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Mercato

Vicenza, ancora tanto da scoprire e…costruire

Da 6 Agosto 2013 - 17:35Non Ci Sono Commenti5 min leggere

Il ruolo di estremo difensore in casa biancorossa è quindi da assegnare e l’ipotesi di Davide Facchin del Pavia resta possibile ma certamente molto meno probabile di una decina di giorni fa. Crescono invece le quotazioni di Enrico Alfonso (nella foto) che si allena con il gruppo e che gode della stima del preparatore dei portieri Michele De Bernardin.

In attesa che venga sciolto il nodo portiere, il rebus più grande riguarda senza dubbio la linea difensiva. Il problema più immediato da risolvere è legato alla posizione di Marco Pisano che dopo aver rifiutato la cessione all’Aquila dovrà trovare una soluzione per lasciare Vicenza che sia di gradimento per entrambe le parti considerato che le strade del difensore romano e della società berica sono destinate a dividersi. In partenza c’è anche Nicolas Giani che potrebbe essere ceduto alla Juve Stabia (da dove arriverebbe l’ex empolese Alessandro Vinci), ed in bilico c’è anche la posizione di Alessandro Camisa che, contestato dalla tifoseria e con un contratto dimezzato rispetto a quello della scorsa stagione, non sembra felicissimo di restare in biancorosso. Considerato che Raffaele Imparato è considerato un’alternativa, e che pure Salvatore D’Elia potrebbe essere ceduto, se ne deduce che il solo Oualid El Hasni pare sicuro di restare. E’ un reparto arretrato quindi tutto da ricostruire con la necessità di acquistare un terzino destro, almeno due centrali (tre, se Camisa verrà ceduto) e magari anche un terzino sinistro. La ricerca del terzino destro ha visto la dirigenza berica valutare le posizione di Manuel Daffara, dell’ex pavese Gaetano Capogrosso, e di Alex Benvenga sul quale in questi giorni si è discusso con il Varese senza, al momento, aver trovato una soluzione condivisa da entrambe le società. Il ruolo resta quindi scoperto anche se potrebbe prendere quota lo scambio con la Juve Stabia che porterebbe Nicolas Giani in Campania e Alessandro Vinci a Vicenza.

Più chiara è invece la situazione relativa al ruolo dei centrali. Piace Emanuele Padella ma il Grosseto, al momento, non sembra disposto ad accettare pedine di scambio, ma il vero obiettivo è Antonello Giosa che nella scorsa stagione ha vinto il campionato con la maglia dell’Avellino. Ma vicino a vestire maglia biancorossa è anche Alberto Marchiori, capitano della primavera del Genoa e considerato uno dei giovani più promettenti della stagione appena conclusa. E’ quindi una difesa da rifare e considerato che mancano venti giorni alla prima di campionato bisogna cominciare a comporre il puzzle perché, per quanto bravi e a conoscenza della materia difensiva, Lopez e Praticò avranno bisogno di almeno una decina di giorni per amalgamare il reparto. Cosa che urge fare anche per il centrocampo dove manca un giocatore che sia in grado di costruire, recuperare palla e dare peso e personalità alla squadra. Un mediano difficile da reperire sul mercato per chi può spendere, figurarsi per chi, come il Vicenza, non ha il becco di un quattrino. Piace Michele Castagnetti, lo scorso campionato al Feralpi Salò, ma il Vicenza sta prendendo tempo per valutare al meglio la crescita soprattutto di Giuseppe Palma e di Giovanni Sbrissa che contro il Ferealpi Salò ha mostrato di avere i mezzi per dare una mano a mister Lopez. Sia Palma che Sbrissa (e così Corticchia) non sono pronti per fare i titolari in una squadra che punta ai vertici della classifica della lega Pro, e se l’obiettivo è centrare i play off allora il centrocampo necessita di un giocatore che sia pronto subito a dare un contributo importante alla squadra biancorossa. Piace Filipe Gomes Riberio del Siena, ma la concorrenza per l’ex mediano del Varese è qualificata anche in serie B e arrivare a chiudere con il Siena non sarà quindi per niente facile.

In attacco la situazione è invece diversa in quanto quello che c’è è senza dubbio di buona qualità. Però, e qui sta il punto, se si punta in alto Stefano Giacomelli e Mattia Mustacchio non si devono muovere da Vicenza. E, sia ben chiaro, che potrebbe anche non bastare perché davanti c’è anche la posizione di Simone Tiribocchi da decifrare. Cosa potrà garantire l’ex atalantino in termini di gol e di partecipazione al gioco al Vicenza? Perché, meglio dire le cose come stanno, il Tir non ha fornito il rendimento che tutti a Vicenza speravano potesse dare. E vedere Tiribocchi allenarsi al massimo, tenere un comportamento esemplare, purtroppo non è sufficiente. Conta il campo ed il confronto con l’avversario e, al momento, l’esito non è stato incoraggiante. Miglior impressione l’ha fatta Maritato reduce da un’ottima stagione al Sud Tirol, e decisamente cresciuto rispetto a quando aveva lasciato Vicenza. Ma Maritato, se Tiribocchi resterà quello attuale (e ahimè della scorsa stagione) non basterà a tenere il Vicenza nelle zone alte della classifica. Per cui se l’obiettivo è fare bene, cioè provare a risalire, il quadro è chiaro: servono almeno tre, quattro rinforzi importanti e non cedere i giocatori che hanno dimostrato di poter fare la differenza in lega Pro. Non fosse così il Vicenza si appresterebbe a vivere un altro campionato anonimo, e considerati i precedenti saremmo già oltre ogni limite di sopportazione per una tifoseria che al 4 di agosto si è presentata in quasi duemila alla prima al Menti dopo due retrocessioni di fila e dopo una marea di umiliazioni e delusioni.

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