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Reggiana, la questione stadio al centro di un campionato deludente

Da 12 Dicembre 2013 - 11:12Non Ci Sono Commenti4 min leggere

È dalla lontana stagione 1996-97 che manca la sfida tra Reggiana e Vicenza. Al Giglio finì senza reti. Era l’ultimo anno in Serie A per i granata, da allora rimasti impelagati nell’inferno della Serie C. Domenica le due squadre tornano a sfidarsi al Giglio. O sarebbe meglio, ormai, chiamarlo Mapei Stadium. Non possiamo cominciare l’analisi degli avversari senza parlare della questione stadio. Non sono mica dettagli: si tratta di un simbolo sacro per i tifosi, che spesso per questioni economiche viene calpestato. Il Città del Tricolore di Reggio Emilia pochi giorni fa è infatti passato dalle mani della Reggiana a quelle del Sassuolo, che vi sta disputando le gare di Serie A. La Mapei del presidente dei neroverdi Giorgio Squinzi si è infatti aggiudicata l’acquisto dell’impianto all’asta. L’ex Giglio era passato sotto la gestione del Tribunale dopo il fallimento della Reggiana Calcio. Era pronto un piano del Comune per farlo tornare di proprietà granata, ma l‘offerta della Mapei, superiore di 100mila euro, ha scombinato i piani e fatto infuriare i tifosi della Regia. Non tutto è perduto. La legge prevede infatti che la Football Properties, la società controllata da Reggiana e Comune nata proprio per rilevare lo stadio, abbia dieci giorni di tempo per rilanciare. Se non sarà in grado di superare l’offerta per ora vincente l’impianto sarà definitivamente in mano alla Mapei. La società di Squinzi in un comunicato ha spiegato che “l’acquisto del Mapei Stadium Città del Tricolore può essere considerato un risultato importante non solo per l’U.S. Sassuolo ma anche per l’A.c. Reggiana 1919 e per la città di Reggio Emilia”. I tifosi granata non la pensano così, e si sentono espropriati della loro casa. Durante l’ultima sfida casalinga del Sassuolo gli ultras granata sono entrati nel loro settore e, pacificamente, hanno intonato cori di protesta. I gruppi della Sud hanno poi diffuso un comunicato in cui attaccano dirigenza e Comune, che hanno permesso che diventassero “ospiti in casa nostra”.

Statistiche e precedenti. Parliamo ora della Reggiana che, con 19 punti, occupa una posizione anonima di metà classifica. Un campionato deludente quello della squadra guidata da Pier Francesco Battistini, anche se i playoff restano alla portata. La vittoria a Pavia, arrivata dopo ben due mesi, ha portato ossigeno. La speranza per i granata è battere il Vicenza per dare una svolta al campionato. Le statistiche delle partite casalinghe sono però tutt’altro che esaltanti: una vittoria, un pareggio e quattro sconfitte (quindi solo quattro punti), 8 gol fatti, 11 subiti. Meglio la media del Vicenza che in trasferta ha conquistato 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte). Alla Reggiana manca un vero bomber. Chi ha segnato più gol è Elio De Silvestro, con quattro reti all’attivo. Meglio dei biancorossi, i cui goleador Simone Tiribocchi e Stefano Giacomelli son fermi a tre marcature. A Reggio Emilia Reggiana e Vicenza si sono incontrate 12 volte: 6 pareggi e 3 vittorie per entrambi i club. 11 i gol realizzati dagli emiliani, 9 dai veneti. La prima volta, che si giocò nel lontano 1940 in Serie B, vide vincere i padroni di casa per 2-1. L’ultima volta, come scritto sopra, risale al campionato 1996-97. In campo ci saranno alcuni ex. Paolo Zanetti, Michele Cavion e Filippo Capitanio, oggi in granata, hanno calpestato il prato del Menti. Il biancorosso Piergiuseppe Maritato ha invece giocato con la Reggiana due anni fa.

L’allenatore. Chiudiamo con le parole del mister della Reggiana Pier Francesco Battistini a Tuttolegapro: “Domenica arriva il Vicenza, un’ottima squadra, ma se la Reggiana gioca come sa potrà sicuramente dargli fastidio. Sarebbe importante tornare a gioire in casa insieme ai nostri tifosi. Gli abbiamo dedicato la vittoria di Pavia perché comprendiamo la loro protesta e delusione per la vicenda stadio. I tifosi della Reggiana meritano dei campionati migliori rispetto a quelli che hanno visto negli ultimi tempi ma abbiamo bisogno del loro sostegno per raggiungere insieme gli obiettivi prefissati”.

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