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Come è andato il suo trasferimento qui a Vicenza?

“A fine stagione ho capito che non rientravo più nei piani del Modena. E’ stata una cosa inaspettata visto il rendimento personale e di squadra. Senza rancore ho ringraziato e salutato la famiglia Rivetti. Quando ho sentito dell’interesse del L.R. Vicenza non potevo fare un passo indietro vista la storia, la tradizione e l’ambizione di proprietà e piazza. Mi sono lanciato in questa nuova avventura senza proclami. Sappiamo di dover fare un campionato importante e di riaccendere l’entusiasmo. Stiamo lavorando tantissimo e duramente. Il campionato di serie C è lungo e difficile”.

Sappiamo che l’obiettivo è quello di provare a tornare in serie B. Se dovesse indicare i segreti irrinunciabili per centrare un risultato di questo tipo, quali indichereste?

“Una ricetta giusta non c’è perché si devono incastrare tante situazioni per vincere. Il gruppo, il sacrificio e il rispetto sono cose che non possono mai mancare. Qui ci sono tutte le possibilità per fare bene. Noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi. Io sono qui da 15/20 giorni e stiamo lavorando duramente con il mister”.

La filosofia di gioco di Baldini, molto propositiva finalizzata all’offesa più che alla difesa, si sposa bene con le sue caratteristiche personali?

“Sì, il Mister ci chiede di attaccare con tanti uomini e finalizzare l’azione. Noi siamo a sua completa disposizione. Non possiamo fare altro che seguire le sue indicazioni dell’allenatore e mettere in pratica le sue idee. Dobbiamo mettercela tutta. Sto vedendo da parte di tutti i miei compagni la predisposizione al lavoro. Lavoriamo molto bene, con entusiasmo. E’ un bell’ambiente”.

Lo stadio Menti lo conosce da avversario. Ricordiamo tutti che la Feralpi ci ha battuto con una sua doppietta. Quindi sa bene che l’ambiente e la tifoseria ha grandi aspettative.

“Sono venuto qui da avversario ed era sempre pieno. E’ uno stadio che trascina ma dobbiamo essere noi che li portiamo dalla nostra parte. Il pubblico è fondamentale, soprattutto nei momenti difficili.”

In carriera si è specializzato come centrocampista con il vizio del goal. 

“E’ una mia caratteristica. Sono comunque un giocatore di corsa che cerca di recuperare più palloni possibili. Il mio contributo è aiutare i giovani ad inserirsi”.

C’è qualcuno dei suoi nuovi compagni che conosceva già?

“No, ho giocato contro tanti ragazzi che ci sono qui. Ho giocato con Clayton a Cremona, che è nello staff del mister.”

La maglia numero 17 ha un significato?

“No, è il mio numero preferito. L’anno scorso ha portato bene e l’ho riproposto”.

Questa dote naturale del goal nasce c’è magari da caratteristiche offensive da  ragazzino?

“Si, nel settore giovanile da bambino. Negli ultimi anni ho avuto anche molta fortuna. Io sono disposto a rinunciare ai miei goal per l’obiettivo del L.R. Vicenza. A me interessa solo l’obiettivo di squadra.”

Vede qualche squadra, in particolare nel girone del L.R. Vicenza, che promette bene?

“Penso che il Pordenone, il Padova, la Triestina, la Feralpi e il Novara stanno allestendo formazioni ambiziose. Se però cominciamo a concentrarci sui risultati altrui perdiamo troppe energie. Dobbiamo pensare a noi stessi, a lavorare e ad amalgamarci”.

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