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Via Schio, cessione davvero vicina?

Da 19 Dicembre 2011 - 11:37Non Ci Sono Commenti3 min leggere

Prezzo. La notizia era nell’aria da tempo, ma nell’ultima settimana le indiscrezioni hanno preso sempre più consistenza considerato che tra le parti si è raggiunto un accordo sul prezzo che è stato fissato a 2 milioni di euro per il 51%. L’imprenditore che attende il via libera dall’analisi degli istituti bancari e sembra ad un passo dal diventare il nuovo azionista di maggioranza del Vicenza calcio è Massimo Masolo già noto alle vicende biancorosse per essere uno dei dodici imprenditori locali che l’attuale presidente del Vicenza calcio coinvolse a metà giugno di quest’anno nel progetto di allargamento della base societaria.

Cassingena. Masolo e Sergio Cassingena quindi si conoscono bene e pare che una delle richieste del professionista vicentino riguardi la possibilità che l’attuale massimo dirigente berico resti in società pur in minoranza.

Quote. E’ bene ricordare che Cassingena ha ceduto al figlio Dario il 15% delle quote e che personalmente detiene un 5% all’interno del 70% appartenete ai soci Sisa. Ed è proprio da quel 70% che Masolo andrebbe ad acquisire il suo 51% che gli permetterebbe di assumere il comando della stanza dei bottoni. La prima questione da definire è la seguente. Il 49% di minoranza sarebbe formata dal 15% di Dario Cassingena, dal 15% di Nicola Baggio e dal rimanente 19% che resterebbe ancora ai soci Sisa che, a parte Tiziano Cunico, non sono mai voluti apparire.·Se Sergio Cassingena volesse uscire definitivamente chi gestirà questo 19%? E che rapporto avrebbe Masolo con una minoranza che di fatto da almeno un anno ha chiuso i cordoni della borsa?

Isola. La seconda questione dominante è poi il centro tecnico di Isola Vicentina che apparentemente non dovrebbe entrare nell’accordo. Difficile pensare però che la cosa stia in questi termini. Il centro ha un costo annuo tra affitti da pagare, alla River per i campi e alla Sporting per gli stabili, e spese di gestione vicino al milione di euro all’anno ed è facile pensare che in atto ci sia una discussione per trovare una soluzione al problema. Nelle ultime ore è circolata l’indiscrezione di un incontro in cui hanno partecipato Sergio Cassingena, i vertici della River e quelli della Sporting per risolvere l’annosa questione, ma da quanto è trapelato sembra che la fumata sia stata nera. Difficile dire se questo possa rallentare una trattativa che pare in stato avanzato, di fatto però come un anno fa c’è dietro l’angolo una seconda cordata.

La cordata romana. Un anno fa fu Massone ad aspettare i passi falsi del senatore Filippi, adesso c’è un altro romano. Non si tratta però di Alberto Gianni, che stava assieme a Paolo Di Stanislao (ad avvicinare i due fu il responsabile dell’area tecnica della Roma, Bruno Conti), bensì di Andrea Gianni, un omonimo, che di professione fa il commercialista. Della cordata di Andrea Gianni poco si sa, così come poco si seppe di quella dell’avvocato Massone. Il quadro al momento sembra molto simile a quello del dicembre scorso, i tifosi biancorossi si augurano che il finale stavolta sia diverso.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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