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Quando ho letto la notizia che il Watford Football Club (che milita nella English Premier League) ha spedito in omaggio la nuova “terza maglia” direttamente a casa dei tifosi che hanno partecipato a tutte le diciannove trasferte dello scorso campionato, accompagnandola con una lettera di ringraziamento del capitano Troy Deeney, non ho potuto non pensare a una persona speciale del nostro tifo biancorosso. Carlo Ziggiotto infatti incarna fedelmente il tifoso onnipresente e quindi era doveroso rendergli omaggio con uno spazio a lui dedicato.

Buongiorno Carlo, cominciamo dall’inizio …. la tua prima volta al Menti.

Buongiorno Anna, innanzitutto grazie per la tua intervista … io comunque la maglia in omaggio non l’avrei presa …. Lo scorso campionato ho saltato proprio trasferta d’esordio contro il Modena a Forlì, era il primo giorno di lavoro al rientro dalle ferie e non ho proprio potuto assentarmi. Mi chiedo qual è stata la mia prima al Menti … Non ci crederai ma non la posso ricordare. Mio Papà ha iniziato a portarmi allo stadio che ero piccolino, non riuscivo nemmeno a salire i gradoni dei Distinti da solo. Mi ha sempre detto che non ricorda se sia stata proprio quel famoso Vicenza-Napoli finita in goleada per noi, con sei “peri” nella porta di Dino Zoff, il portiere della Nazionale …..

Il tifo della curva sud, un tempo accomunato sotto lo storico nome VIGILANTES, si è poi frammentato in svariati gruppi più piccoli che non si riconoscevano sotto un’unica guida, ma solo in pochi hanno poi resistito al tempo e all’orrendo sfacelo societario. Ricordo una miriade di nomi che ora non ci sono più. Di circa un’ottantina di pezze visibili nelle varie foto d’epoca siamo passati a poco più di venti. Come mai?

Non so dirti se ci sia un solo e unico motivo, certamente questi ultimi quattordici anni di gestione societaria hanno allontanato i tifosi dallo stadio perché perdere si può, ma essere anche presi in giro no … Pertanto direi al 99% imputabile alla società.

In tanti anni di tifo numerosi sono i ricordi che hai messo nella tua saccoccia biancorossa. Te ne lascio tirare fuori solo uno, bello o brutto che sia ….

E’ difficile, sono tanti sia belli sia brutti … sarebbe facile dire la finale di Coppa Italia ma scelgo la trasferta del 27/09/2014 allo stadio Scida di Crotone: io e Francesco, gli unici due tifosi presenti in curva nel settore ospiti applauditi da una parte dello stadio sia per un coro in un momento “silenzioso”, che a fine partita.

Sono veramente poche le trasferte a cui sei mancato. Qual é quella che ancora oggi rimpiangi?

E’ vero, in questi ultimi anni ne ho mancate pochissime, diciamo che dopo ogni trasferta spero di non dover rimpiangere la successiva, comunque posso dirti che in linea generale preferisco le trasferte alle partite in casa, sono esperienze che si vivono molto più intensamente, si passa una giornata intera insieme agli amici vestiti con i nostri amati colori biancorossi. Se si affrontano costi tempo e fatica è solo per quello …..

Tanti sono i mali del calcio moderno. Il peggiore di tutti è stato lo svuotamento degli stadi e la perdita di una parte di quel prezioso patrimonio che si chiama tifosi. L’avvento delle PAYTV e – a mio modestissimo avviso – anche le cervellotiche normative su trasferte e tessera del tifoso sono le cause di questa emorragia. Tu cosa ne pensi?

Personalmente sarà impossibile vedermi abbonato ad una PAYTV …. resto dell’idea che il calcio vada “vissuto” e questo lo puoi fare solo allo stadio. Il problema tessera ha certamente contribuito a svuotare gli stadi … purtroppo nel nostro paese si inventano problemi per far finta di risolverne altri …. sempre che questi lo siano!

Le società più lungimiranti attuano strategie molto intelligenti verso i tifosi, sulla stregua di quanto pongono in essere le grosse aziende con i loro migliori clienti. Il supporter è sempre una risorsa, non un pollo da spennare …. Tanto per fare un esempio nel sito internet dell’Atalanta c’è una pagina dedicata al “Progetto Neonati Atalantini”. Il presidente dell’Atalanta Percassi ha il piacere di regalare a tutti i bimbi che nascono negli ospedali di Bergamo e della provincia la maglietta nerazzurra dell’Atalanta. La maglia e la passione per i colori nerazzurri devono crescere insieme a lui … “Se sei bergamasco non puoi non amare l’Atalanta, la squadra della tua città”. E se nasci vicentino?

Mi emoziono sempre quando vedo un bambino che indossa orgogliosamente la maglia biancorossa, penso che si potrebbe attuare qualche iniziativa per i più piccoli, far girare giocatori e allenatore per le scuole della nostra città e provincia. I ragazzi devono sentirsi onorati di appartenere a questi colori e amare la squadra della propria città prima di tutte le altre. A Vicenza non si deve tifare per gli squadroni metropolitani … Anna io sportivamente, o meglio da tifoso, odio Verona per natura come è giusto che sia, ma per scelta odio la Juve e questo sentimento è nato in me quando vedevo coetanei della mia età tifare la Vecchia Signora ai tempi del Real Vicenza di Pablito. E’ una rabbia che da anni mi porto dentro e penso che non passerà mai.

Ho voluto sottolineare l’esempio di Watford F.C. e Atalanta per arrivare al dunque. Il tifoso biancorosso ha vissuto tante amarezze e delusioni in questi ultimi quattordici anni, in un misto di rabbia, umiliazione e rassegnazione. A fronte di una dedizione assoluta e di una vasta partecipazione anche a livello economico per consentire il proseguo dell’esercizio provvisorio ha avuto in cambio l’ultimo sberleffo …. Il penoso mercatino delle rimanenze di magazzino allestito dal curatore fallimentare. Allettata dall’annunciata presenza di “autentici cimeli biancorossi” anch’io mi sono messa in fila per più di due ore, in modo da essere tra i primi fortunati a poter accedere alla stanza dei tesori. Mi sono trovata tra le mani un berretto in lana con ponpon e un ferma carte in plexiglas databili all’inizio degli anni duemila. E due maglie della squadra primavera acquistate a un prezzo maggiorato rispetto alla prima vendita. E’ questo che ci siamo meritati? Scusami lo sfogo …. ma è un sassolino che mi dovevo togliere dalla scarpa.

Riguardo lo scorso anno penso che non ci possano essere aggettivi per definire il popolo biancorosso … Per quanto riguarda il resto credo che i cimeli non si possano vendere al mercatino dell’usato anzi ciò che è stato venduto neanche lo definirei tale.

So che conti amicizie personali con molti ex giocatori del Vicenza … quali sono le tre che ti sono più care e perché?

Premetto che la maggior parte sono ex giocatori più o meno recenti, ma non vorrei farti nomi … magari ti racconto qualche aneddoto … Da chi ci ha consigliato un ristorante per un pranzo durante una trasferta e poi ci ha raggiunto e ha mangiato con noi. Da chi mi ha colpito con una frase dicendomi “guarda che sono un ragazzo normale con la sola fortuna che come lavoro gioco a calcio” e da lì in poi è nata un’amicizia che mi ha portato a essere, assieme ad altri, praticamente ospite dei suoi genitori in una trasferta, dopo che lui era stato ceduto a un’altra squadra. Da chi durante il riscaldamento prepartita mi ha riconosciuto dalla voce quando gli ho chiesto di fare un gol e addirittura in una partita in trasferta è venuto a darmi il cinque attraverso la rete. Oppure la volta che una persona mi chiede informazioni per raggiungere lo stadio perché doveva accompagnare un’anziana e poi ho scoperto che era la nonna del giocatore, al che le ho regalato la sciarpa. O quel giocatore costretto a trasferirsi con cui ho avuto una lunga chiacchierata nel Piazzale di Monte Berico, mentre i compagni lo aspettavano in auto. A quello che mi ha chiamato a fine stagione perché svuotando l’armadio aveva dei capi di abbigliamento del Lane e me li ha regalati. A chi mi ha chiesto un passaggio in auto … e tanti ricordi ancora ….

Se ci stesse leggendo Renzo Rosso, che cosa ti sentiresti di chiedergli per noi tifosi? C’è un’iniziativa che ti sta particolarmente a cuore veder realizzata?

Non so se altri tifosi condividono la mia idea … nella conferenza stampa Renzo Rosso ne ha pure parlato e mi riferisco al settore giovanile. Ho due miei amici che hanno i rispettivi figli vicentini che giocano uno al Bologna ed uno al Verona … ecco a me piacerebbe che questo non succedesse più. Vorrei che sia i ragazzi che i loro genitori fossero orgogliosi di poter far crescere calcisticamente i figli con la R stampata nel cuore. Questo è quello che mi preme di più ….

Dopo le prime due partitelle ad Asiago e l’incontro di Coppa Italia quali sono le tue prime impressioni sul nuovo L.R. Vicenza società e sul L.R. Vicenza squadra?

Sulla società non credo si possa dire nulla visto quello che Renzo Rosso ha fatto a Bassano portandolo nello scorso campionato a partecipare ai playoff. Ora dobbiamo lasciargli il tempo per lavorare e personalmente credo che il ritorno di Paolo Bedin in società sia un’ulteriore enorme garanzia sul progetto. Sulla squadra condivido ciò che da più parti si va dicendo ovvero che manca una punta che faccia gol e un centrocampista che sappia dettare i tempi alla squadra. Però posso dire che si nota un’ossatura già collaudata. Sono molto fiducioso.

Per il finale come al solito spazio ai saluti ed eventuali messaggi alla squadra e a mister Colella

Alla squadra dico soltanto che il popolo biancorosso s’innamora tremendamente quando vede uscire dal campo dei ragazzi che hanno dato tutto, onorando la maglia con la R sul petto e noi saremo lì, anche con un risultato avverso, ad applaudirli. Per il resto ci vedremo sicuramente al Menti, ma anche in giro per gli stadi d’Italia …

Grazie Carlo per il tuo prezioso contributo, ti auguro e mi auguro che Vicenza torni ad essere presto la Nobile Provinciale dei tempi d’oro e che i nostri bambini scelgano di andare al Menti a tifare il Lane piuttosto che farsi accompagnare a Verona o a Sassuolo per applaudire il Cristiano Ronaldo del momento. E, detto a titolo puramente personale … una maglia con la R sul cuore – oltre ad essere la più bella – per quello che rappresenta ovvero il simbolo dell’eterna lotta fra Davide e Golia, ne vale cento dei mercenari del calcio che legano la propria immagine a un puro e talvolta immorale valore economico. Che si chiamino CR7, Gianluigi Donnarumma o Mauro Icardi.

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