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Domani al “Menti” il L.R. Vicenza affronterà la Spal, una delle più serie candidate al ritorno in serie A, dopo la retrocessione dalla massima serie,  arrivata al termine della scorsa stagione. Abbiamo chiesto ad Alessandro Orlandin, direttore responsabile de lospallino.com di rispondere ad alcune domande sulla formazione di Ferrara.


Quali sono i punti di forza e i punti deboli della Spal?
Le armi migliori della Spal sono principalmente due: l’ampiezza dell’organico e la presenza di giocatori in grado di indirizzare le partite con una giocata estemporanea. La prima condizione non sempre si è verificata a causa di infortuni e malanni vari, ma in quest’ultima settimana Marino ha potuto lavorare con l’intero gruppo e questo non era mai successo in stagione. Il tecnico ora ha l’imbarazzo della scelta in tutti i reparti e può attingere dalla panchina senza abbassare la qualità. Per la partita del “Menti” rientrerà Valoti che è appunto uno degli elementi dotato del talento per fare la differenza anche quando il collettivo stenta, come peraltro s’è visto nella partita di andata. Tra i punti deboli, almeno in questa fase, includerei una certa inconsistenza difensiva che sta iniziando a costare cara. Contro Pordenone ed Empoli si sono visti errori individuali e di reparto che nel girone d’andata erano piuttosto rari. Oltre a questo la SPAL si sta dimostrando una squadra quasi indecifrabile dal punto di vista psicologico. Quando incappa nella giornata storta (è successo con la Cremonese e appunto col Pordenone) diventa completamente inconcludente in fase offensiva e priva di intensità in tutte le zone del campo. Questo avviene soprattutto nelle partite fuori casa e nessuno è riuscito ancora a spiegarne il motivo.

Al momento la classifica non è forse quella che si aspettava visto che l’obiettivo è il ritorno in serie A. che giudizio si può dare al campionato della Spal finora?
A margine di Spal-Empoli il presidente Mattioli ha detto che si aspettava di più e la sua è un’opinione condivisibile. Era lecito attendersi un rendimento leggermente migliore, ma soprattutto meno incertezze contro squadre decisamente meno attrezzate. Sfortunatamente quello attuale è un organico che sconta ancora problemi derivanti dall’ultima e sciagurata stagione di serie A. Ci sono giocatori rimasti controvoglia (anche se non lo ammetteranno mai esplicitamente) e altri che non sono in grado di sintonizzarsi con la mentalità richiesta per la serie B. Va detto che questo è il genere di problema che scontano spesso le retrocesse dal piano superiore. Non a caso anche Brescia e Lecce stanno vivendo una stagione al di sotto delle aspettative. Sarà senz’altro interessante vedere se la Spal riuscirà a ingranare in maniera convincente come aveva fatto a novembre con sei vittorie consecutive o se entrerà in crisi man mano che i punti diventeranno sempre più pesanti. Se la squadra non riuscisse ad agganciare uno dei primi due posti non sarebbe poi così sorprendente, ma se dovesse per qualche motivo fallire la qualificazione ai playoff la stagione sarebbe da considerare pessima.

Dopo il mercato di gennaio la Spal si può considerare più forte?
Più forte probabilmente no, meglio assortita sì. L’organico è stato un po’ sfoltito sia per ragioni tecniche (Brignola, Esposito, Jankovic) sia per esigenze di risparmio (Castro, D’Alessandro, Salamon) in quanto il monte-ingaggi a inizio stagione era per distacco il più alto della categoria. Considerato che Marino è passato dal 3-4-3 al 3-5-2, sono stati presi giocatori più funzionali all’impianto di gioco. A centrocampo sono arrivati due giocatori di sostanza come Mora e Segre e in avanti sono stati presi due giocatori forti fisicamente come Asencio e Tumminello. Le incognite principali gravano su questi ultimi, soprattutto su Tumminello che non gioca da settembre 2019 a causa di gravi infortuni. Se i due saranno in grado di stare bene fisicamente rappresenteranno due rinforzi validi per l’attacco. Altrimenti sarà dura rimanere competitivi con Paloschi, Floccari e Di Francesco e l’aggiunta dei pur bravi Primavera (Seck e Moro) aggregati in corso d’opera. L’opinione pubblica è rimasta piuttosto delusa dalla campagna invernale, ma d’altra parte non si possono scindere la componente tecnica e quella di bilancio. La Spal vuole essere competitiva, ma deve assolutamente ridurre i costi se non vuole trovarsi in acque agitate nel prossimo futuro.

Che momento sta attraversando la formazione di Pasquale Marino? in che condizione arriva alla sfida di Vicenza?
Tutt’altro che brillante. Nel girone di ritorno non ha ancora vinto (3 pareggi, 1 sconfitta) e nelle ultime quattro partite è sempre andata in svantaggio. Certo, se qualche episodio avesse girato a favore (vedi possibile rigore contro il Monza, e soprattutto il gol annullato in maniera incomprensibile a Cosenza) oggi si farebbero discorsi di segno un po’ diverso, ma le prestazioni sono quasi sempre state piuttosto deludenti. Ultimamente si è vista una buona Spal  per un’ora contro il Monza e nel secondo tempo contro l’Empoli, per il resto c’è stato poco per cui entusiasmarsi. Di incoraggiante c’è che Marino ha potuto lavorare un’intera settimana col gruppo e quindi si presume che le batterie siano state un po’ ricaricate. Il tecnico ha spesso sottolineato come la sua squadra finisse col pagare la fatica accumulata nei periodi più intensi e in effetti i risultati hanno dimostrato che la Spal non è in grado di reggere adeguatamente tre partite in una settimana.

Che tipo di partita ti immagini possa uscire?
Difficile fare previsioni. Ho avuto modo di vedere la prestazione del Vicenza a Salerno e mi è parsa una squadra in buona salute, tenace e che non si risparmia fino alla fine. Se approccerà la partita in questo modo potrà mettere seriamente in difficoltà la SPAL, soprattutto se saprà tenere i ritmi alti. Sull’altro fronte mi aspetto che i biancazzurri riescano a mostrare un approccio migliore di quello avuto finora lontano da Ferrara. In genere la Spal predilige tenere il possesso palla e cerca di creare pericoli dalle corsie laterali: se riuscirà a far fluire il suo gioco e magari portarsi in vantaggio potrebbe diventare difficile farle male, perché al netto di alcune amnesie sa difendersi bene. Per questo immagino possa essere una sfida tutto sommato equilibrata, al netto di episodi particolari in grado di indirizzare nettamente il risultato.

In caso di risultato negativo a Vicenza, la panchina di Marino sarebbe a rischio?
No, Marino è ancora molto saldo nella sua posizione. D’altra parte la Spal è ancora nel raggio del secondo posto e sarebbe davvero bizzarro cambiare guida tecnica in una situazione del genere. Certo, una sconfitta alimenterebbe ulteriormente lo scetticismo dell’opinione pubblica, ma dubito seriamente che la società possa considerare un cambio, anche se la situazione dovesse in qualche modo peggiorare. Come detto prima, l’occhio ai conti impone tantissima prudenza. Per quanto Marino abbia un contratto fino al termine della stagione non vedo realistico l’ingaggio di un suo sostituto, a maggior ragione se si considera che l’ex tecnico Leonardo Semplici è ancora a libro-paga per cifre non proprio irrisorie fino a giugno di quest’anno.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net