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Alla vigilia della sfida valida per la 17^ giornata di serie B in programma al “Rigamonti” tra Brescia e L.R. Vicenza, il mister delle rondinelle Davide Dionigi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Arriva l’ora dell’ultimo sforzo prima della fine del tour de force: che cosa si aspetta dal Brescia? In questo mese si tornerà alla normalità sul campo, ma è anche il mese del mercato: ha chiesto o chiederà qualcosa alla società?

“Giocando tutte queste partite ravvicinate ogni partita è una storia a sé. Non avendo tempo per recuperare possono arrivare prestazioni molto diverse a distanza di pochi giorni. Non possiamo definirle con certezza perché il tempo è poco, gli sforzi fisici sono tanti e a volte è un’incognita. Prendete ad esempio l’Empoli, che contro di noi ha fatto una prestazione importante per poi faticare tantissimo proprio da un punto di vista fisico contro l’ultima in classifica. La cosa che dobbiamo centrare è la prestazione, soprattutto in termini di compattezza e voglia di giocarci la partita. Sappiamo che è l’ultimo sforzo, e che dobbiamo giocarci la gara nel miglior modo possibile, contro una squadra che ci creerà delle difficoltà, una squadra che a differenza della Spal non ci permetterà di giocare. Hanno un allenatore esperto e degli ottimi giocatori, abili soprattutto nelle ripartenze: è una partita da prendere col piglio giusto e c’è da continuare a crescere per quello che possiamo dare in questo momento. Per quanto riguarda il mercato, finiamo la partita e poi ci penseremo. Questa full immersion mi è servita per conoscere i ragazzi, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista psicologico e della voglia di sacrificarsi. A bocce ferme si farà un analisi a tutto tondo e si parlerà di mercato.”

Le dicessero che può chiudere il mercato senza acquisti né cessioni, ci metterebbe la firma?

“Ma, io sono felicissimo di questa rosa, di questi giocatori che mi stanno dando il massimo. Sono contentissimo di chi sto allenando, devo cercare di valorizzarli ancora di più e di dargli ancora più convinzione nei loro mezzi. Poi dopo come in tutte le storie esiste il mercato, esistono le operazioni, ma sono felicissimo dei miei ragazzi e me li tengo stretti. Questi discorsi li affronteremo con calma e serenità, con la consapevolezza che il gruppo Brescia deve sempre venire prima di ogni aspetto.”

Quanto è importante dopo 13 partite con almeno una rete subita finire la partita senza subire gol?

“È importante, però vediamo che il fatto che si giochi tante volte ha aumentato il numero di reti fatte. La stanchezza, la poca lucidità, ti porta ovviamente ad avere dei momenti dove sei un po’ più appannato e a subire di più. Noi dobbiamo cercare col tempo di migliorare sempre di più la fase difensiva, di concedere sempre di meno agli avversari. È un dato che va analizzato più completamente, con la possibilità di lavorarci in maniera maniacale e chirurgica: fino ad oggi non ho avuto questa possibilità.”

Torregrossa e Sabelli saranno in campo dal primo minuto?

“Ernesto è stato eroico nel rimanere in campo con la ferita aperta, ce la vuole mettere tutta per esserci, così come Sabelli. Cerchiamo di recuperarli il prima possibile, ma se non ce la faranno giocherà qualcun altro al loro posto. Noi comunque cercheremo fino all’ultimo di recuperarli.”

Come commenta il fatto che il Brescia nell’ultimo anno ha avuto una delle difese più bucate d’Europa e cosa teme del L.R. Vicenza? Lo valuta uno scontro diretto?

“Io devo parlare del mio periodo, i numeri ci sono e non mi piace passare del passato. È cambiata anche la categoria. Di sicuro dobbiamo avere più compattezza, ci dobbiamo lavorare tanto. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Ferrara, dove abbiamo ballato tanto nei primi venti minuti. Devo cercare di trovare il giusto equilibrio tra le fasi, queste partite mi sono servite molto e quando potrò lavorare con continuità spingerò in maniera intensiva su determinati principi di gioco. Per quanto riguarda l’avversario, le partite sono tutte uguali: noi viviamo alla giornata e non guardiamo la classifica. È una partita difficilissima, da affrontare con grande attenzione e grande voglia. Loro sono una squadra allenata da un allenatore esperto, giocano un buon calcio e con l’Entella ha perso immeritatamente. Hanno una squadra costruita per stare nella parte alta della classifica e quindi dovremo affrontarli con grande tenacia.”

C’è qualcosa in più che chiede alla squadra per questa partita di apertura del 2021?

“Io chiedo la voglia di confermare il sacrificio fatto fino ad adesso nel darmi massima dedizione, applicazione e sacrificio. Hanno lavorato con grande intensità, e spero che continuino a farlo per loro, per dare sempre più valore a quello che fanno. E poi ci sono i tifosi a casa che ci guardano e dobbiamo sempre, anche nella sconfitta, uscire dal campo consapevoli di aver dato il massimo.”

Qual è il suo sogno o desiderio per questo 2021?

“Parlo da allenatore, io vorrei costruire un’identità di squadra importante da un punto di vista temperamentale, dal punto di vista della voglia di sacrificarsi, con un impianto di gioco che possa dare certezze ai ragazzi, esprimere un calcio divertente, con una squadra che si muove insieme con principi e concetti di gioco che possano dare a loro il piacere di giocare.”

Il centrocampo a tre con l’aiuto dei due esterni è quello che sta dando le risposte migliori: proseguirà su questa strada?

“Sicuramente ci ha dato delle certezze, andavano scoperte e sperimentate. Dobbiamo trovare quello che per noi è più efficace, lavoriamo sulla nostra identità futura, tenendo presente che non è il posizionamento in campo ma come si muovono i giocatori in relazione all’avversario a fare la differenza.”

A differenza di altre gestioni lei usa tutte e cinque le sostituzioni: le piace puntare su cambi programmati o sono perlopiù scelte legate all’andamento della partita?

“Un po’ di tutto, un po’ per l’andamento della partita e un po’ perché in questo periodo storico sono di grande aiuto per rifiatare. Poi c’è anche l’aspetto psicologico: tutti devono sentirsi partecipi, stanno rispondendo nel migliore dei modi, però mi è capitato anche in passato di usarne solo due: dipende dalla partita, dalla situazione.”

 

 

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