Andrea Mandorlini che “tifa” Vicenza e spera che torni in Serie A? Ma come, l’allenatore dell’Hellas Verona, da anni acerrimo nemico dei tifosi biancorossi, augura loro la gioia della promozione? No, non è impazzito, né si tratta di falso buonismo. Non sarebbe da lui. Semplicemente il “mandorla” ormai ha la pelle gialloblù e sa bene quale sia l’unico vero derby per i sostenitori dell’Hellas: quello con il Vicenza.
Lui, ricordiamo, si è seduto su entrambe le panchine. Su quella berica è rimasto solo nella stagione 2002-03, con il Vicenza in vetta alla classifica di B prima del tracollo fino all’ottavo posto. Un declino che causò la rottura con i tifosi biancorossi. Mandorlini arrivò ad augurare disgrazie calcistiche ai vicentini che se la sono legati al dito e, ogni volta che torna al Menti da avversario, lo inondano di fischi e insulti. Cresciuti di intensità quando il nemico è diventato condottiero degli odiati cugini, toccando anche questioni di campanilismo. Mandorlini nel 2010 ha infatti preso in mano l’Hellas, derelitto in Lega Pro, riportandolo in Serie A e diventando un idolo della tifoseria. Uno di loro.
Per questo ieri non ha fatto altro che confermare il senso di appartenenza. A poche ore dalla sfida tra Hellas e Chievo, in campo mentre scriviamo al Bentegodi, ha ribadito quale sia il vero derby per l’Hellas. Non quello con il Chievo, nonostante dopo 13 campionati di A e comparse in Coppa Uefa e Champions League non sia più la squadretta di quartiere. La partita più attesa è quella con il glorioso Lanerossi. “Il Chievo è una società che ha fatto bene e che è in serie A da più tempo di noi, ma noi siamo il Verona, dalla nostra abbiamo la storia e le vittorie. È una partita sentita e vogliamo vincerla”, la doverosa premessa di Mandorlini. E poi, sorridendo: “Dopo cinque anni qui a Verona sento tanti amici che fanno il tifo per il Vicenza e anche io spero torni in serie A. A parte gli scherzi: abbiamo rispetto del Chievo, ma noi siamo l’Hellas Verona…”. Una battuta, una provocazione o un augurio sincero? Una vera e propria gufata per gli scaramantici, che toccheranno ferro e qualcos’altro. La speranza, ovviamente, è che l’anno prossimo si possa davvero tornare a giocare il derby…