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Per l’intervista di questa settimana ci spostiamo in Lombardia, più precisamente a Lecco, dove incontriamo Luca Ronzani, un tifoso “da fora” che ha una bella storia da raccontarci.

Ciao Luca, cominciamo con la domanda di rito. Come, dove e quando è iniziata la tua storia d’amore con il Lane …
Ciao Anna e grazie per questo spazio, mi hai fatto riaprire i cassetti dei ricordi! Premetto che le mie origini paterne sono vicentine – più precisamente dell’altopiano di Asiago – così porto sempre nel cuore quelle terre meravigliose dove ho trascorso la maggior parte delle mie vacanze estive. Ricordo che nell’estate del 1995 all’età di 11 anni ero ospite a casa di una cugina di mio papà di Lusiana: sul tavolo in sala da pranzo c’era una copia del Giornale di Vicenza, in prima pagina spiccava un giocatore di calcio con in mano una gigantesca A, e rimasi letteralmente folgorato! Era l’anno della promozione in serie A, del grande periodo che tutti abbiamo nel cuore e il giocatore in questione era il mio bomber preferito di sempre ovvero Roberto Murgita. Ricordo che da lì in poi ho iniziato a seguire la squadra assiduamente alla tv, alla radio e sui giornali e volevo avere a tutti i costi la maglia biancorossa con il numero nove!

Il tuo più bel ricordo?
Ce ne sono davvero tanti, ma ricordo come se fosse ieri una “fuga” organizzata nei minimi dettagli! Era la stagione 1998/99, avevo 14 anni e mi ero messo in testa di realizzare il mio sogno di assistere a una partita del Lane al Menti. Ci pensavamo da un bel po’ io e mio fratello Alberto, finché un giorno ci siamo decisi, la partita giusta era quella del 7 febbraio contro il Piacenza. Avere finalmente tra le mani il biglietto del treno con destinazione Vicenza mi ha fatto partire l’adrenalina a mille! Ovviamente i miei erano all’oscuro di tutto, ci siamo inventati che andavamo a mangiare da alcuni amici che saremmo tornati alla sera. Ricordo ancora il viaggio, preparato nei minimi dettagli, persino il percorso a piedi dalla stazione al Menti era stato studiato attentamente. E poi una volta arrivati … mi ricordo che mi tremavano le gambe e che passando fuori dalla sud un tipo grande e grosso con giubbotto dei Vigilantes, credo fosse Pancho, mi ha squadrato e in dialetto veneto mi ha chiesto se stessi bene e se doveva portarmi all’ospedale! Ero talmente emozionato che ero sbiancato in viso … mi sembrava davvero impossibile di essere lì … e poi una volta entrati ricordo l’emozione e i cori incessanti della sud. La partita terminò con una vittoria per 1 a 0 con un gol di Ambrosetti … fantastico!

Una volta arrivati alla sospirata salvezza potrebbe finalmente aprirsi un nuovo capitolo della storia del nostro Vicenza, con il passaggio di proprietà dalla Finalfa alla Vi.Fin.. Dalle ultime dichiarazioni degli interessati sembra che manchino ancora sei mesi alle firme poi dovrebbe essere fatta…
Io spero che finalmente sia arrivato questo momento, anzi sono ne certo perché altrimenti la Vi.Fin. non avrebbe pagato nemmeno gli stipendi a fine aprile… credo che per noi sia l’unica linfa vitale per evitare il fallimento. Al di là di tutte le polemiche che ci sono state penso che adesso sia giunta l’ora di avere un punto di riferimento societario solido e compatto per costruire un futuro che a Vicenza manca da troppi anni e spero soprattutto che Finalfa finalmente decida di lasciar spazio a chi vuole il bene di questa città.

E qui si apre anche il problema dello stadio. Tenere il Romeo Menti dove si trova, provvedendo a lavori di ristrutturazione? Oppure costruire lo stadio nuovo magari a Vicenza est con ristoranti, zona commerciale, parcheggi e servizi accessori?
La “questione stadio” lo sanno tutti quanto sia calda. Ci sono pro e contro … in entrambi i casi c’è chi è favorevole a un nuovo impianto perché sistemare il Menti costa troppo. Ho avuto la fortuna per anni di fare il “pendolare” e di assistere a parecchie partite in casa in curva sud, l’atmosfera che si prova appena si sale sugli spalti credo sia unica, perché si sente quanta storia ci sia in quel campo, se pensiamo che per anni ci sono passate le squadre più blasonate d’Italia e che era diventato famoso con il suo pilone in tribuna che ostacolava le riprese televisive. E dopo che in quel campo è stata sollevata la Coppa Italia si fa proprio fatica a pensare di smantellarlo. Uno stadio moderno fuori città – pur funzionale che sia – non si potrà mai paragonare al Menti, ma questa è solo la mia personale opinione!

Dopo l’arrivo di mister Lerda abbiamo visto una squadra rasserenata e rigenerata, con alcuni giocatori che hanno velocemente perso i chili di troppo. Qual è secondo te il segreto del tecnico piemontese?
Come dici tu ha rasserenato l’ambiente e questo credo sia molto importante, la squadra aveva perso fiducia perché i risultati non arrivavano e credo giocasse molto sotto pressione prima del suo arrivo. Ho visto in tv la sua prima conferenza stampa e mi ha fatto da subito una buona impressione, perché ha rimarcato più volte che doveva agire sulla testa dei giocatori e i risultati si sono visti in parte anche nella prima sfida casalinga con il Cagliari. Ma la vera differenza si nota appena la squadra scende in campo, lui ha ridato fiducia al gruppo e ha fatto capire che la squadra è viva. Con questo non voglio dire che tutte le colpe siano di Marino, ma probabilmente si era rotta l’armonia che era riuscito a creare la scorsa stagione.

Una piacevolissima sorpresa è stato l’arrivo di Daniel Adejo, nigeriano di nascita come Giulio Ebagua, che con il suo grande agonismo è ormai diventato il beniamino dei tifosi biancorossi …. Non sarà dotato di una classe sopraffina, ma con lui – come recitava il motto degli Alpini nella Grande Guerra – “DI QUI NON SI PASSA”! E pensare che era nato come esterno di centrocampo…
Purtroppo c’è sempre il timore che i giocatori svincolati siano dei bidoni. In questo caso Daniel si è praticamente trovato a giocare da titolare fin da subito anche per l’infortunio di Laverone e la difesa – con lui centrale – ha iniziato a girare molto bene, soffre meno le ripartenze degli avversari e subisce meno gol, ovviamente il discorso non vale molto nell’ultima partita con lo Spezia, ma peccato che il suo colpo di testa abbia trovato poca fortuna, poteva essere l’occasione di riaprire la partita.

Un altro nuovo grande punto di riferimento è rappresentato dal portiere Francesco Benussi, che dal suo esordio nella porta biancorossa a causa dell’infortunio occorso a Mauro Vigorito. Fino alla partita con lo Spezia aveva collezionato una serie di ottime prestazioni…
Mi dispiace per Vigorito che la scorsa stagione aveva fatto molto bene … Benussi oltre che un giocatore esperto si è dimostrato una persona di grande umiltà, si è capito nelle dichiarazioni rilasciate a fine partite che è uno tosto. Riesce a dare tranquillità alla difesa e secondo me anche allo spogliatoio. Nelle ultime partite è stato decisivo e si è fatto sempre trovare pronto. Peccato per l’ultima partita con lo Spezia forse tutta la squadra ha risentito la stanchezza delle tre partite ravvicinate … non ravviso comunque sue particolari responsabilità in due dei tre gol subiti … non poteva fare molto.

Anche a Salerno 38 coraggiosi hanno affrontato una trasferta lunghissima pur di non far mancare il sostegno alla squadra. Come dire… il Vicenza – ovunque vada – non è mai solo…
Il popolo biancorosso credo sia unico. Ti racconto questo particolare episodio… all’inizio di un campionato – sapendo che riuscivo a seguire quasi tutte le partite in casa – un gruppo di ragazzi degli allora Vigilantes fece una colletta e mi regalò l’abbonamento. Ricordo molto bene lo stupore misto a felicità nell’avere in mano l’abbonamento. Voglio ancora ringraziarli pubblicamente di questo gesto, anche se è passato tanto tempo questa è una di quelle emozioni che conserverò per sempre nel mio cuore! E poi nei momenti difficili la Curva Sud canta e incita comunque la squadra fino al novantesimo, nella buona e nella cattiva sorte. Penso che da altre parti tutta questa pazienza non ci sia. Volevo poi sottolineare con molto piacere che il numero di tifosi in trasferta è aumentato, per esempio a Cesena vedere così tante sciarpe e bandiere biancorosse da quasi l’impressione di giocare in casa!

Contro lo Spezia di Mimmo Di Carlo è arrivata una netta sconfitta casalinga. Preoccupano soprattutto le condizioni degli ultimi infortunati in vista della difficile trasferta di Brescia…
Una sconfitta sì… ma con una squadra molto più forte e in forma, e mettiamoci pure un po’ di sfortuna che quest’anno purtroppo ci ha accompagnato troppe volte. Forse il Vicenza ha pagato le tre partite in sette giorni, anche perché come dici tu gli infortunati – e chi sta stringendo i denti per vari problemi – sono tanti. Vediamo in settimana se lo staff medico di mister Lerda riuscirà a recuperare qualche giocatore, in caso contrario credo che metterà in campo la migliore formazione possibile e sono sicuro che chi scenderà in campo darà comunque il massimo.

Siamo arrivati ai saluti finali. Vuoi mandare un tuo personale saluto a mister Lerda, alla squadra e ai tifosi biancorossi?
Io mi porto dentro un sogno da tanto tempo: vorrei tornare a vedere la casacca biancorossa negli stadi più importanti d’Italia e vederla giocare come all’epoca della Coppa Italia. Vorrei che si potesse ritrovare il fattore Menti, ovvero che le squadre avversarie abbiano paura di entrare nel nostro campo come succedeva tanto, troppo tempo fa. Io spero che in Lerda, nella squadra, nella nuova società scatti questa la molla dell’orgoglio che riporti il Lanerossi Vicenza là dove merita di stare. Ai tifosi mando un grosso saluto, mi piacerebbe elencare uno per uno tutti i volti che adesso scorrono nella mia memoria, ma sono davvero troppi! Ho vissuto dei momenti splendidi in curva con voi e posso solo rinnovarvi il mio grazie sincero. Ringrazio Simonetta, la sorella di Maico di Desenzano che ti ha fatto il mio nome e poi tutti gli amici dello stadio… Bruno… Adriano e Pancho, una persona davvero eccezionale! Grazie a Biancorossi.net per lo strepitoso lavoro, perché con i vostri aggiornamenti fa sentire noi tifosi “da fora” come se fossimo lì a Vicenza insieme a tutti voi. Ci vediamo in curva il 7 maggio!

Grazie Luca … ti aspettiamo allora!

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