell’interesse di tutto il movimento portare a termine la stagione, le istituzioni come FIFA e UEFA vogliono che si portino a termine i campionati, anche a costo di allungare i tempi per la conclusione e di sforare nel periodo estivo. Non so dare una data precisa, Adriano Galliani provocatoriamente pensava addirittura di giocare nel corso dell’anno solare come fanno in Sudamerica. Il rischio, in caso di mancata conclusione sul campo, è quello di ricorsi su ricorsi con tempi infiniti che bloccherebbero ancora di più i campionati e questo non è nell’interesse di nessuno.

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