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Grandi – 6,5: Quasi gli riesce il miracolo sul gol dell’Entella. Peccato ci creda solo lui ma non i compagni che difendono mollemente e lasciano colpire indisturbato Koutsoupias. Con la successiva parata su De Luca permette al Vicenza di restare in partita. Purtroppo non basta.

Zonta – 4,5: Primo tempo sufficiente. Misteriosamente evapora nella ripresa, scomparendo dalla scena. Sul gol si perde De Luca e rimane marmorizzato sulla respinta di Grandi.

Cappelletti – 5: Davanti l’Entella combina gran poco ma grazie a cinque minuti di bambola generale della difesa, in cui viene preso in mezzo anche lui, la squadra prende un gol e rischia subito di subire il secondo (ma Lecce non ha insegnato nulla?). Nel finale si spinge in avanti a fare l’attaccante aggiunto ma senza risultati apprezzabili.

Bizzotto – 5:  Ci mette tutto quello che ha ma va spesso in affanno, soprattutto quando non può contare sul supporto del reparto ma viene lasciato ad affrontare gli avversari nell’uno contro uno (dall’ 80′ Padella – s.v.  un quarto d’ora in campo per un cambio che non sposta gli equilibri)

Beruatto – 4,5: Torna e riprende subito le cattive abitudini (ammonito dopo neanche un quarto d’ora, sarà squalificato)  ma non le buone. Fisicamente non pare in grande spolvero (ed era prevedibile) e più passano i minuti più pasticcia. Conferma i suoi limiti difensivi, è colpevolmente assente nell’azione del gol ospite.

Guerra – 5: Tra i più attivi in avanti, va vicino al gol con un colpo di testa e sembra anche in giornata di buona vena. Con il Vicenza in svantaggio se ne perdono le tracce (dall’80’ Gori – 6: In una piccola finestra di tempo riesce a ritagliarsi un tiro in porta che poteva essere vincente. Purtroppo Russo è in gran spolvero e gli dice no)

Scoppa – 5: Non è un problema di qualità del giocatore ma di ritmi di gioco. In una squadra che fatica a creare occasioni contro difese chiuse, servono centrocampisti con rapidità di gioco, gamba, idee e capacità di inserimento. Caratteristiche che non gli sono peculiari

Cinelli – 5: Cerca di mettere in campo le doti che gli conosciamo ma non riesce a sfruttare al meglio qualche buon pallone, che pure cattura agli avversari in fase di impostazione, difettando nell’ultimo passaggio. Ha sui piedi anche un paio di buone opportunità da fuori, ma calcia malamente alto sopra la traversa.

Giacomelli – 5: Si fa vivo su punizione nel primo tempo ma non gli riesce di mantenere continuità nel corso della partita, alternando cose pregevoli a banali errorii. Sul gol avversario va in copertura, visto che Beruatto ha piantato le tende nella metà campo avversaria, ma è pigro nella lettura della pericolosità dell’azione avversaria. (dal 69′ Dalmonte – 5: apprendiamo a fine partita da mister Di Carlo, che non era fisicamente al meglio. Nei venti minuti in campo effettivamente combina poco. La cosa che preoccupa è che senza lui e Meggiorini non c’è più nessuno che accenda la luce)

Meggiorini – s.v.: Venti minuti in campo. Il tempo di inventarsi una giocata e prendere una randellata da Paolucci che continua tranquillamente la sua partita. Lui invece purtroppo deve uscire e qui forse cambia la partita del Vicenza (dal 20 Longo – 4: Sbaglia tutto quello che si può sbagliare e la ciliegina è la palla appoggiata blandamente di testa a porta praticamente vuota con disarmante superficialità, che permette a Russo una insperata parata salva risultato. Ci si aspetta un atteggiamento da combattente invece viene spesso e puntualmente anticipato, come nell’azione che genera il gol dell’Entella. Di Carlo ripone in lui una fiducia che non viene corrisposta sul campo da una prestazione che possa essere minimamente all’altezza e il guaio è che non è nemmeno la prima volta)

Jallow – 5,5: Quando si innesca trova il modo per creare qualche preoccupazione alla difesa avversaria. Prova la botta da fuori senza fortuna nel primo tempo e, al contrario del compagno d’attacco, sembra ancora vivace quando Di Carlo decide di sostituirlo (dal 69′ Marotta – 5:  Entrato da poco costruisce una buona palla gol per Longo, nel finale però è più arruffone che lucido finendo per agevolare il lavoro della difesa avversaria, invece che impensierirla)

Di Carlo – 4: Formazione iniziale che già come quella vista contro la Reggina lascia più di qualche perplessità, poi confermata da quanto visto in campo. Sette giocatori diversi rispetto alla squadra scesa in campo con il Lecce (contro uno solo messo in campo dall’Entella) ma tutta questa diversità di passo  e freschezza tra le due squadre proprio non si è vista, con i liguri che tutto sommato hanno controllato senza troppo faticare e la difesa più bucata della B che è uscita dal Menti con un “clean sheet” che fa rabbia. Se è vero, come è vero, che l’obbiettivo dei biancorossi è la salvezza non si possono perdere treni importanti come quelli passati al Menti targati Cosenza, Reggina e Virtus Entella uscendone con due soli punti, senza dimenticare che con l’Ascoli è andata di lusso. Se le altre volte c’erano giustificazioni di forza maggiore, stavolta le scelte (anche nei cambi a partita in corso) non sono state obbligate e risultano poco condivisibili. Francamente, per esempio, è poco comprensibile l’insistenza su un Longo che finora è risultato più dannoso che utile, nonostante i suoi due gol abbiano sempre portato punti alla squadra. La classifica, per ora, con una partita da recuperare, mette i biancorossi fuori dai playout, ma serve un cambio deciso di mentalità negli scontri diretti e forse un po’ più di stabilità nelle scelte. Con la consapevolezza che, sarà anche vero che i giocatori sono “tutti titolari”, ma qualcuno è sicuramente più titolare degli altri.

 

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