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Il designato per il punto di riferimento dell’attacco del L.R. Vicenza Virtus non è in realtà un volto nuovo. I tifosi biancorossi si ricordano bene di Rachid Arma, transitato all’ombra dei berici nella stagione 2010/2011. Esperienza negativa quella del marocchino classe ’85, chiuso come ruolo di titolare dalla migliore stagione di Elvis Abbruscato. Arma così non colleziona nemmeno una decina di presenze con il culmine della frustrazione che arriva alla penultima al Menti. Sotto di 2-1 contro il Pescara, la squadra dell’allora tecnico Maran si ritrova a battere un calcio di rigore in pieno recupero. Dal dischetto Arma spiazza l’improvvisato portiere ma nell’esultare polemizza un po’ con tutti, dall’allenatore ai tifosi che già due settimane dopo lo sommergono di fischi al suo ingresso in campo. Nonostante le scuse – prima in campo e poi in sala stampa (qui il video) – a fine stagione le strade si separano. Il giocatore cresciuto a San Bonifacio (dove alternava gli allenamenti al lavoro in fabbrica) lascia così nuovamente il Veneto per tornare alla Spal dove così come nella prima avventura estense raggiunge la doppia cifra diventando una garanzia di rendimento per la terza serie. Le squadre che vogliono puntare su un alto attaccante centrale (supera il metro e novanta) hanno fatto affidamento su Arma: prima il Carpi (diventando uno dei principali artefici della storica promozione in B), poi il Pisa, infine Reggiana, Pordenone e Triestina. Il curriculum lo vede sempre superare la doppia cifra nelle ultime 5 stagioni per uno score complessivo di circa 250 presenze e oltre 100 centri tra B e C. Nell’ultima annata ha rappresentato la cartina di tornasole della Triestina: bene all’inizio, in calando nella seconda parte di stagione con 6 reti nelle prime 12 gare e solo altri 2 nelle successive 23 per lo più da titolare.

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