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Il momento è difficile, e parlare di vicende sportive in un contesto in cui c’è in ballo la salute delle persone è senza dubbio secondario. Fatta questa doverosa premessa, la nostra testata è nata per dare spazio ai tifosi biancorossi, per permettere a loro di esprimere idee, e per sollevare dubbi e domande alle quali noi cerchiamo sempre di dare risposte il più possibile precise ed esaurienti. In questi giorni il quesito più ricorrente è quello che riguarda un eventuale stop definitivo alla stagione senza la possibilità di portarla a termine nei tempi che consentano il regolare avvio della prossima, la 2020/2021. Lo stop ai campionati, il no anche alle partite a porte chiuse è chiesto da più parti con Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori che oggi dal suo profilo twitter ha sostenuto come – “fermare il calcio è l’atto più utile al Paese in questo momento” – un’affermazione che ha trovato parecchi appoggi soprattutto tra i responsabili medici di parecchie società calcistiche. La positività al Covid-19 del terzino della Reggiana Alessandro Favalli che arriva dopo quelle dei giocatori della Pianese, e la notizia della convocazione da parte del Presidente della Figc Gabriele Gravina di un Consiglio Federale straordinario il 10 marzo che avrà all’ordine del giorno proprio il proseguimento oppure lo stop ai campionati, porta inevitabilmente a chiedersi cosa accadrebbe nel caso si arrivi a non poter concludere la stagione in corso. Precisiamo che quanto si è letto da più parti dove nel caso di mancato completamento dei tornei conterebbe la classifica alla fine del girone d’andata, oppure quella dell’ultima giornata disputata, è privo di alcun fondamento. La realtà è che dal punto di vista regolamentare non è previsto assolutamente nulla, nel senso che non esiste una ipotesi che preveda la sospensione del campionato per un qualsiasi motivo, e di conseguenza non ci sono nemmeno normative che precisino se i risultati ottenuti abbiano una validità oppure se tutto possa essere cancellato in quanto i tornei non sono stati conclusi regolarmente. Per dirla chiara si tratta di un bel rebus da cui, al momento, nessuno saprebbe come venirne fuori. Facile prevedere che nessuno accetterebbe di essere retrocesso con un campionato non concluso e che i ricorsi al TAR si sprecherebbero. Così come è evidente che il meccanismo di promozioni e retrocessioni dalle varie categorie non potrebbe essere rispettato e che il contesto che si verrebbe a creare sarebbe di una grave complessità. La patata bollente è in mano alla Figc che probabilmente cercherà di fare il possibile (e forse anche l’impossibile) per concludere i vari campionati, magari prolungandoli a giugno anche se quest’anno è in programma il Campionato Europeo, ammesso che pure questo si riesca a giocarlo regolarmente. In questo contesto, a dir poco confuso e senza una regolamentazione chiara e precisa, non è da escludere che si arrivi anche alla cancellazione dei campionati in corso con la conseguente mancata assegnazione di promozioni e retrocessioni. Una ipotesi al momento poco probabile ma che purtroppo non è possibile escludere in maniera assoluta.

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