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Grandi – 6,5: Intuisce il rigore ma Sarao è bravo ad angolare la traiettoria e pochi minuti dopo è pronto sulla conclusione di Franchini, che poteva indirizzare la partita su altri binari. Mezzo punto in più, non tanto perché il Cesena abbia concluso con insistenza a rete, ma per la personalità con cui gestisce la sua area anche sui palloni alti.

Bruscagin – 6: Protagonista sfortunato nell’occasione del penalty dove finisce cornuto (rigore) e bastonato (ammonizione) nonostante a detta dei moviolisti colpisca nettamente la palla. Per il resto si industria a coprire su Zecca, senza lanciarsi troppo in avventure offensive.

Padella – 6,5: Duello senza esclusione di colpi con Sarao da cui esce sostanzialmente vincitore.

Cappelletti – 6,5: Tornato a far coppia con Padella impone la sua fisicità. Non va in difficoltà neanche quando entra lo spauracchio Butic

Barlocco – 6: Viene messo sovente in crisi da un cliente scomodo come Borello che un paio di volte, nel primo tempo, lo prende in infilata, costringendolo a limitare le scorribande. Sufficienza risicata.

Vandeputte – 7: Voto alto nonostante sprechi una succulenta occasione per chiudere il match prima del novantesimo. Bravo a far velo e opportunista nel tap-in vincente nell’azione del gol, il folletto belga ancora un volta convince. (dal 78′ Tronco – s.v. esordio stagionale. Si piazza in posizione di mezzala destra, e da’ un robusto contributo anche con qualche chiusura importante)

Rigoni – 6:  La sfanga con l’esperienza ma si vede che non è ancora al cento per cento. I ritmi alti del primo tempo non lo aiutano e talvolta va un po’ in difficoltà. In campo comunque la su a presenza si fa sempre sentire. (dal 71′ Pontisso – 6: venticinque minuti di lotta più che di governo, risponde presente)

Zonta – 6: Entra nell’azione del gol con la conclusione da fuori che Agliardi respinge sui piedi di Vandeputte. Per il resto il saldo tra palloni recuperati e quelli gestiti in maniera poco brillante gli vale comunque la sufficienza

Giacomelli – 7: Si ripresenta sul dischetto dopo l’errore con la Vis Pesaro ma stavolta il bersaglio è centrato, con buona pace di chi non lo valuta un gran rigorista. Si guadagna la massima punizione (dubbia come quello del Cesena) che porta i tre punti ed è costantemente pericoloso. Terzino aggiunto nel finale in aiuto alla squadra (dall’ 88′ Zarpellon – sv: spiccioli di match dove comunque guadagna applausi da un pubblico che ne aspetta sempre la definitiva consacrazione)

Guerra – 5.5: Frulla molto ma produce poco. E’ sicuramente vero che si sbatte per andare in pressione nella fase di costruzione avversaria ma manca sempre qualcosa sotto l’aspetto della pericolosità in avanti. Nel prossimo match troverà il “suo” Piacenza. Che sia l’occasione buona per far vedere di che pasta è fatto? (dal 71′ Arma – 6: non produce molto più di Guerra, per carità, ma entra in una fase del match che per i colori biancorossi è più conservativa che propositiva e si adegua)

Marotta – 7: Inesauribile, spazia su tutto il fronte d’attacco e piace per come sa gestire la palla a seconda dei momenti della partita. Esperienza, tecnica, malizia, cattiveria agonistica… mette in campo tutto quello che si chiede ad un attaccante e gli manca solo il gol. Nel finale cala ma fiutando la sostituzione raddoppia gli sforzi e chiude in campo.

Di Carlo – 7: Mantiene il Vicenza al secondo posto solitario in scia del Padova al termine di una partita contro una squadra scorbutica e brillante fisicamente. Nel finale non disdegna di passare ad un più quadrato 4-4-2 per portare a casa il risultato. Piace che una squadra definita corazzata per qualità metta in campo anche qualità atletiche, agonistiche e voglia di portare a casa i tre punti

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