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“Nella prossima giornata tutte le squadre della B, ma chiederemo di fare altrettanto anche all’Aia, scenderanno in campo con la maglia numero 25 insieme alla foto di Morosini”. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi nel corso di alcune interviste con tv e radio. 
‘Come sta vivendo questi giorni, questi momenti’ gli è stato chiesto? “Io ho cercato di fare il mio dovere attorno a questa tragedia, attorno alla quale si e’ raccolta tutta la Serie B. Dovevamo farlo in modo discreto e non eclatante. In questi casi bisogna rimanere in silenzio rispetto alla normalità e riflettere sul dato dei tanti problemi cardiaci che colpiscono tante persone ogni giorno, così come successo al povero Piermario. Le prime 48 ore dunque sono passate silenziosamente a pensare a quanto è successo e a cosa si può fare”.
Proprio circa gli aiuti alla famiglia di Morosini, Abodi dice che “c’e’ tanta generosità a cui dovremo dare un po’ d’ordine. Noi ci metteremo in fila, assieme agli altri, Figc, Aic, società, altre leghe, armonizzando le varie iniziative. Sicuramente non mancherà l’aiuto economico alla sorella, quello che però servirà è la dimensione umana di questo aiuto, quell’affetto che Piermario le dedicava”.
Riguardo invece la solidarietà del mondo del calcio, Abodi ha parlato “di grande famiglia che sa dare il meglio di sé. L´amarezza e’ che lo sa dare solo nei momenti di dolore. La speranza, invece, e’ che ciò avvenga sempre. Vedere Barcellona, Manchester e Real Madrid fermarsi e giocare col lutto al braccio e’ segno che c´e’ una grande comunità del calcio. L’amarezza è che questo spirito di affetto e solidarietà emerge solo nei momenti difficili. Concentriamo la sensibilità in questi momenti e poi la perdiamo nella vita quotidiana. Se questa rimarrà anche nei giorni che verranno, la morte di Piermario avrà un senso”.
Circa le polemiche che sono scaturite riguardo alla prevenzione sulla salute dei giocatori e sui soccorsi a Pescara, Abodi ha detto che: “Nell´immediatezza dei fatti si dicono cose senza fare verifiche e si traggono conclusioni devastanti senza alcuna conoscenza. Dal punto di vista della tempestività degli interventi, ci saranno testimonianze di come le procedure dei medici del Pescara e del Livorno siano state tempestive. In Italia viene riconosciuto un livello che altri Paesi non hanno. Da questo punto di vista abbiamo già fatto qualcosa, ma non mai abbastanza. Il richiamo della morte di Piermario quello di migliorare ulteriormente i controlli e l’assistenza in campo vale soprattutto per i campi di periferia, dove c’è ancora da lavorare. Ed è qui – ha concluso Abodi – che il calcio professionistico può dare il proprio contributo nella propria dimensione territoriale”. 

(foto da museovicenzacalcio1902.net)

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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