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Nella conferenza stampa al termine della vittoriosa sfida salvezza contro l’Alessandria, il tecnico del L.R. Vicenza Francesco Baldini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Come ha preparato la partita in settimana e che cosa è cambiato dalla partita col Perugia ad oggi?
“Dopo la partita col Perugia ero molto preoccupato, perché avevamo fatto gol subito su cose provate in allenamento, ma poi durante la partita la squadra si era allungata, si era sfilacciata. Ho visto facce che non mi lasciavano sereno. In quella settimana lì ci sono stati dei confronti, ci siamo guardati negli occhi. Ho una squadra di giocatori importanti: è semplicemente bastato toccare le corde giuste per avere una reazione da loro. Naturalmente l’ultimo quarto d’ora della partita col Lecce ci ha dato una spinta incredibile, perché l’abbiamo vinta sul campo, e questo ci ha aiutato a preparare al meglio questa partita. Alla squadra ho chiesto concentrazione, non era una partita in cui dovevamo fare gol subito, dovevamo rimanere concentrati. Nel primo tempo abbiamo concesso pochissimo, mentre nella ripresa abbiamo sofferto di più ma era normale aspettarsi che l’Alessandria provasse a segnare. Non abbiamo sfruttato diversi contropiedi in cui potevamo chiudere la partita. Oggi c’è una gioia importante nello spogliatoio, ma non abbiamo ancora fatto niente. Ci restano da fare ancora due partite che già da domani mattina col mio staff cominceremo a preparare. Abbiamo rimesso tutto nelle nostre mani, questo è l’importante.”

Col Cosenza si gioca la prima in casa: è un vantaggio secondo lei?
“Sono partite talmente particolari che non saprei, basti guardare le vittorie ottenute nelle ultime due trasferte. Le partite vanno sempre giocate con la giusta determinazione, è diverse settimane che vado dicendo che l’importante è come si va in campo e non il chi va in campo e questi ragazzi hanno trovato il come giusto, si sono compattati. Il merito è di tutti, perché si è compattata la squadra, ma anche la dirigenza e la società.”

Che merito si dà per questa impresa sportiva?
“Un allenatore non cambia chissà cosa in quindici giorni. Ho portato un determinato carattere che mi porto dietro da quando sono nato. Da calciatore la determinazione era la mia forza, altrimenti non avrei potuto fare questo mestiere perché non avevo grandi doti tecniche. Avevo grande temperamento e credo di avere trasmesso quello, poi i ragazzi sono stati bravi a mettere in campo quello che abbiamo provato in settimana.”

Cosa ha detto a fine primo tempo ai suoi ragazzi nello spogliatoio?
“Ho detto che ci stavamo muovendo bene, che l’Alessandria ci cadeva addosso e che dovevamo fare il secondo gol. Ho dovuto tranquillizzare Diaw, per via dell’ammonizione che aveva preso. Per il resto ho giocatori talmente importanti che basta che si parlino tra di loro e si guardino in faccia per ottenere dei risultati.”

Una menzione speciale per Maggio che oggi al 95′ correva ancora come un ragazzino
“Oggi si fa fatica a parlare dei singoli, però insomma quando dico che ho una squadra forte e se facciamo i nomi dei giocatori che compongono questa squadra ci rendiamo conto di avere giocatori importantissimi. Maggio ha fatto non so quante partite in Nazionale, è un ragazzo che dà una grossa mano ed è un esempio per tutti quanti, ma come lui tutti gli altri. Quando dico che ci siamo compattati dico che lo abbiamo fatto anche grazie a giocatori come Meggiorini, Maggio, De Maio, Padella, Giacomelli, ne dimentico sicuramente qualcuno ma è un gruppo che si è compattato attorno a questi ottimi giocatori.”

C’era una Curva Sud al seguito anche al Moccagatta oggi…
“Io quando seguo la partita sono veramente preso dalla gara, però la soddisfazione è aver coltivato questo sogno che era il sogno di tutti, di raggiungere un obiettivo insperato fino a poco tempo fa e quindi c’è grande soddisfazione da parte di tutti. Immagino come possa essere lo stadio giovedì, c’è grande voglia di arrivare a questa partita.”

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