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Nella conferenza stampa in vista di Parma-L.R. Vicenza, il tecnico dei ducali Giuseppe Iachini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Qual è il punto sulla situazione degli infortunati?
“Non ci sono novità, c’è solo da verificare le condizioni di Tutino, gli altri restano out. Osorio ha avuto un problema alla schiena, e quindi non recupera.”

Come si affrontano queste partite?
“Non voglio sentir parlare di squadra che molla, che non ci crede, che non va in campo per continuare a lottare, a vincere e a giocarsi tutte le partite al meglio come ha fatto fino ad oggi, dal primo al novantacinquesimo minuto per giocarsi i tre punti, con lo spirito e l’atteggiamento che ha messo nelle partite. Questo non fa parte né del mio DNA né di quello che ci siamo detti negli spogliatoi all’interno del gruppo, al quale non posso rimproverare nulla. Siamo in piena sintonia con i nostri tifosi che ci hanno sostenuto prima della sfida con il Cittadella. Dobbiamo affrontare una partita alla volta da qui alla fine per fare il massimo dei punti. Nei numeri la squadra ha avuto una grande crescita, ha trovato una sua identità di gioco, è cresciuta sia sul piano individuale che del collettivo, è diventata la seconda difesa del campionato, è la squadra che crea più occasioni da gol del campionato. Solo nelle ultime cinque partite abbiamo tirato in porta 70 volte facendo solo 3 gol, abbiamo avuto 50 calci d’angolo a favore. Se dobbiamo riconoscerci un difetto è la poca prolificità e concretezza: non abbiamo saputo concretizzare le occasioni create. Sotto l’aspetto della solidità, nonostante l’impiego di quattro, cinque giocatori offensivi contemporaneamente, la squadra ha tenuto benissimo, ha sofferto pochissimo, come dimostra il fatto che i nostri portieri sono stati poco impegnati. Noi dobbiamo continuare su questo percorso e andare in campo organizzati, con mentalità e atteggiamento giusti, cercando dal primo al novantacinquesimo minuto di vincere le partite. Con il Cittadella per pochi cm non abbiamo ribaltato la partita, dimostrando di avere carattere, spirito e voglia di vincere le partite, di andare ad aggredire l’avversario fino all’ultimo minuto. Dobbiamo lavorare sul nostro difetto di non riuscire a concretizzare quanto creato, ma sull’impegno non si transige. A fine stagione tireremo le somme, ma nel frattempo va riconosciuta la crescita individuale di molti giocatori che vengono tenuti sott’occhio dalle loro Nazionali. Se osservatori da tutta Europa vengono a vederli ogni partita significa che stiamo facendo un percorso importante, che però non è premiato dai risultati. Stando ai numeri dovremmo sicuramente avere più punti, ma il calcio è fatto anche di episodi, di numeri e di momenti che non stanno premiando la squadra. Guai però a non avere lo spirito, la mentalità e l’atteggiamento per incidere nel modo giusto nelle partite.”

La situazione di classifica, che vede il Parma a 11 punti dai playoff con nove partite alla fine del campionato, non è usuale per lei e per la sua carriera…
“Tante cose non sono state usuali quest’anno, non abbiamo mai avuto possibilità di dare continuità. Abbiamo avuto undici, dodici giocatori fuori tutte le settimane, non è stato normale. Nonostante questo la squadra si è giocata le sue possibilità, arrivando più vicini alla vittoria che al pareggio. Se non l’abbiamo fatto è un nostro difetto, ma fa parte del percorso di crescita dei nostri ragazzi. Abbiamo tanti giovani che lavorano per crescere, ma nonostante tutto quello che è successo in queste ultime 8 partite abbiamo avuto un’identità importante, sia in casa che fuori casa, ma non siamo riusciti a concretizzare. In termini di punti paghiamo con i punti in classifica, ma continuiamo a lottare per andare a prenderci i punti in ogni partita. Il rammarico è grande perché avevamo tutte le carte in regola per colmare il gap con i playoff. Il lavoro va avanti, perché la crescita di tanti ragazzi c’è stata e quindi dobbiamo continuare portando a casa però i tre punti, che sono il sale del calcio. Avanti a testa alta e senza mollare di un centimetro.”

Quando è arrivato aveva detto che c’era un anno e mezzo per riportare il Parma in serie A. State già guardando all’anno prossimo?
“Dividiamo le cose: quando sono arrivato era quello il progetto fatto con la società, ma con i ragazzi noi vogliamo ancora giocarci le nostre chance finché la matematica ci darà la possibilità di farlo. A me interessa finire al meglio questo campionato, del prossimo anno non parlo. Guai a chi pensa al domani: dobbiamo pensare giorno per giorno. Il calcio è pieno di storie interessanti in tutti i sensi, serve mantenere alta la concentrazione e l’impegno. Sono tutti fattori che la squadra ha sempre messo, ma non è stata premiata. È facile fare questo mestiere quando le cose vanno bene, ma quando le cose vanno male serve essere ancora più determinati e impegnarsi di più per raggiungere il risultato.”

Come è il rapporto con la dirigenza in questo momento di difficoltà sul piano sportivo?
“I direttori hanno vissuto qui tutto il percorso che abbiamo fatto, che deriva da un’annata molto difficile vissuta lo scorso anno. Loro dicono che finalmente siamo squadra e i giocatori hanno avuto una crescita importante, sono contenti dell’impegno e della crescita del nostro gruppo. Purtroppo non siamo stati premiati dai punti, e fa parte del calcio. A volte le cose non girano nel modo giusto. Non si deve giudicare il lavoro dagli episodi: c’è bisogno di obiettività nella valutazione. È ovvio che andranno analizzate altre cose, gli infortuni ci hanno tolto la possibilità di lavorare. Ora c’è da pensare al L.R. Vicenza, che è una squadra che si è rafforzata molto a gennaio. Dovremo fare una partita organizzata, attenta e di spessore. È storicamente un campo difficile per l’aspetto ambientale.”

Si è parlato di tante occasioni sfumate: come ha preso la squadra la batosta del rigore sbagliato nel finale del match contro il Cittadella?
“Quando ti trovi sotto per un rigore, hai fatto i primi 25 minuti bene e alla prima mezza situazione vai in svantaggio sicuramente puoi accusare il colpo. Poi però siamo cresciuti, abbiamo pareggiato e abbiamo costruito occasioni per passare in vantaggio a prescindere dal rigore. I rigoristi sono tre, si sono confrontati e, considerate le condizioni non ottimale di Vazquez, è andato a battere Brunetta. In allenamento è quello che calcia meglio di tutti. È un peccato, perché se avessimo segnato i giudizi sulla squadra sarebbero sicuramente di tenore diverso. Fa parte del calcio, ma dobbiamo continuare ad insistere fino alla fine del campionato. Ci siamo promessi di batterci fino alla fine per ottenere il massimo obiettivo possibile.”

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