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Le dichiarazioni di Kaleb Jimenez e Riccardo Cataldi durante la conferenza stampa di presentazione:

Jimenez: “Ho iniziato come trequartista, solo che nell’ultima stagione mi sono dovuto adattare come mezz’ala o anche mediano. Sono un giocatore molto offensivo e quindi devo migliorare nella fase difensiva. Mi piace giocare palla al piede, smistare e provare le imbucate. Siamo tanti giovani, anche quelli della Primavera, con caratteristiche importanti. Qui ci sentiamo importanti e daremo il massimo per cercare di rubare il posto ai più vecchi, sempre per migliorare e fare bene e portare questa squadra a vincere il campionato.

Quando ho ricevuto la chiamata del procuratore ero in vacanza, mi ha prospettato due soluzioni. Ma ho scelto subito il Vicenza, in Serie C una delle migliori, se non la migliore. Se sento pressione? La pressione forse la sento al primo pallone, poi passa. È stato magnifico vedere lo stadio pieno perché non mi era mai successo di giocare con così tanta gente. È stata una bella emozione”.

Cataldi: “Il modulo più nelle mie corde? Il 352 è il ruolo del play è classico, ma posso adattarmi molto bene anche nel 3-4-3. Sono due moduli nuovi, perché in passato ho sempre giocato con la difesa a 4 ma sono sicuro che, con il lavoro e l’aiuto dei compagni, tutto diventerà più facile.

Nella sfortuna del fallimento del Catania, ho avuto la possibilità di arrivare qui già a fine aprile e conoscere l’ambiente e i compagni, questo mi ha facilitato. Siamo un gruppo molto unito e coeso, che ha voglia di lavorare; magari all’inizio non sta riuscendo tutto facilmente, ma appena assimileremo tutti i concetti saremo una squadra molto competitiva.

Il mio obiettivo a breve termine è rimettermi in forma. Ora sto recuperando dopo qualche problemino. Obiettivo personale è di essere a disposizione della squadra e del mister e cercare di fare bene ogni volta che mi verrà data la possibilità di scendere in campo.

Giocatori a cui mi ispiro? Busquets, penso sia uno dei centrocampisti più sottovalutati. Ma anche Jorginho che è molto bravo in quel ruolo e Milinković-Savić, ho scelto il 21 per lui. Di solito usavo il 23, ma era già occupato e quindi ho fatto questa scelta. Qui ci sono tanti compagni con qualità importanti, è un gruppo forte, completo e cerco di rubare qualcosa da quelli più grandi o chiedere a loro dei consigli.

Dove ritengo di dover migliorare? Sotto tutti i punti di vista, anche magari in quelle cose che mi riescono meglio come iniziare l’azione e ricevere palla o verticalizzare. Devo crescere in fase di non possesso, ma ho 21 anni e penso che la possibilità di crescere ci sia sempre”.

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