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La conferenza stampa di Riccardo Meggiorini a seguito dell’annuncio del rinnovo di contratto:

Avrei avuto un rinnovo legato alle presenze, il fatto che la società lo abbia anticipato mi fa molto piacere. Quando un giocatore fa bene significa che si trova nell’ambiente giusto, era una cosa che volevo. Si tratta sia di un premio che di uno stimolo per finire il campionato nel migliore dei modi. Quando sono arrivato sapevo benissimo quali fossero gli obiettivi, la società pensa in grande. Ho trovato un ambiente positivo, la società programma il futuro e merita altri palcoscenici.

La società ha sempre dato segnali positivi, c’è voglia di far bene. Il rinnovo è il primo passo per l’anno prossimo e ringrazio il club, mi dà ulteriore fiducia per terminare al meglio questa stagione. L’obiettivo non è ancora raggiunto, la cosa importante è la salvezza. Voglio fare sempre meglio, la società saprà fare le sue scelte per il bene del Vicenza. Bisogna pensare a finire bene questo campionato, è giusto concentrarsi sul presente.

Il cambio di maglia mi ha dato tanta motivazione, qui ho trovato veramente un ottimo gruppo che, rispetto all’inizio, è più solido. Questo aspetto permette di lavorare bene. Se siamo a 38 punti possiamo già arrivare all’obiettivo nelle prossime partite e ciò è merito di tutti. Poi, certo, far gol aiuta. Lanzafame dà del tu alla palla, sappiamo giocarla anche senza guardarci: sono quelle cose che si possono fare solo con determinati giocatori. Credo che tutti abbiano qualità importante, bisogna solo sfruttarle.

Il Cittadella? Li ringrazierò sempre, sono andato in Serie A grazie a loro che hanno creduto in me. Sarà una partita speciale, perchè mi hanno permesso di vivere emozioni e una carriera importanti. La sosta? I risultati ci hanno dato la giusta serenità per lavorare, l’ambiente è molto convinto. Gli allenamenti sono stati quelli di sempre. Sappiamo che venerdì sarà un match tosto, più difficile di tanti altri perchè il Cittadella è una squadra organizzata. 

Con l’esperienza maturata in campo, la testa è cambiata. Se avessi avuto la testa di adesso anni fa, avrei sicuramente potuto fare di più. Allo stesso tempo penso che siano aspetti che solo l’esperienza può migliorare. All’interno dello spogliatoio ci sono giocatori importanti, io sono più propenso a farmi sentire in campo. Non sono uno che parla alla squadra di continuo, preferisco trasmettere le cose in campo. Adesso posso permettermi di dare qualche consiglio ai miei compagni di reparto: ora sto dalla parte dei più grandi, quindi mi sento di dare dei suggerimenti ai più giovani non solo per quel che riguarda l’aspetto tecnico, ma anche quello mentale.

Se è difficile cambiare partner d’attacco? Ci conosciamo tutti bene. Magari all’inizio di campionato la fase era più di conoscenza e adattamento, man mano che passano le partite è normale trovarsi di più. Per forza di cose (Covid, infortuni, incontri ravvicinati) si è dovuto cambiare spesso, ma siamo stati bravi a mantenere lo stesso atteggiamento e idee.

Mimmo mi conosce, avrà visto negli anni quello che posso dare. L’anno scorso ho avuto un buon rullino di marcia, poi a fine campionato si sono verificare certe situazioni. Quando ero ragazzino ho fatto un provino e ricordo che c’era il mister Di Carlo, che poi ho ritrovato al Chievo.

Come sarà il mio prossimo gol? Mi piacciono quelli più strani. Il gol in rovesciata non mi ha stupito più di tanto perchè ce l’ho nelle corde. E’ importante però che con i gol arrivino i punti.

Il dopo? Ogni tanto me lo chiedono, quando lo fanno è già una brutta cosa. Dico sempre che io penso a giocare, non ho progetti. Quando sarà, vedrò cosa fare”.

 

 

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