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Abbiamo ricordato che la prima sfida calcistica tra Vicenza e Livorno avvenne in terra toscana il 27 novembre 1921 e riportò la sconfitta dei biancorossi per 2 a 1.

Dopo la catastrofe della Prima Guerra Mondiale, i campionati erano faticosamente ripresi sotto la spinta del grande entusiasmo di sportivi e tifosi. Le società calcistiche però dovevano fare i conti con la pesantissima crisi economica che non permetteva più di sostenere i costi di gestione e fu proprio in questo contesto che si concretizzò la scissione nel governo del calcio. Le squadre maggiori, sconfitte dalle cosiddette minori – abbandonarono la Federazione Italiana Giuoco Calcio per formare la Confederazione Calcistica Italiana: il Vicenza partecipò – assieme al gruppo di dissidenti che annoverava Vercelli, Novara, Bologna Andrea Doria, Mantova, Juventus, Hellas Verona, Milanese, Livorno, Milan e Spezia – al girone A della cosiddetta Lega Nord.

Cogliamo l’occasione della memoria di questo incontro per aprire il cassetto dei ricordi polverosi e tirarne fuori un articolo che offre qualche succoso spunto di riflessione sulla situazione del Vicenza in questo delicato momento della sua storia centenaria:

LA PROVINCIA DI VICENZA del 25 agosto 1921

CALCIO

Mentre la lotta fra la Federazione Calcistica Italiana (ente ufficiale) e le 24 maggiori squadre, clamorosamente staccatesi, non accenna a una speranza di risoluzione, è opportuno notare che l’A.C. Vicenza si prepara in silenzio al nuovo e interessantissimo Campionato con serietà e ardore.

Per dare un’idea dell’interessamento che in tutte le città d’Italia si nutre per l’appassionato Gioco del Calcio basti dire che S.E. l’on. Bonomi, Presidente del Consiglio, ha accettato la carica di presidente dell’A.C. Mantova cui si interessa vivamente e alla quale ha dato prove tangibili di simpatia, seguendo il sistema dell’Inghilterra dove i più grandi uomini politici non sdegnano di dare la loro adesione alle Società Sportive e assistono ufficialmente alle gare più emozionanti. Anche da noi, dunque, il risveglio esiste e noi non possiamo che compiacercene.

Come si disse l’A.C. Vicenza – conscia della sovrana importanza del “match” che dovrà sostenere quest’anno – conta di prepararvisi con la massima serietà e noi confidiamo che la cittadinanza aiuterà largamente il suo massimo club che cerca di riaffermare i cospicui allori dell’ante guerra.

Il cammino del Vicenza nel Campionato C.C.I. 1921-1922 fu a dir poco disastroso (alla fine raccolse solamente la miseria di sette punti, terminando ovviamente all’ultimo posto in classifica) e a nulla valse lo spareggio per rimanere in Prima Categoria contro il neopromosso Derthona, cui soccombette in entrambi gli incontri.

Il confronto con i nostri giorni non può non strapparci un sorriso … giochiamo quindi al fantacalcio con Renzi Presidente della Fiorentina, Grillo del Genoa, Veltroni della Juve, Prodi del Bologna, Rutelli della Lazio, Gasparri della Roma, La Russa dell’Inter e con Salvini che alla fine riesce a detronizzare Berlusconi dalla presidenza del Milan …

E il nostro povero Lane? Dai tempi di Mariano Rumor tutto tace anche grazie al lento declino della politica vicentina. Sono lontanissimi i giorni in cui la vita della squadra era un prezioso patrimonio delle istituzioni locali e nazionali, la poltrona della Presidenza del Consiglio era a strisce biancorosse e in certe delicatissime partite di fine stagione al Romeo Menti venivano miracolosamente designati arbitri cosiddetti “casalinghi”…

Magari non si vinceva lo stesso, ma si percepiva comunque l’interesse e l’attenzione della politica locale verso la squadra e la preoccupazione per la sua permanenza nella massima serie. Il Vicenza in serie A veniva considerato infatti un valore importante, un punto di riferimento per la città e per tutta la sua laboriosa provincia e un sano esempio per i giovani dell’epoca.

Già … un buono sponsor serve sempre, lo dimostra il sindaco-ultras gialloblù Flavio Tosi, che è riuscito a portare il derelitto Hellas Verona dalla Lega Pro fino ai fasti della Serie A … e ora la sua caduta in disgrazia coincide con la probabile retrocessione della squadra scaligera.

Honny soit qui mal y pense”

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