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Via Schio: l’ora dei pezzi grossi

Da 1 Gennaio 2012 - 23:30Non Ci Sono Commenti3 min leggere

Ecco che se pensiamo per un attimo alla trattativa in corso per l’acquisto del 51% delle quote come ad una partita di poker, si può dire che siamo arrivati al punto cruciale in cui i protagonisti devono mostrare le carte e si viene a conoscenza di chi vince e chi perde. Finora le notizie trapelate da via Schio non sono state molte, ma le indiscrezioni sono arrivate alla stampa fin troppo facilmente, quasi la si volesse indirizzare in un’unica e ben precisa direzione. Il nome di Massimo Masolo era noto da tempo, quello del commercialista e vice presidente della Moretti Spa, Luca Moretti è stato quasi consegnato a chi fa informazione da chi di solito è più muto di un pesce. Anche dei fratelli Prandina, titolari dell’omonima azienda di Schio, abbiamo già scritto. Non resta quindi che fare un punto della situazione per capire a che punto è la trattativa che da più parti è stata data in fase molto avanzata, considerato che pare sia arrivato anche il fondamentale parere positivo della banca Popolare di Vicenza. Il dentista vicentino Massimo Masolo è stata finora la figura che, suo malgrado, si è esposta di più. Ma lui stesso, con le poche parole pronunciate pubblicamente, ha voluto fortemente chiarire che la sua è una posizione di ambasciatore, di chi introduce la trattativa e poi si fa quasi da parte. Realistico? Pare proprio di sì. Masolo avrà di sicuro un ruolo nella eventuale nuova proprietà, ma difficilmente di primo piano, quasi certamente non quello da presidente. Stesso discorso per Moretti, che finora ha svolto il suo lavoro, quello del commercialista, e che avrà un incarico nel nuovo organigramma societario (e magari un posto nel nuovo cda). Siamo quindi di fronte ai cosiddetti “pesci piccoli”, ma ora è arrivato il momento che in campo entrino i “pezzi da novanta”. Si è sempre parlato di una cordata di imprenditori vicentini e non, e la cosa pare confermata. Così come pare certa la presenza di un socio forte (vicentino) che finora è rimasto ben nascosto dietro le quinte, intenzionato a rimanerci fino alle eventuali firme e infastidito dai primi articoli sulla trattativa. Recenti indiscrezioni hanno confermato anche la presenza di almeno due imprenditori non berici, probabilmente lombardi, e che la cordata avrebbe definito i dettagli della società che acquisterà il 51% delle quote azionarie del Vicenza. Chiaro che a questo punto, mentre i tecnici delle due parti continuano a lavorare, si attende solo il ritorno di Sergio Cassingena dalla sua vacanza in Sudamerica. Per la firma sul contratto o per sancire l’ennesima fumata nera, ipotesi che al momento pare assai meno probabile della prima. Ma visti i precedenti di una società che è in vendita da oltre due anni e che ha visto un’infinità di trattative fatte più di chiacchiere che di fatti, è opportuno andare con i piedi di piombo. Dieci giorni ancora, poi la vicenda si chiuderà e tutti ne conosceranno il finale.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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