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[comunicato societario] Vicenza Calcio esprime totale condanna per l’aggressione subita ieri pomeriggio, all’esterno dello Stadio Romeo Menti, dall’agente fuori servizio che si stava recando con il figlio tredicenne ad assistere alla partita: folle gesto accolto con incredulità e sdegno.Fatto reso ancora più grave per essersi consumato sotto gli occhi del giovane figlio dell’agente.

Il Club biancorosso stigmatizza questo increscioso fatto, che stride con la vera e autentica passione che da sempre contraddistingue la tifoseria biancorossa ancora una volta dimostrata durante l’incontro di ieri e ribadisce piena solidarietà all’agente aggredito e alla sua famiglia rigettando ogni forma di eccesso.

Vicenza Calcio intende rivolgere, nell’occasione, un plauso all’encomiabile lavoro svolto ogni domenica negli stadi dalle Forze dell’Ordine per garantire che un grande spettacolo possa essere tutelato e preservato, nella certezza che l’impegno per un calcio migliore verta sul rispetto, sul dialogo e sulla costante collaborazione tra le varie componenti e che il nostro agire ci identifichi prima come cittadini oltre che tifosi.

Vicenza Calcio è lieto di invitare il figlio dell’agente aggredito al Centro Tecnico di Isola Vicentina ad assistere agli allenamenti e così ricevere l’abbraccio dei Suoi beniamini e dimenticare un pomeriggio difficile evitando di allontanarsi dalla squadra della Sua Città e dallo sport più bello.

Il comunicato di via Schio fa riferimento agli episodi di cronaca avvenuti ieri pomeriggio al Menti e che hanno avuto come protagonisti tre tifosi biancorossi.  Qui di seguito un estratto dell’articolo di oggi de Il Giornale di Vicenza in merito all’accaduto.

[…] Una domenica che si è conclusa con tre arresti e due poliziotti che sono rimasti feriti e hanno dovuto andare al pronto soccorso. Tre fermati, si diceva, ma in due momenti distinti. Il primo a finire nei guai è stato Alberto Pauletto, 41 anni, residente a Cresole di Caldogno e già colpito dal Daspo, il provvedimento che vieta ai tifosi di partecipare alle manifestazioni sportive. Deve rispondere, appunto, della violazione della misura. Subito dopo sono stati arrestati dalla polizia, con l´aiuto dei carabinieri, anche due fratelli: Nicola e Enrico Zaniolo. Il primo, 37 anni, residente a Quinto Vicentino era a sua volta colpito da Daspo ed è accusato, oltre al fatto di non aver rispettato il provvedimento, anche di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. E di questo deve rispondere anche il fratello Enrico, 29 anni di Vicenza. Il primo episodio ha visto protagonista Alberto Pauletto. Da quanto hanno ricostruito gli agenti l´uomo avrebbe cercato di entrare dalla curva sud ma, subito riconosciuto, avrebbe fatto in tempo a scappare. Senza darsi per vinto, però. Pochi minuti dopo nuovo tentativo all´ingresso dei distinti, cercando di accodarsi ad un altro tifoso. E questa volta è stato bloccato e arrestato. Pochi minuti dopo è scoppiato il caos. I due fratelli si sono presentati all´ingresso. Nessun problema per il più giovane, mentre Nicola Zaniolo, pur avendo un biglietto (si sta cercando di accertare come se lo sia procurato, visto che è colpito da Daspo) è stato riconosciuto dagli agenti. Fuga verso via Dal Grande e qui l´incontro con un agente fuori servizio che stava accompagnando il figlio a vedere la partita. I due lo hanno riconosciuto ed è scoppiata la violenza: botte, insulti e minacce davanti al ragazzino terrorizzato. Il poliziotto è riuscito a dare l´allarme e quando la coppia ha tentato, per la seconda volta, di passare i controlli è stata bloccata. Impresa non facile. Di nuovo i due avrebbero reagito, ferendo un secondo poliziotto della Digos prima di essere immobilizzati. I due agenti sono stati giudicati guaribili dai medici in dieci giorni.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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