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Nella conferenza stampa in vista della sfida di andata dei playout tra L.R. Vicenza e Cosenza, il tecnico dei calabresi Pierpaolo Bisoli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Gara particolare, sia per il Cosenza che per lei: sarà una partita nella partita
“Sì, sono quelle finali che tutti vorrebbero giocare anche se hanno la tensione al massimo, alle stelle. Sono sfide delicate, ma noi sappiamo come ci siamo arrivati: con che sacrificio, con che voglia, per aver ottenuto questi playout. Sono partite di difficile interpretazione per il pronostico perché non si sa mai come possono finire. Noi andremo là a fare la nostra partita, anche se abbiamo un piccolo vantaggio ma non ci deve trarre in inganno, dobbiamo fare la nostra partita. Per me sarà una partita molto particolare, io sono stato là e secondo me il clima sarà molto rovente. Vorrei dire che non ho mai detto le cose che mi sono state attribuite, sono state interpretate male quelle parole che io ho detto. Non so se avrò la possibilità di farle capire bene: io non ho mai augurato all’ora Vicenza Calcio di essere escluso dal campionato e spero che alla lunga capiscano che le mie parole sono state interpretate veramente male”.

La sfida del “Menti” potrà essere decisiva ai fini della salvezza. Ancora una volta saranno presenti in massa i tifosi rossoblu: quanto sarà importante il loro apporto?
“Il loro apporto è fondamentale, sono già più di mille e saranno fondamentali all’interno di un fortino come il “Menti” dove ci saranno dodicimila spettatori che tiferanno per la squadra di casa. Noi sentiremo i nostri supporter e vogliamo dare loro una grande soddisfazione. Sarà una partita delicata, ma non è la fine. Vogliamo tenere aperte le porte per il ritorno, visto che in casa avremo noi i ventimila supporter al seguito che ci spingeranno. È una partita che va giocata ben consapevoli del fatto che c’è un ritorno: non va giocata all’arma bianca, ma non bisogna neanche essere arrendevoli. Faremo la partita come l’abbiamo fatta a Pisa e a Frosinone”.

Quale sarà l’atteggiamento tattico a fronte di un L.R. Vicenza che si schiererà con due trequartisti a supporto del vertice Diaw?
“Abbiamo già trovato questo tipo di schieramento in altre squadre e abbiamo trovato le nostre contromisure. Loro sono veramente forti: hanno Da Cruz, Ranocchia, Diaw, Meggiorini, Giacomelli e Dalmonte, giocatori importanti per la categoria. Noi però sappiamo di essere altrettanto forti, sappiamo di avere le nostre qualità. Cercheremo di controbattere colpo su colpo, perché tenendo aperta una porta qua al ritorno il nostro pubblico ci darà una mano”.

Ci giochiamo una buona fetta di possibilità di salvezza: quali errori non bisognerà commettere? Spingerà per una maggiore prudenza oppure chiederà ai suoi una partita dinamica, a viso aperto?
“I due risultati su tre non ci devono far pensare che sia più facile. Noi dobbiamo andare a fare la nostra partita. Primo noi non siamo in grado di essere attendisti e difenderci, dobbiamo giocare come abbiamo fatto a Pisa contro una squadra che se avesse vinto contro di noi sarebbe in Serie A. Noi dovremo andare a fare la nostra partita consapevoli dei nostri pregi e dei nostri difetti, cercando di mascherarli e quindi io non cambierò atteggiamento anche se sappiamo che con due pareggi saremmo in Serie B, ma questo non mi farà cambiare il modo in cui preparerò la partita.”

Qual è la condizione generale della squadra?
“Siamo in grande emergenza un’altra volta. Evidentemente sono quelle stagioni in cui non puoi stare tranquillo: oggi ci mancano cinque, sei giocatori, sia per l’influenza che per piccoli affaticamenti muscolari dovuti alla grande tensione legata alla partita contro il Cittadella. Oggi eravamo in sedici a fare allenamento, con vari problemini anche all’interno di quei sedici. Dovremo essere bravi a stringere i denti, ad essere forti. Vedremo domani se portarne due che sono in dubbio per vedere se potranno darci qualche minuto, ma qualche minuto, però dispiace perché in queste partite sarebbe meglio averli tutti a disposizione. Evidentemente in queste stagioni nate male bisogna essere pronti a tutto, anche all’emergenza totale”.

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