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Il dg del L.R. Vicenza Paolo Bedin, intervenuto sulle frequenze di Radio Stella, si è soffermato sulla delicata situazione in casa biancorossa: “A dieci giorni dalle positività riscontrate, solo Zonta si è negativizzato. Da un confronto con altre società, sembra che siano necessari dai 13 ai 15 giorni per diventare negativi. Abbiamo quindi tutt’oggi 11 giocatori impossibilitati non solo a scendere in campo, ma anche ad effettuare gli allenamenti. Oltre a tornare negativi, i giocatori devono seguire un protocollo molto rigido, per certi versi inspiegabile, che comprende vari esami, visite mediche e controlli. Al gruppo abbiamo fornito un set con cyclette, pesi, pedane: tutto, peró, dev’essere proporzionato alla condizione di salute dei giocatori, per la stragrande maggioranza fortunatamente asintomatici. Una volta ripresi gli allenamenti, occorrerà recuperare condizione e intensità, stando attenti a non forzare troppo”.

La normativa e il protocollo: “In Lega è stato affrontato il tema di centralizzazione dei processi per i test, strada che sta cercando di percorrere la Serie A con grandi difficoltà perché da nord a sud non c’è la stessa capillarità di poliambulatori specialistici. Oggi si va avanti con il corrente protocollo e con trasparenza, a differenza di quel che è avvenuto in altre società. Il 3-0 a tavolino ai danni della Reggiana? Il regolamento dice questo per poter concludere il campionato. Noi spendiamo il bonus rinvio con il Chievo, sperando di non ricadere in situazioni analoghe perchè dalla seconda in poi bisogna avere 13 giocatori, compreso il portiere, per poter scendere in campo. La Reggiana in quel caso non aveva questo numero. Il punto di penalizzazione? La norma è in fase di riflessione e revisione”.

Le condizioni di Pontisso: “Il ragazzo ha ricevuto due brutte notizie nel corso di una giornata, per poter operarsi deve tornare negativo ed espletare la procedura per uscire dalla positività. Oggi il centrocampo può contare su elementi di esperienza e di grande prospettiva. Non è un reparto completamente sguarnito, anche se Simone è un patrimonio tecnico della società e per questo è chiaro che faremo le valutazioni del caso. A cosa porteranno, peró, è troppo presto per dirlo”.

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