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Albertazzi  6 – E’ attento e preciso nello sbrigare l’ordinaria amministrazione, e nulla può sul gol subito. Il suo lo fa, non dipende da lui se fare gol è diventata un’impresa

Salviato 4 – Partita da dimenticare. Si vede poco in fase di spinta e non convince quando deve difendere. Nell’azione del gol, Rubbo gli passa davanti e lui sta a guardare

Pasini 5.5 –  Gioca in anticipo sugli avanti della Virtus Verona limitando Grandolfo. Nell’azione del gol segue N’Ze ma qualcosa di più forse poteva fare

Bizzotto 5.5 – Gioca un match nervoso, quasi prevedendo quello che stava per succedere. Nel finale si prende anche un giallo a causa di un inutile fallo di frustazione

Martin s.v. – Deve abbandonare il campo a causa di un dolore alla spalla dopo soli venti minuti (dal 23′ Stevanin 5 – Non riesce a sfondare in fase offensiva e soffre troppo quando difende)

Zarpellon 5.5 – Qualche buon spunto, ma si spegne progressivamente. Non è serata nemmeno per lui

Zonta 5 – Impalpabile. Dovrebbe prendere per mano la squadra ma non ha ancora la personalità per poterlo fare. Prestazione negativa

Nicolò Bianchi 4.5 – Partita anonima. Corre spesso a vuoto facendo anche fatica a trovare la posizione in campo. Dove è finito il guerriero di inizio stagione?  (dal 75’ Bovo 4.5 – Entra per suonare la carica ma del suo ingresso in campo non c’è traccia)

Curcio 5 – Gioca parecchi palloni ma manca di precisione soprattutto nelle conclusioni verso la porta avversaria (dal 75’ Arma 4.5 – Serena lo butta nella mischia sperando in un colpo dei suoi. Invece non la prende mai)

Giacomelli 5 – Crea (da solo) e fallisce almeno due occasioni da gol clamorose. Per provare ci prova, ma non riesce più a segnare

Maistrello 5 – Serena gli dà fiducia e nella prima parte di gara è senza dubbio il più pericoloso dei biancorossi. Poi con il passare dei minuti anche lui sparisce dal campo e il suo nome scompare dal taccuino

Serena 5 – Manda in campo Salviato che è sembrato lontano da una condizione accettabile di forma. A centrocampo lascia in panchina sia Cinelli che Bovo quando almeno l’esperienza in campo di uno dei due sarebbe servita anche di aiuto soprattutto a Zonta. In avanti prova a cambiare interpreti, ritenta con la coppia Maistrello e Arma nel finale, ma il gol non arriva. Ma più di tutto è parsa grave l’incapacità di lottare dei suoi e di creare gioco anche contro l’ultima della classifica. A fine gara si dimette ammettendo le proprie responsabilità. Un gesto raro nel calcio perché un contratto di solito non si molla mai, ma questo conferma la signorilità dell’uomo che si assume colpe anche non sue. L’avevamo scritto per Colella (era il 16 novembre dello scorso anno) e il copia-incolla che riportiamo è attualissimo: con questo organico difficile fare molto meglio, servono rinforzi  (ma che siano di sicuro valore) e questi non li può acquistare il tecnico che dopo la prestazione contro il Monza non era Guardiola ma adesso non può essere diventato un incapace. La realtà è che la nuova proprietà non ha ancora capito che Vicenza non è Bassano dove quarto, sesto, ottavo posto, alla fine faceva poca differenza, e che se indossi la maglia biancorossa e disputi la serie C non puoi limitarti a partecipare. A Vicenza quasi 8 mila abbonati hanno dato fiducia al nuovo progetto convinti di poter lottare per vincere il campionato. Poi in serie B ci va una sola squadra e puoi anche non farcela ma alzare bandiera bianca a dicembre non è accettabile. E questo non può dipendere certo solo dal tecnico ma anche da chi ha costruito questo organico e dalla proprietà perché in tutte le società (e quelle di calcio non fanno eccezione) tutto dipende da chi comanda. Era il 16 novembre, e tutto è ancora molto attuale.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net