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Per la serie “il tifo si tramanda di padre in figlio e da nonno a nipote” oggi vi faccio conoscere Noemi, una bella ragazza ventunenne che pur essendo nata a Bologna può vantare un albero genealogico biancorosso da far invidia alla più accanita famiglia vicentina. Forse qualcuno di voi ricorderà la foto che ho scattato qualche tempo fa … con padre, figlio e nipote bolognesi bardati in biancorosso in occasione della partita contro il Bologna dell’anno scorso …….. Vederli tifare in curva sud tutti e tre insieme credo sia stata una delle emozioni più belle di questi ultimi anni, così scarsi di soddisfazioni.

Ciao Noemi, cominciamo con un po’ di storia … La famiglia Zanotto si è trasferita da Camisano Vicentino a Bologna negli anni sessanta per motivi di lavoro di tuo nonno Tranquillo, che però continuò a seguire le partite del Vicenza anche abitando nel capoluogo emiliano. E fu così che conobbe la nonna … galeotto fu il Lanerossi Vicenza, mi sento di dire … Immagino che poi le trasferte domenicali siano continuate anche dopo il matrimonio e dopo la nascita di tuo padre …
Certamente, anche se non spesso come prima… c’è da dire che i trasporti non erano efficienti come lo sono adesso, quindi era un po’ più complicato riuscire a essere presenti ad ogni partita. Dai racconti di mio nonno, so che mio padre ha sempre chiesto con insistenza di andare allo stadio, quindi appena si presentava l’occasione partivano. Quando invece non riuscivano a esserci ascoltavano la partita alla radio, senza perderne neanche un secondo. Poi quando mio padre è diventato adulto ha fatto lo stesso con me e mio fratello, trasmettendoci il tifo biancorosso e portandoci al Menti.

E così dopo tuo nonno e tuo papà è toccato a te e tuo fratello portare avanti la tradizione di famiglia
Si, ed è un vero piacere dato che io e mio fratello siamo nati e cresciuti in un ambiente dove il calcio e il tifo sono una vera e propria religione. Pensa che mio padre per addormentarci ci cantava i cori della Sud. Fin da piccoli ci hanno insegnato cosa vuol dire essere un tifoso, raccontandoci la storia del Vicenza e condividendo con noi le emozioni di ogni partita. Ricordo che da piccola il mio più grande desiderio era quello di essere tra i bambini che, all’inizio di una partita, accompagnano i giocatori in campo… così un giorno mio padre mi disse che me li avrebbe fatti vedere dal vivo e quella fu la prima volta che mi portò al Menti. Non potrò mai scordare quella giornata, giocammo contro il Piacenza e vincemmo quattro a due.

Tifo al femminile. Quando ho cominciato a frequentare la curva sud alla fine degli anni sessanta erano veramente poche le quote rosa allo stadio, poi con l’avvento del tifo organizzato e dei primi gruppi ultras intorno alla metà degli anni settanta la tendenza è cambiata, anche se a quei tempi le tifose venivano comunque considerate come quelle che correvano dietro ai giocatori più che delle vere appassionate di calcio. Oggi – e per fortuna dico io – gli spalti sono gremiti di una presenza femminile viva e attiva ….
Questa cosa non può che farmi piacere, sotto ogni punto di vista. Innanzitutto come donna, perché rappresenta un ulteriore passo in avanti nel raggiungimento dell’uguaglianza con gli uomini e in secondo luogo come tifosa, perché è bello sapere che si sono superati quei pregiudizi che prima ci tenevano lontane dagli stadi. Per come la vedo io non importa se siamo donne, uomini, giovani o vecchi, durante i novanta minuti della partita siamo tutti una “famiglia”, uniti da un legame non di sangue ma di fede biancorossa.

2 aprile 1998 …. Sono passati diciotto anni da quella sera magica (semifinale di andata di Coppa delle Coppe, ndr), che è rimasta scolpita nella memoria collettiva dei tifosi che hanno avuto la fortuna di viverla di persona – come il punto di massima soddisfazione della storia biancorossa … ma cosa prova chi invece quella sera non c’era?
Io nel 1998 avevo tre anni, quindi non ricordo quella giornata, posso solo dire quello che mi è stato raccontato. Se ancora oggi chiedo a mio nonno di ricordare quella serata gli vengono gli occhi lucidi … mi dice che è stato uno dei momenti più emozionanti della sua vita. Devo ammettere che, guardando la squadra di oggi, pensare al Vicenza che fu è senza dubbio doloroso. La prima emozione che mi viene in mente è nostalgia, avrei voluto poter vivere appieno gli “anni d’oro” del Vicenza per provare sulla mia pelle quelle emozioni indescrivibili.

Eh sì, hai voglia a dire non ero ancora nato o ero troppo piccolo per andare allo stadio …. certe emozioni si provano solo una volta nella vita. Allora dimmi, se tu dovessi scegliere tra poter vivere in prima persona uno di questi cinque grandissimi eventi, quale sceglieresti ?????
-Finale di ritorno assegnazione scudetto Associazione Calcio Vicenza vs Pro Vercelli – 18 giugno 1911
-Lanerossi “Real” Vicenza vs Juventus – 22 gennaio 1978 (record capienza Stadio Romeo Menti)
-Spareggio a Firenze Lanerossi Vicenza vs Piacenza – 16 maggio 1985
-Finale ritorno Coppa Italia Vicenza Calcio vs Napoli 1997 – 29 maggio 1997
-Semifinale andata Coppa delle Coppe Vicenza Calcio vs Chelsea 1998 – 2 aprile 1998
Se potessi vivere di persona uno di questi eventi sceglierei la partita del 22 gennaio 1978 contro la Juventus, perché quando vado allo stadio e lo vedo bello pieno mi si riempie il cuore. Visto che durante quell’incontro si raggiunse il record di capienza posso solo immaginare l’adrenalina e l’energia che si respirava. Mi sarebbe piaciuto trovarmi lì, in mezzo ai tifosi, a cantare a squarciagola per supportare la squadra insieme a così tante persone. Quando ci sono tante persone allo stadio mi sale nel cuore una grande gioia, perchè penso che un tifoso debba seguire la squadra in ogni circostanza, senza mai lasciarla, che si vinca o che si perda.

Hai un giocatore “del cuore” … uno che per questioni anagrafiche non sei riuscita ad applaudire? Vuoi mandargli un messaggio?
Un giocatore che ammiro molto è Roberto Baggio, non ho potuto vederlo giocare, ma la sua fama lo precede. Da quello che so è stato un grande in tutti i sensi, sia nel campo che fuori. So anche che i tifosi vicentini lo ricordano con affetto, anche grazie alle emozioni che ha regalato loro. Da quello che mi hanno raccontato è stato un gran giocatore, se potessi mandargli un messaggio lo ringrazierei per tutto quello che ha fatto per il Lane per il tempo che c’è stato.

Parliamo del Vicenza dei nostri giorni. Dopo quasi un mese dal suo arrivo, che impressione ti sei fatta del nostro nuovo mister?
Forse è ancora troppo presto per dare un giudizio, ma mi sembra che gli effetti del nuovo allenatore già si vedano. Partendo dal presupposto che peggio di prima non si può fare e che la squadra ha avuto parecchie sfortune, l’ambiente in cui è entrato non è dei migliori, ma mi sembra che stia facendo il suo lavoro in maniera seria e attenta. La cosa che mi piace di più è che sta dando la possibilità a tutti di mettersi in gioco, perchè per la salvezza niente conta di più di una squadra unita. Quando la squadra sale in campo si vede che c’è stato un cambio al vertice, prima mi sembrava di vedere sempre la stessa partita, mentre ora mi sembra che ci sia più gioco.

Dopo la bella affermazione casalinga con i fondamentali tre punti raccolti contro il Livorno, ecco ora il pareggio a Cesena, che ha confermato i grandi progressi della squadra. Scendendo nei particolari Benussi, Brighenti e Galano uber alles, ma anche tutti i compagni in grande spolvero mentre il solo Giacomelli fatica a ritrovare la bella condizione di inizio campionato. Peccato per palo e traversa, la vittoria la meritavamo noi …
Sono d’accordo con te, meritavamo di vincere, specialmente per come abbiamo giocato negli ultimi venti minuti. A mio parere l’arbitro non è stato all’altezza del suo compito, è stata clamorosa l’ammonizione di Galano dopo che aveva subito ben cinque falli. É stata comunque una bella partita, nonostante l’avversario fosse temibile ce la siamo giocata bene e questo dimostra che abbiamo tutte le carte in regola per essere una buona squadra. Per quanto riguarda Benussi e Galano hanno confermato di essere due punti fermi della squadra, mentre Giacomelli, come già contro il Livorno, ha buone intenzioni ma poca sostanza, rischiando a volte di creare più confusione che altro. Comunque a me questo Vicenza piace, spero che continui a giocare così fino alla fine del campionato.

Bene, ti ringrazio molto Noemi. Ti lascio lo spazio per i saluti al mister, alla squadra e ai tifosi ….
Un saluto e un grande in bocca al lupo al Mister Lerda per il suo lavoro, ma soprattutto grazie per non essersi arreso e averci dato una seconda chance. Spero che continui a fare il suo lavoro come ha fatto finora, con serietà e impegno. Un saluto anche alla squadra, che ci sta regalando delle belle emozioni. L’importante adesso è non arrendersi, continuate a lottare e puntate in alto… sono convinta che abbiate tutte le carte in regola per farcela e noi tifosi vi sosterremo sempre. Infine un saluto a tutti i tifosi biancorossi, che sono i migliori e l’hanno dimostrato in più occasioni. Ho visto l’affluenza che c’è stata nella scorsa partita contro il Cesena e, lasciatevelo dire, siete fantastici! Continuate a crederci e a sostenere i nostri ragazzi!

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