Salta al contenuto principale

E’ in programma stasera presso Casa Vicenza un incontro tra i “capi” dei gruppi organizzati della Curva Sud, il direttivo del Centro di Coordinamento Clubs Biancorossi e la proprietà del L.R. Vicenza (è annunciata la presenza di Renzo e Stefano Rosso).
Un confronto, dopo i “fattacci” accaduti durante la stagione, che rappresenterà l’occasione per un faccia a faccia che ci si augura sia schietto e senza “peli sulla lingua”, in un’ottica di iniziare una comunicazione tra la tifoseria e la proprietà che finora è stata, da parte della dirigenza berica, colpevolmente inesistente.

Il giudizio sulla stagione, la peggiore della 120ennale storia biancorossa, l’abbiamo già espresso, e la retrocessione maturata nel play out persi contro il Cosenza non è stato altro che l’esito più naturale al termine di un campionato che ha visto il L.R. Vicenza per 37 giornate su 38 occupare una posizione da “retrocessione diretta” con lo scatto, rivelatosi poi inutile, dell’ultima giornata che ha portato a superare l’Alessandria e a guadagnare il quart’ultimo posto che è valso il diritto di giocare i play out. Le 22 sconfitte maturate in campionato testimoniano come la retrocessione non sia certo maturata a Cosenza, ma sia stata figlia di una stagione nata male e finita peggio, in cui si è semplicemente raccolto quanto si è seminato. E’ chiaro quindi che i problemi siano stati tanti, in primis strutturali, all’interno di un progetto mai nato per chiare responsabilità di una dirigenza che non ha mai trovato il bandolo della matassa. La stagione è stata di conseguenza fallimentare, e questo a maggior ragione anche in considerazione dei progetti sbandierati dalla proprietà, tra i tanti la serie A in cinque anni, e il modello Atalanta.

Nel calcio di solito vince chi sbaglia meno, perchè di errori ne fanno tutti. Si potrebbe dire che a Vicenza hanno senza dubbio esagerato, ma se con umiltà si impara dagli sbagli commessi, anche un campionato disastroso come quello appena concluso può servire da lezione per il futuro. La serie C meritata sul campo deve essere uno sprone per la proprietà di via Largo Paolo Rossi ad un pronto riscatto, cercando magari di evitare ulteriori clamorosi errori strategici e di comunicazione che, inutile negarlo, hanno portato ad uno strappo netto con la gente di Vicenza, una tifoseria che ormai da vent’anni ingoia rospi e delusioni, ma che non ha mai smesso di essere vicina e di sostenere la squadra del cuore.

Fatta questa breve ma doverosa premessa, adesso quello che chiede la tifoseria sono fatti, perchè di chiacchiere inutili i supporters vicentini ne hanno ascoltate fin troppe. E’ tempo di fatti a cominciare dal fare chiarezza sulla vicenda dello stadio “Menti” che al momento non prevede la realizzazione di un progetto di riqualificazione strutturale complessiva, con la proroga di un altro anno dell’utilizzo dello stadio nel suo complesso che ha pure “spaccato” la giunta Comunale. E’ tempo di fatti nel costruire una squadra forte, che punti su giocatori di proprietà e di prospettiva, un gruppo che abbia una identità tecnica e un cuore, che sappia creare una simbiosi con la gente di Vicenza che non chiede altro che sentirsi partecipe di un progetto che sia finalmente percepibile, concreto e condivisibile. E’ tempo di fatti, di lavorare per rifondare una squadra di cui al momento c’è poco (o nulla) da salvare ma che non può crescere senza il legame, forte, fortissimo, con la gente di Vicenza; quei tifosi che rappresentano un patrimonio inestimabile, il cuore pulsante della maglia, dei colori biancorossi, altro che pezzenti

 

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!